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Cronaca

Gay Pride a Vicenza, rischio terremoto politico: «Rucco dia il patrocinio alla famiglia»

Il sì della questura di Vicenza alla manifestazione e la posizione possibilista del Comune all'eventuale patrocinio sta agitando le acque a Palazzo Trissino. Fratelli d'Italia mette le mani avanti: "Non siamo d'accordo"

La richiesta è stata inoltrata la scorsa estate agli uffici della questura che ha già dato la sua risposta: Vicenza ospiterà il gay pride il 15 giugno del 2019. Il percorso e i dettagli della manifestazione sono in via di definizione, così come la richiesta di patrocinio al Comune di Vicenza «Potrebbe anche essere che chiederemo patrocinio a tutti i Comuni della Provincia», spiega il presidente dell'associazione Vicenza pride, Mattia Stella che però sulla richiesta più importante non si sbilancia: «Dobbiamo ancora riflettere se chiederlo al Comune di Vicenza, al momento le nostre priorità sono altre  - aggiunge - L'amministrazione è cambiata ma si è posta con noi in modo dialogante e con nostra sorpresa Rucco ha detto che la sue intenzione  è porsi in modo e costruttivo verso tutte gli eventi che creano cultura». 

Una frase che in realtà significa tutto e niente anche perché il sindaco di Vicenza dovrà fare i conti con un alleato importanti che proprio oggi ha messo le mani avanti sul pride. «Ovviamente uno dei motivi della vittoria di Rucco  è stato quello del nostro supporto - spiega Eleonora Garzia, portavoce del Circolo Cittadino di Vicenza di Fratelli d'Italia - ma noi siamo contrari al patrocinio al pride». 

Le valutazioni sul tema sono ancora tutte da fare ma il messaggio di Fratelli d'Italia, ribadito in un comunicato spedito a tutti gli organi di stampa, è chiara e suona come un campanello che il sindaco di certo non può ignorare: «Auspichiamo, come Fratelli D’Italia, che il patrocinio del Comune venga dato ad altro tipo di manifestazioni, supportanti la famiglia naturale». Nel caso di richiesta di patrocinio starà quindi al sindaco decidere se, come dichiarato all'associazione, per lui il Pride è da considerarsi un'evento inclusivo oppure no. Con una decisione presa senza farsi tirare per la giacchetta da un partito che più volte - per voce del consigliere regionale Sergio Berlato - ha dichiarato di essere stato fondamentale per l'elezione dell'attuale primo cittadino di Vicenza

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