» Invia una lettera

La crisi della fede

Avarie
1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

27 Settembre 2018

Egr. Direttore,

qualche mattina fa nella sua omelia qui a san Paolo, don Angelo Cazzaniga si è chiesto da dove venga la crisi non tanto delle vocazioni, ma della fede, al punto tale che la maggioranza delle persone, soprattutto i giovani non si pone più nemmeno più la domanda se credere o non credere in Dio. E’ ovviamente una crisi che viene da lontano e che coinvolge tutte le chiese, di tutte le confessioni e non solo. Con il terzo millennio si po’ dire esaurita per sempre una fede imposta dall’alto con metodi autoritari anche poco ortodossi per non dire antievangelici. Chi scrive tante volte afferma che la chiesa cattolica ha alle spalle duemila anni di errori, che hanno prodotto guerre religiose spaventose. Basti pensare alla 2° guerra mondiale, con i nazisti che sbandieravano  “Gott mit uns” (Dio è con noi), semplicemente blasfemo.

Va detto che è ormai storicamente provato che tutte le organizzazioni sociali (chiese, sindacati, partiti) hanno in comune una medesima caratteristica: sono sempre in ritardo con la storia. E questo è un peccato grave perché significa non assolvere alla propria missione. Che non vuol dire annacquare la nostra fede per renderla più attrattiva, semmai è il contrario perche oggi la fede si trasmette con l’esempio e con i fatti, non con le parole.

Per quanto riguarda le prospettive globali, l’orizzonte consolidato della chiesa di chiama ecumenismo, sia con le altre chiese sorelle (protestanti, evangelici, ortodossi) e sia con le altre religioni. Solo oggi, mai nei secoli scorsi, si è affermato in campo religioso, che le diversità e le differenze sono un dono di Dio. Anche se ancora sono in tanti che credono o si illudono che la nostra sia l’unica e vera religione. Lasciamo questa convinzione ai tradizionalisti, ai nuovi o vecchi fondamentalisti.

Sul piano interno quello che allontana i giovani dalla fede e dalla chiesa sono tutti gli scandali di qualsiasi natura in cui è stata travolta la chiesa cattolica in questi ultimi decenni e cha hanno oscurato tutti quei martiri che hanno dato la vita per la fede, dai missionari a tutti i preti che in questi anni sono stati messi ai margini della chiesa per le loro posizioni troppo coerenti con il vangelo. Il rinnovamento della chiesa passa solo attraverso la fine di tutte discriminazioni, che se persistono, costituiscono un peccato mortale per la chiesa e cioè consentire ai divorziati di accedere alla comunione; accogliere le donne nel servizio sacerdotale; trasformare il vincolo del celibato imposto ai preti, da obbligatorio a volontario. Dire che la vocazione è un dono riservato solo agli uomini e per giunta  celibi, è semplicemente ridicolo. La teoria che i discepoli erano solo uomini, non sta più in piedi visto che la discriminazione nei confronti delle donne è sempre stata una costante nella storia di tutta l’umanità. Poi se la chiesa vuole mettere al centro i poveri, deve liberasi di quelle tradizioni liturgiche pagane che hanno trasformato in feste del consumismo i suoi più importanti sacramenti: battesimi, prime comunioni, cresime e matrimoni. Forse l’unico sacramento che meriterebbe più convivialità e condivisione sono invece i funerali, dove troppe volte la solitudine rischia di far morire la speranza del credente.

Oggi la chiesa ha la fortuna di avere al soglio di Pietro un grande Papa, impegnato dalla mattina alla sera per rinnovare la chiesa, un rinnovamento non sempre condiviso dalle nostre parrocchie, un po’ spaesate nei confronti della sua opera pastorale, in primis la sua battaglia epocale per accogliere i migranti, questi fratelli più sfortunati che scappano da guerre, dalla fame e dalla povertà, e che oggi per meschina calcoli elettorali vengono lasciati morire nel mare Mediterraneo, vantandosi poi che solo così diminuiscono gli sbarchi, perché muoino prima di arrivare. Papa Francesco è stato chiarissimo: La chiesa non può rimanere indifferente ai pericoli che razzismo e xenofobia crescano nel cuore delle società occidentali perché siamo tutti migranti, figli di un’unica umanità che ci chiama ad essere tutti fratelli.

Come mai allora tanti cattolici non hanno recepito le parole del papa e della chiesa? Io una spiegazione personale me la sono data: coloro che frequentano le nostre messe hanno un limite: non leggono ne Famiglia Cristiana, ne l’Avvenire e ne tanto meno il Vangelo, ne guardano TV2000, ne ascoltano le parole del Papa. Forse per colmare questa lacuna si dovrebbe prendere l’abitudine di leggere alla fine di tutte le messe domenicali, le parole del Papa sui temi sociali, riportate sul foglio domenicale che forse pochi leggono. Una cosa è certa: visti i risultati, c’è una chiesa che da diversi anni semina male e raccoglie quindi quello che non ha seminato, nonostante l’impegno e la buona volontà di tante persone, una chiesa  colpevole di avere nei secoli imprigionato Dio in un altare, un Dio da adorare e non da amare. Forse la crisi della fede sta tutta qui. Ci siamo dimenticati del volto misericordioso di un Dio che ci ha insegnato due cose: amare e perdonare. Amare tutti, anche quei fratelli poveri che arrivano da lontano e ci ricordano che siamo tutti migranti e che se vogliamo essere coerenti con il vangelo, dobbiamo a loro accoglienza e solidarietà. Perdonare mafiosi e seminatori di odio a patto che si pentano veramente del male che stanno facendo.

Emilio Vanoni – Induno Olona

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Gianfredo Ruggiero
    Scritto da Gianfredo Ruggiero

    La Chiesa sarà fuori dalla storia, ma è pienamente inserita nel presente. Un presente fatto di scandali e ipocrisia. Scandalo dei preti pedofili coperti dalla Chiesa (quanti preti condannati per pedofilia sono stati cacciati dalla Chiesa da questo papa?), scandali finanziari (vedi IOR, di fatto una multinazionale finanziaria poco o nulla trasparente). Ipocrisia dell’accoglienza per alimentare il mercato delle braccia sottopagate e i guadagni delle organizzazioni pseudo umanitarie. Ad ogni piè sospinto questo papa interviene sulla accoglienza e solo raramente si ricorda dei nostri diseredati, disoccupati ed emarginati. Si dimentica dell’aborto e della droga e per carità cristiana mi fermo qui….e le chiese si svuotano.
    Gianfredo Ruggiero, circolo Excalibur

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.