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“Prima che gridino le pietre”

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27 Dicembre 2018

Egr. Direttore,

il più bel regalo che Alex Zanotelli poteva farci per Natale è certamente il suo ultimo libro “Prima che gridino le pietre – Manifesto contro il nuovo razzismo” uscito in questi giorni. E’ un libro che racconta il razzismo di ieri e soprattutto di oggi, diventato una potente macchina del consenso. E’ uno scritto politico non solo di denuncia del presente, ma anche di tutti i guasti commessi nel passato dal colonialismo, che oggi si presenta con il volto delle multinazionali finanziarie che impoveriscono l’Africa, uno dei continenti più ricco di materie prime oggi rapinato con la corruzione e con la globalizzazione.

Alex Zanotelli ci presenta un Dio schierato, un Dio degli oppressi, degli schiavi, dei poveri. E’ il racconto della quotidiana distorsione dei fatti, di cui spesso siamo vittime inconsapevoli. E’ importante anche per restituire una storia ai popoli in fuga, per capire quello che sta succedendo perché di quella storia siamo responsabili.

Il libro prende il titolo dalle parole che papa Francesco ha pronunciato davanti ai giovani. Scrive Zanotelli: “Il papa ha fatto discorsi importanti, in diverse occasioni ha usato parole piene e decise, ma non viene ascoltato. Ad esempio, cinque anni fa ha parlato a Lampedusa, poi a Lesbo – Quando guardiamo negli occhi i bambini nei campi profughi comprendiamo la bancarotta dell’umanità. Il 25 marzo 2018, la domenica delle Palme, ha sfidato i giovani nella Giornata Mondiale per la Gioventù: ricordando Gesù che entra in Gerusalemme, il pontefice ha detto: “Se gli altri tacciano, se noi anziani e responsabili – tante volte corrotti – stiamo zitti – se il mondo tace, vi domando: voi griderete? Per favore decidetevi prima che gridino le pietre”.

“Era facile donare per l’Africa o fare adozioni a distanza quando l’Africa era lì, lontana. Era facile dire – Italiani brava gente – ma ora che questa gente viene a casa nostra ci rivela che siamo razzisti. Il nero a chilometro zero non ci piace. Questa svela il nostro razzismo, che nasce dal nostro senso di superiorità. Nei secoli ci siamo sentiti migliori e ci siamo identificati con la civiltà, la filosofia, il sapere, la scienza, la crescita, dopo aver attinto tante risorse dai paesi che giudicavamo non sviluppati. Adesso che questi popoli arrivano da noi traballiamo. E’ semplicemente ridicolo parlare di invasione. In Europa gli abitanti sono più di cinquecentomilioni e gli immigrati arrivati negli ultimi sei anni sono meno di duemilioni: una goccia nel mare. Eppure ne abbiamo una paura terribile. Ieri erano gli ebrei e i rom, oggi sono i migranti …. Il clima di odio è quello che hanno preceduto i totalitarismi. Anche la richiesta dell’uomo forte alla guida del paese è una situazione che mi ricorda l’avvento del fascismo. L’Onu informa che il maggior numero di rifugiati – 86% – è accolto nei paesi africani e in altri paesi poveri come il Libano, dove ha trovato riparo un milione e mezzo di profughi siriani. Sono i poveri che accolgono. Questo è il vero tramonto  dell’Occidente. La fortezza Europa si manifesta come un sistema egoista dove dilaga il razzismo”

E’ un libro bellissimo da leggere durante le feste natalizie, da portare nelle scuole, in tutte le parrocchie per scoprire il vero volto di Gesù che nasce, che non è più quello dei nostri presepi dove ci raccontiamo la favole della grotta, ma è nel mezzo del mare Mediterraneo, diventato in questi ultimi decenni la tomba per quarantamila Gesù bambini con le loro tante e sconosciute Madonne e santi Giuseppe, annegati nel mare della nostra indifferenza, senza il conforto dei pastori e i doni dei Re Magi.

Emilio Vanoni – Induno Olona

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