Vallo di Nera è un castello in pietra senza uscita, una lavagna di idee sparse, un giradischi silenzioso di tracce perdute. Ma è anche un arrangiamento d’autore, uno stendardo fiero, una partita a scacchi senza re.

Sorge nel cuore della Valnerina, la valle del fiume Nera, a pochi km di distanza da Scheggino e Spoleto. Cosa ancora più importante però, rientra nella lista de I borghi più belli d’Italia, l’associazione che promuove i piccoli centri abitati che si caratterizzano per la loro storia e il valore artistico.

Secondo le più recenti testimonianze archeologiche, le sue origini risalirebbero all’VIII secolo a.C. e la popolazione autoctona – i Naharci (dal fiume Nahar, il Nera) – sarebbe stata imparentata con i Celti. Nelle epoche successive la valle passò dalla dominazione romana alla signoria di Spoleto, per poi ricadere sotto l’influenza dello Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia.

Oggi è un borgo che conserva immutato il suo fascino medievale, con riconoscimenti prestigiosi appuntati sul petto e un futuro ancora da scrivere. Te lo racconto meglio, se ti va: ecco che cosa vedere a Vallo di Nera.

Le 5 cose da vedere a Vallo di Nera


1. Chiesa di Santa Maria Assunta

È il primo monumento che incontri quando arrivi. La sua costruzione risale alla seconda metà del XII secolo e si caratterizza per una facciata semplice che richiama il romanico spoletino, in aggiunta a un portale in stile gotico.

Chiesa di Santa Maria Assunta

Agli inizi del Trecento passò in mano ai francescani dell’Ordine dei frati minori conventuali, a cui si deve la costruzione del convento e la trasformazione di una delle torri di difesa dell’edificio originario in campanile.

Curiosità: durante la visita di Vallo di Nera hai buone possibilità di ascoltare il suono di queste campane, ancora oggi mosse dalla passione dei campanari locali.

All’interno della chiesa di Santa Maria Assunta sono custoditi i dipinti di artisti locali, la maggior parte dei quali apparteneva alla scuola di Giotto. I due principali pittori associati alle opere artistiche della chiesa sono Cola di Pietro da Camerino e Francesco di Antonio da Ancona, che sul finire del XIV secolo hanno affrescato l’abside.

Indirizzo: via Santa Maria, 7

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2. Chiesa di Santa Caterina e auditorium (ex monastero)

Le sue origini affondano nella seconda metà del Trecento, dunque due secoli dopo l’edificazione della chiesa gestita dai frati minori conventuali. Accanto sorgeva un monastero che ospitò un gruppo di monache agostiniane, fino a quando nel 1615 il cardinale Barberini non stabilì la sua soppressione perché ormai abitato da una sola religiosa.

Chiesa di Santa Caterina
La tela custodita all’interno della chiesa di Santa Caterina | Foto di UmbriaTourism

In seguito si trasformò in una proprietà privata, ma anche in questo caso non ebbe molta fortuna: cadde infatti in rovina poco più tardi, a causa del progressivo abbandono di Vallo di Nera da parte dei suoi abitanti. Al suo posto oggi sorge un piccolo auditorium, grazie a un provvidenziale restauro realizzato nel corso degli ultimi anni.

E la chiesa? La facciata odierna è frutto di una ricostruzione del Cinquecento, come si evince dal portale di chiara matrice rinascimentale. Al suo interno, invece, presenta una ricca tela romanica del Seicento, su cui è raffigurato lo Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria insieme ai santi Pietro, Paolo, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino.

Indirizzo: via Santa Caterina
Telefono: 0743 616333

3. Chiesa di San Giovanni Battista

Sorge sulla parte più alta del castello di Vallo di Nera ed è la chiesa parrocchiale del comune. Le testimonianze storiche fanno risalire la sua costruzione tra il XIII e XIV secolo, successiva quindi alla chiesa di Santa Maria Assunta.

Chiesa di San Giovanni Battista
La facciata della chiesa di San Giovanni Battista | Foto di La Valnerina

Insieme agli altri due edifici religiosi, la chiesa di San Giovanni Battista va a completare una sorta di triangolo, di cui rappresenta il vertice ideale. Nei primi anni della sua storia, in qualità di priorato benedettino, fu sotto le dipendenze dell’abbazia di Sassovivo, complesso benedettino non lontano da Foligno; successivamente passò poi allo status di parrocchiale, stavolta dipendente dal plebato di Santa Maria di Narco.

La facciata è rimasta la stessa del Trecento, mentre il portale è di tipo rinascimentale, sulla falsa riga della chiesa di Santa Caterina. Merita senz’altro una visita l’interno, dove spicca maestosa la Dormitio Verginis del pittore Jacopo Siculo (all’anagrafe Giacomo Santoro): nel dipinto trovano spazio il castello di Vallo, gli apostoli, Giovanni Battista e la raffigurazione della Legenda aurea di Jacopo da Varazze (o de Varagine).

Indirizzo: Piazza San Giovanni, 1
Telefono: 0743 71147 (IAT Cascia)

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4. Nucleo centrale del borgo

A questo punto ti starai forse chiedendo se a Vallo di Nera ci sono soltanto chiese oppure c’è dell’altro da vedere. Voglio rassicurarti subito: la vera anima del borgo si respira all’esterno degli edifici religiosi, passeggiando tra i vicoli stretti e i portali in pietra che costituiscono il nucleo centrale del borgo storico.

Nucleo centrale del borgo di Vallo di Nera

Cammina nelle viuzze interne del paese e riassapora la sua autentica natura di feudo medievale, conquistata alla fine del XII secolo su disposizione di Corrado di Hursligen, l’allora duca di Spoleto. Inizia il tuo viaggio a ritroso nel tempo dall’ingresso del borgo, fino ad arrivare davanti alla facciata della chiesa di San Giovanni Battista che domina l’intero centro abitato, sentendoti parte di una storia ancora non scritta.

Tip: il centro storico ospita ancora oggi la casa-torre di Petrone, uno dei capi della rivolta dei castelli della Valnerina contro Spoleto agli inizi del Cinquecento. Petrone, dopo aver ucciso lo spagnolo Alfonso da Cadorna, il governatore di Spoleto, venne condannato a morte e la sua torre data alle fiamme. Il successivo ritorno di Vallo di Nera sotto la dominazione del ducato di Spoleto fu poi suggellato dall’affresco dedicato alla Madonna nella chiesa di San Giovanni Battista, anche questo realizzato dall’artista Jacopo Siculo.

Passeggiando per il borgo di Vallo di Nera zaino in spalla

5. Casa dei Racconti

Immagina una grande enciclopedia, dove al posto dei libri di letteratura, storia e geografia si trova la conoscenza scritta e orale di una comunità fedelmente ancorata a valori, riti e tradizioni di un tempo. Immagina poi un leggendario cantastorie, che non smette di emozionare il suo pubblico con racconti che di ordinario hanno solo l’apparenza.

Antologie presenti nella Casa dei Racconti
Antologie ospitate nella Casa dei Racconti | Foto di Casa dei Racconti di Vallo di Nera – Ecomuseo Dorsale Appenninica Umbra

Ecco, a Vallo di Nera incontrerai l’uno e l’altro. In primis la Casa dei Racconti, un’enciclopedia più viva che mai, capace di trasformare vecchi libri impolverati in contenuti freschi, sorprendenti, unici.

E poi lui, Riziero Flammini, il più famoso pastore-cantastorie del borgo della Valnerina: anche se la sua anima è volata in cielo, resterà sempre vivo il ricordo dei suoi versi recitati di fronte a turisti prima increduli e poi estasiati.

Indirizzo: via della Scuola
Telefono: 0743 616143

Nei dintorni di Vallo di Nera


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