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I bambini ucraini e il desiderio di alleviare le conseguenze dei traumi del conflitto I bambini ucraini e il desiderio di alleviare le conseguenze dei traumi del conflitto 

Campi scuola per bambini ucraini in arrivo in Italia grazie alle Caritas

Saranno due i gruppi di minori ad essere ospitati nella seconda metà di agosto in Lombardia e Toscana per una decina di giorni di vacanza, lontano dalle bombe di un conflitto che si protrae da quasi sei mesi. Caritas Italiana ha raccolto la richiesta delle omologhe ucraine e ha individuato strutture disponibili nel bresciano e in provincia di Sondrio, e a Volterra. Diverse famiglie si sono messe a disposizione per aiutare, ma serviranno poi anche percorsi scolastici per i piccoli profughi

Antonella Palermo - Città del Vaticano

La guerra in Ucraina continua ad avere un impatto devastante sulle famiglie e in particolare sui bambini. Caritas Italiana ha risposto con sollecitudine alla richiesta da parte di entrambe le Caritas nel Paese sotto invasione, Caritas Spes e Caritas Ucraina, di offrire accoglienza per il periodo estivo a un gruppo di minori ucraini. 

Campi scuola in Lombardia e Toscana

"È preoccupante sapere che stiamo perdendo la generazione del nostro futuro“, denunciava a maggio padre Vyacheslav Grynevych, direttore Caritas Spes. Del resto, i bambini sono soggetti più che mai vulnerabili e stanno rischiando di dimenticare l'impegno scolastico e la dimensione dello svago tipiche della loro età, proprio a causa della guerra ancora in atto da quasi sei mesi, ormai. In coordinamento con la rete internazionale, Caritas Italiana resta accanto alla popolazione colpita, supportando anche le omologhe dei Paesi confinanti per l’accoglienza delle persone in fuga, e garantendo le azioni necessarie per rispondere ai bisogni più urgenti. Contribuisce, grazie alla disponibilità delle varie diocesi, all’accoglienza di quanti arrivano in Italia. Così, in Lombardia e Toscana troveranno alloggio temporaneo 192 minori in età compresa tra 1 e 18 anni con i loro accompagnatori: un primo gruppo resterà in Italia dal 16 al 26 agosto: saranno 115 (99 minori) tra gli 8 e i 18 anni, compresi 16 educatori, che alloggeranno nella Casa Vacanze Occhi a Vezza d’Oglio, nella Diocesi di Brescia e poi altri 41 minori e 6 educatori che andranno presso il Centro di formazione professionale Cfp "Vallesana" a Sondalo (SO) nella Diocesi di Como. Dal 20 al 30 agosto, altre 102 persone (93 bambini) saranno accolte sempre nelle località lombarde. In Toscana, "si è attivato il vescovo di Massa Marittima - riferisce Laura Stopponi, di Caritas Italiana - e l'alloggio è stato individuato in una casa vacanza di Volterra". 

Ascolta l'intervista a Laura Stopponi

L' apertura di molte famiglie italiane

"Per chi vive in quei luoghi, potersi avvicinare e offrirsi anche come volontari a dare una mano sarebbe prezioso", continua Laura, che allerta sulla necessità di organizzare altre iniziative analoghe per il prossimo futuro. "Molte realtà, diverse famiglie, si sono aperte all'accoglienza. Ora si pongono tutta una serie di questioni su come, per esempio, gestire la frequenza scolastica". A questo proposito, raccontava padre Grynevych che "c'è anche un grande vuoto nell'istruzione; la guerra ha esasperato tutto. Nonostante sia garantita almeno la didattica a distanza per molti, non è come essere e vivere davvero la scuola". Quindi ora il problema si pone per coloro che sono già arrivati come profughi ormai da mesi e che hanno intenzione di restare in Italia, per lo più donne e bambini. "La situazione è ancora sospesa nel vuoto per tante famiglie arrivate in Italia" prosegue Stopponi. "Vivono una grande ansia perché non sanno proprio cosa fare, la guerra non accenna a fermarsi". 

L' aiuto messo in campo dalle Caritas in Ucraina

Il progetto Caritas è reso possibile grazie alla collaborazione con le Acli e con il sostegno delle Banche di Credito Cooperativo. I ragazzi, che arriveranno in autobus affrontando un lungo viaggio, avranno la possibilità di trascorrere in sicurezza e serenità un periodo al di fuori del tragico contesto di guerra in cui è immerso il loro Paese, che si spera possa per alleviare la loro tensione psicologica aiutandoli con una iniezione di fiducia nel futuro. Anche per le comunità che accolgono sarà una preziosa opportunità di incontro e di arricchimento, un impulso vitale e generativo.  Intanto, crescenti sono le richieste di aiuto e le Caritas in Ucraina sono al lavoro per dare una risposta capillare su tutto il territorio nazionale. Caritas Ucraina può contare su 42 centri Caritas, 448 centri parrocchiali, 129 rifugi per le persone colpite dalla Guerra. Caritas Spes ha attivato più di 15 mila strutture (centri di accoglienza, mense, ecc.) anche in alcune zone del fronte, 2 centri di raccolta e stoccaggio di beni umanitari, a Leopoli e Mukachevo, 6 poli regionali di stoccaggio e smistamento di beni umanitari, 24 centri locali che distribuiscono aiuti umanitari, un call center dedicato all’orientamento di chi rientra in Ucraina. Caritas Ucraina e Caritas Spes hanno assistito finora circa 3,4 milioni di persone fornendo accoglienza e riparo, protezione, cibo e beni di prima necessità, acqua e servizi igienico-sanitari, assistenza medica. 

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14 agosto 2022, 09:00