Esce la Black List Coldiretti: ecco 14 cibi più pericolosi per la salute

Sono i prodotti alimentari potenzialmente più dannosi perché pieni di sostanze chimiche nocive. Ecco cosa evitare, dal pesce che viene dalla Spagna al pollo dell'Olanda
Esce la Black List Coldiretti ecco 14 cibi più pericolosi per la salute

Residui chimici, microtossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti: sono sostanze contenute in tanti dei cibi che mangiamo, e che hanno fatto scattare il maggior numero di allarmi - in tutto 2925 - per rischi alimentari nell'ultimo anno in Europa. Lo ricorda Coldiretti, che al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio ha presentato la Black List 2017 dei cibi più pericolosi, ricordandoci che scegliere il Made in Italy è una garanzia di sicurezza (leggi qui la nostra intervista a Stefano Vaccari, direttore dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari ).

Tutti i prodotti incriminati, sulla base delle rilevazioni dell’ultimo rapporto del Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), provengono infatti dall'estero: in primis dalla Turchia che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi (276), seguita dalla Cina (256)e dall’India (194), dagli Stati Uniti (176)e dalla Spagna (171). Tutti paesi con cui l'Italia commercia quotidianamente: nel 2016 sono stati importati dalla Spagna in Italia 167 milioni di chili di pesce (in aumento del 5% nel primo semestre del 2017), quasi 2 milioni i chili di pistacchi, 3 milioni di fichi secchi e 25,6 milioni di nocciole dalla Turchia. LEGGI ANCHE

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LA LISTAAl primo posto nella lista dei cibi pericolosi c'è il pesce proveniente dalla Spagna, al secondo i prodotti dietetici e gli integratori degli Stati Uniti, al terzo le arachidi della Cina (leggi la lista completa nella gallery sopra).

COSA FAREA noi consumatori non resta che ricordare di leggere le etichette, cercando - dove è indicato - pprodotti italiani: il nostro è il paese più sicuro, con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), che è una quota inferiore di 3,2 volte alla media UE. Certo sono ancora poche le etichette «trasparenti», ma la battaglia che il nostro Paese sta conducendo in Europa per un'etichetta che riporti la provenienza della materia prima è aperta, e ha avuto successo per i prodotti caseari, per l'olio, e da novembre 2017 per la pasta e il riso.

Nella gallery sopra la lista completa.

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