Maierato “battaglia sacra”

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MAIERATO, 2298 abitanti. Località e frazioni: Cannalia

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Museo civiltà contadina a Maierato
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Il municipio

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CENNI STORICI

Maierato è situato a 250 metri circa s.l.m. in una posizione particolare: tra il Monte Poro, il tragitto del Mesima, ed il bacino artificiale dell’Angitola. Il nome, di derivazione greca, significherebbe “battaglia sacra”, in ricordo di una battaglia risalente al tempo della colonizzazione greca (VII- VIII secolo a.c.). Un’altra interpretazione fa derivare il nome di questo paese da “Machera”, che vuol dire “coltello”. Sembra infatti che anticamente qui si fabbricassero daghe  (piccole spade usate dai greci in combattimento). Faceva parte del territorio di Crissa, una località che la leggenda vuole fondata da Crisso (fratello di Panopeo, il cui figlio Epeo costruì il cavallo di Troia) e che poi, nel XII secolo, si chiamerà Rocca Niceforo (dal nome di un generale bizantino che sconfisse gli arabi). In seguito la medesima località prenderà il nome di Roccangitola. Quindi Maierato fu casale di Roccangitola e passò in mano a diversi signorie, fino al 1806, anno in cui divenne Comune. Il terremoto del 1783 la distrusse, ma non fu abbandonata subito e, sempre dopo quel tremendo sisma, gli abitanti si stabilirono in più località vicine. A Maierato vi sono, tra le altre cose, importanti sorgenti di acqua oligo-minerale e produttivi impianti industriali.

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La chiesa di San Nicola

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DA VEDERE

La chiesa del Monastero (XVIII secolo), che sorge dove anticamente vi era un Convento domenicano, dedicata alla Madonna della Provvidenza; la chiesa di Santa Maria della Pietà (1500); la chiesa matrice intitolata a San Michele e a San Nicola (1700); i ruderi della chiesa di Santa Maria degli Angeli; la Fontana vecchia e la Fontana “Scrisi”; i ruderi dell’antica Roccangitola, in particolare del castello; il Museo della Civiltà Contadina presso il Palazzo Municipale; il lago artificiale Angitola, oasi protetta WWF; nella zona industriale è inoltre possibile fare shopping all’interno dei numerosi negozi presenti.

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FESTE RELIGIOSE

La festa in onore di San Rocco e dell’Assunta si svolge il 15 e 16 di agosto. Vi è poi la “Festa degli Scrisi” in occasione della Madonna della Provvidenza (terza domenica di settembre); San Nicola (il patrono) si festeggia il 6 dicembre; “Affruntata”(l’incontro tra Cristo Risorto e sua Madre) si tiene nel periodo pasquale. Vi è inoltre la “commemorazione del miracolo di San Rocco” il 3 settembre, evento chiamato “Jornu du miraculu”.

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Fontana nel centro storico di Maierato

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PRINCIPALI EVENTI TRADIZIONALI

In estate a Maierato si organizzano delle manifestazioni di intrattenimento che vanno sotto il nome di “Estate Maieratana”. Tra gli appuntamenti gastronomici ricordiamo: la sagra della salsiccia a settembre, e una degustazione di antichi sapori nel periodo estivo.

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ALTRE INFORMAZIONI E CURIOSITà

Lo scorso anno a Maierato si è verificata un’impressionante valanga che è stata filmata e le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Per fortuna non ha prodotto vittime. Il prof. Pino Cinquegrana, noto per i suoi studi antropologici e storici, ci ha raccontato di una leggenda che vuole la presenza di un drago proprio nei pressi del luogo dove si è staccato l’enorme costone (località Nia, da Ninfa Neiade, cioè delle acque). L’animale, sempre secondo questa leggenda, un giorno si sarebbe risvegliato ed avrebbe scombussolato l’assetto del territorio (Video- clicca qui).

Nello stemma comunale compaiono due spade. Questo simbolo può essere riferito ad un rituale, oppure al fatto che qui anticamente si producevano spade. Quest’ultima interpretazione, in particolare, avalla una delle ipotesi fatte sulla derivazione del nome Maierato.

Tra le pietanze tipiche della zona vi sono gli insaccati, che hanno una lunga e particolare tradizione.

Una delle specialità dolciarie di Maierato sono “i nacatuli”, un dolce cui si attribuisce un significato augurale. Il cosiddetto “Papuni” di San Rocco, un impasto a base di uova e farina, è anch’esso un dolce tipico di Maierato. Si tratta di un dolce votivo preparato in occasione della festa di San Rocco, che ha la forma di una parte del corpo umano; più precisamente, della parte che si ritiene guarita da qualche male grazie all’intercessione del Santo.

Un ringraziamento alla Pro loco, ma soprattutto al prof. Pino Cinquergrana, storico e antropologo del luogo, il quale, con tanta cortesia, ironia e disponibilità, ci ha fornito preziose ed interessanti informazioni.

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