Reddito di cittadinanza: cos’è, a chi spetta e quanto dura

Il reddito di cittadinanza è un sostegno al reddito che spetta ai nuclei familiari che sono in difficoltà economiche e al tempo stesso uno strumento che dovrebbe stimolare la ricerca di occupazione da parte di coloro che ne beneficiano

Economia generiche

In questi ultimi mesi si è fatto un gran parlare del Reddito di cittadinanza e della lotta alla povertà da parte del Governo Lega – M5s, tema che ha diviso l’opinione pubblica italiana. Comunque la si pensi, a partire dal 6 marzo si potrà fare domanda e si prevede che ad aprile ci saranno le prime erogazioni. È ancora presto per dire se il Reddito di cittadinanza sarà uno strumento in grado di rilanciare la crescita dell’economia italiana attraverso la domanda interna, di certo si può dire che l’attivazione di questo strumento è tutt’altro che semplice.

UN SOSTEGNO AL REDDITO, MA NON SOLO
Il reddito di cittadinanza è un sostegno al reddito che spetta ai nuclei familiari che sono in difficoltà economiche e al tempo stesso è uno strumento che dovrebbe stimolare la ricerca di occupazione da parte di coloro che ne beneficiano. Se il beneficiario ha compiuto 67 anni, il sostegno si chiamerà pensione di cittadinanza e avrà esclusivamente finalità di lotta alla povertà. Il reddito, che viene rilasciato attraverso una Carta Rdc emessa da Poste italiane, ammonta a 6.000 euro all’anno in presenza di una sola persona fino a un massimo di 12.600 euro se nel nucleo familiare ci sono altri componenti. La presenza di una casa in affitto o del mutuo da pagare variano l’importo del sostegno mensile. Nel caso di una persona che ha una casa di proprietà e un mutuo da pagare, riceverà al massimo 650 euro al mese: 500 euro di sostegno al reddito e 150 euro per il mutuo. Nel caso non ci sia un mutuo riceverà solo 500 euro. Nel caso di una persona con reddito pari a zero e casa in affitto riceverà 780 euro al massimo, 500 euro di sostegno al reddito e 280 euro per l’affitto. La persona che ha qualche entrata vedrà ridursi il sostegno di 500 euro, perché il reddito non può superare il limite dei 6.000 euro annui.

CHI PUO’ RICHIEDERLO E COME SI RICHIEDE
Possono richiedere il reddito di cittadinanza sia italiani che stranieri, questi ultimi a condizione che abbiano la residenza in Italia da almeno dieci anni e senza interruzioni negli ultimi due anni al momento della presentazione della domanda. I richiedenti devono avere determinati requisiti economico-patrimoniali: un Isee inferiore a 9.360 euro, un patrimonio immobiliare diverso dalla casa adibita ad abitazione inferiore a 30mila euro, un patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, un reddito familiare inferiore a 6.000 euro all’anno. Inoltre, non si può possedere un’auto o averne anche solo la disponibilità nel caso in cui sia stata immatricolata nei sei mesi precedenti la richiesta, con cilindrata superiore a 1600 centimetri cubici o con cilindrata superiore a 250 centimetri cubici nel caso di una moto, se immatricolate nei due anni precedenti.

Il Reddito di cittadinanza si potrà richiedere per via telematica, presso gli uffici postali e i Caf  convenzionati con l’Inps. La misura viene riconosciuta dall’inps che entro cinque giorni dalla presentazione della domanda deve verificare il possesso dei requisiti del richiedente. La misura viene riconosciuta al beneficiario entro il mese successivo alla trasmissione della domanda all’Inps. L’importo sarà erogato attraverso la Carta Rdc e sarà suddiviso per ogni componente del nucleo familiare.

COSA SI PUO’ COMPRARE E PAGARE
Con la carta si potranno pagare gli acquisti, prelevare contanti, fino a 100 euro se il beneficiario è una singola persona, 210 euro se nel nucleo familiare ci sono più persone, pagare l’affitto o la rata del mutuo. L’importo messo a disposizione dovrà essere utilizzato integralmente. Non sono ammesse spese per giochi a premi in denaro o di altra natura. Tutti i pagamenti sono verificabili su una piattaforma telematica.

Il reddito di cittadinanza avrà una durata di 18 mesi con la possibilità di essere rinnovato dopo la sospensione di un mese

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2019
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    L’assisenzialismo tramutato in istituzione. Non si preferisce riformare il mondo del lavoro ma dare i soldi a pioggia senza riformare il mondo sottostante. Le riforme sulla impresa avviate da Gentiloni sono state tutte cassate. La discontinuità politica e la poca visione del futuro da parte di questo governo di improvvisatori sono imbarazzanti. Avremo ancora una volta un meridione attaccato alle mammelle di un settentrione. Per non parlare delle frodi e storture che ne verranno fuori. Si sa che in certe regioni quando sentì parlare di lavoro ad alcuni vengono le vertigini.

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