Bedero Valcuvia in festa per carnevale

I due carri, gremiti all’inverosimile, sono stati presi d’assalto dalle variopinte mascherine, che, felici di essere un tutt’uno con il loro personaggio, hanno sfilato per le vie del paese, lasciando sul selciato una traccia allegra e colorata del loro passaggio

BEDERO VALCUVIA IN FESTA PER IL CARNEVALE

Anche quest’anno l’Oratorio di Bedero-Masciago e la Pro-Loco di Bedero hanno alacremente lavorato per dar vita all’irrinunciabile appuntamento del Carnevale (la quattordicesima edizione!), che rinnova il desiderio di stare insieme con il piacere di divertirsi.

La festa è iniziata sabato 2 marzo alle 20.30: grandi e piccoli, rigorosamente mascherati, si sono ritrovati in oratorio, subito immersi e contagiati dall’allegria del Carnevale. Tanti i giochi, tanti i premi, accompagnati da un gustoso rinfresco, a cui tutti hanno contribuito, portando dolci, bibite e anche qualche bottiglia di spumante… Che fatica per i genitori riportare a casa i loro bambini, anche se ai più piccoli si chiudevano gli occhi dal sonno!
Domenica ci si è nuovamente ritrovati tutti in piazza a Bedero Valcuvia alle 14,30. Puntuale ha avuto inizio la tradizionale festa del “Carnevale”, forse la più allegra e la più spensierata dell’anno, pensata e costruita apposta per fare divertire i bambini, che sono stati subito coinvolti in giochi, anche di abilità, risate e scherzetti in una simpatica cornice di coriandoli e stelle filanti. Padrone della piazza sono state le mascherine: in un tramestio di velluti, tulle e paillets, fatine e principesse, mostri e samurai fingevano di essere altro, divertendosi nell’affascinante gioco di non essere più se stessi.
Centro e culmine di tutta la festa sono stati i due i carri di Carnevale, che troneggiavano nel centro della piazza. Quest’anno i temi erano veramente speciali: “Questo mondo è una jungla, regna la legge del più forte, ma…” e “Mettiamo in cantiere tanta allegria”.

Il primo carro interrogava tutti personalmente: dobbiamo essere una voce chiara, fuori dal coro, che affermi il nostro diritto a vivere non in una giungla di libertà arbitrarie e che ci distruggono (droga, denaro, sesso, pornografia, alcool), ma in una società che lavora per il vero benessere dei suoi cittadini, offrendo loro guida e protezione di fronte alle loro debolezze e fragilità. Quel “ma” ci ricorda che c’è una sola cosa che permane: l’amore di Gesù, che ci renderà liberi dalla schiavitù dell’esistenza seducente ma superficiale frequentemente proposta dalla nostra società.
Voglia di spensieratezza? Il secondo carro invita ad accogliere tutta l’allegria spumeggiante del Carnevale, che per un attimo ci fa tornare un po’ bambini, con l’animo spensierato e la voglia di non prendersi per una volta sul serio… La melanconia a Carnevale è out!

I due carri, gremiti all’inverosimile, sono stati presi d’assalto dalle variopinte mascherine, che, felici di essere un tutt’uno con il loro personaggio, hanno sfilato per le vie del paese, lasciando sul selciato una traccia allegra e colorata del loro passaggio.

Fa piacere ricordare l’intenso lavoro dei volontari parrocchiali, (una schiera di giovani papà), per dare vita in brevissimo tempo a questi carri, indici della loro voglia di fare e della loro creatività. Li hanno costruiti di sera, perché di giorno lavorano. “Tante volte è stato faticoso uscire di casa la sera dopo una giornata di lavoro –ci ha detto Marco – e impegnarsi alla creazione dei Carri di Carnevale: era buio, faceva freddo, stavi lì mentre magari la tua squadra del cuore stava giocando una partita importantissima… Non ho mai potuto, però, rinunciare all’emozione avuta nel mettermi a disposizione delle “Persone, della Chiesa e del Mio Paese”.
La pro-Loco di Bedero ha preparato e servito un ottimo rinfresco: un grazie anche a loro, oltre a tutti coloro che si sono prodigati per rendere allegra questa festa e regalare divertimento a tutti.
Cesi Colli

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Pubblicato il 04 Marzo 2019
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