Festa Pesaro, tante idee per l’Europa e il rilancio del PD

Festa Pesaro Alessia Morani 8' di lettura 31/08/2018 - Tavola rotonda con Bonafé, Morani, Marattin e Mazzetti: lavori in corso per una nuova visione politica europea. Cgil e Cisl fanno il punto sulle politiche marchigiane.

Laboratorio PD: con questo titolo si potrebbe raccontare in estrema sintesi il dibattito in prima serata tenuto a Festa Pesaro giovedì 30 agosto, con Simona Bonafé, la deputata Alessia Morani, l’economista e capogruppo PD in Commissione Bilancio alla Camera Luigi Marattin e Stefano Mazzetti, sindaco di Sasso Marconi (Bologna), intervistati da Michele Romano.

Apertura riservata alla parlamentare “locale” Alessia Morani, che mira subito il premier Giuseppe Conte: “Siamo di fronte all’assurdità di un premier che nessuno conosce, e che obbedisce ai due vicepremier, che di fatto sono i vari co-presidenti. Il problema non è la scarsa o nulla conoscenza che gli italiani avevano, fino a poche settimane fa, di Giuseppe Conte, ma la mancanza di relazioni ad alto livello che questa persona dovrebbe avere ma non ha”. Sulla nuova realtà mediale: “Il Paese è cambiato a causa – in parte - del combinato disposto tra tv degli ultimi vent'anni e l’avvento dei social media. Questo ha stravolto totalmente la nostra società”.

Interviene Simona Bonafé: “Dobbiamo ricostruire una narrazione di sinistra che sappia rispondere alle esigenze che la cittadinanza ci pone. Questo Paese sta prendendo una piega davvero preoccupante: basti pensare che il ministro dell’Interno, dopo essere stato indagato, ha dichiarato che quell’avviso di garanzia per lui è una medaglia”. Sul modello di sviluppo, parlando come europarlamentare: “Prima o poi il pianeta ci presenterà il conto – prosegue la Bonafé -, quindi in Europa stiamo lavorando per traghettare il vecchio continente verso nuovi modelli economici, improntati alla sostenibilità”. Sull’idea di Europa di Salvini: “Il segretario leghista dimostra, con quello che dice, ciò che ha fatto al Parlamento europeo in questi anni. Ovvero niente: non l’ho mai visto con in mano un dossier, quindi non conosce il vero valore e la reale potenzialità dell’Europa”, chiude l’europarlamentare.

La conversazione si è diretta in maniera univoca sui temi europei, con l’idea di Europa al centro di tutte le riflessioni: “Serve dire un po’ di verità – spiega la Morani -: noi siamo uno dei paesi fondatori dell'Europa, e non possiamo accettare che il governo abbia come modello un paese illiberale come l’Ungheria. Ripensando a ciò che ci ha portato alla sconfitta del 4 marzo, penso che la gestione – a Bruxelles - del macro-tema migratorio e l’impostazione della fiscalità, sono stati i principali motivi per i quali abbiamo perso le elezioni. Ma dobbiamo riprenderli, avviano una battaglia quotidiana”. Prosegue Marattin: “Una forza europea di centro-sinistra deve condividere il problema migranti. Non può accontentarsi di quanto disposto anni fa a Dublino. Ci vuole un bilancio comunitario che preveda un impegno importante e costante sulla gestione migratoria”. Ancora la Morani: “La percezione degli italiani sull’immigrazione è completamente falsata: il fenomeno è già stato drasticamente ridotto dal nostro governo con i ricollocamenti, la diminuzione del numero di sbarchi, e nel complesso politiche vere, concrete”.

Infine Mazzetti, con il compito di tradurre il ruolo dell’Europa nella vita dell’ente locale: “Recentemente il presidente di Confindustria ha manifestato, a nome degli imprenditori, la sua contrarietà a qualsiasi idea di fuoriuscita dall’Europa. Del resto, chi fa impresa non ha nessun interesse ad uscire dal mercato comune”. Luigi Marattin, consigliere economico prima di Renzi e poi di Gentiloni, ha traghettato la discussione sui temi economici, ancora in chiave europea: “Perché non si fanno passi avanti su una unione bancaria europea? Perchè non si prende seriamente in mano il tema di un budget unico europeo? Evidentemente, perché non vogliamo condividere i rischi”.

Sul PD: “Chiarendo che le divisioni a sinistra sono cominciate nel 1921 – esordisce con una battuta Alessia Morani – penso che noi dobbiamo imparare nuovamente a parlare tra noi, ad approfondire i temi, a capire quali sono i punti sui quali costruire una linea comune e condivisa. Abbiamo bisogno di leader forti, ma a differenza degli altri partiti in Italia, abbiamo bisogno anche di leader autorevoli, cioé dotati di una autorevolezza riconosciuta anche al di fuori del partito. Il PD è l’unico partito capace di affrontare la sfida con il Movimento Cinque Stelle e la Lega. Questo è chiaro”. Un sindaco potrebbe essere il nuovo leader del PD, chiede il giornalista a Mazzetti: “Amministrare l’ente locale aiuta, tutti i giorni, a vivere il proprio tempo nel proprio territorio. Spesso la politica nazionale porta fuori dal tempo, su ragionamenti meno concreti. Un sindaco è messo continuamente alla prova dalla concretezza delle risposte che deve dare”. Marattin: “Cinque Stelle e Lega sono dalla stessa parte, nel gruppo dei populisti che parlano bene alla pancia della gente. A loro va contrapposto un nuovo blocco politico, ma non basta solo il PD: ci vuole un gruppo di forze solide e più ampio. Dall’altra parte abbiamo forze contrarie all'apertura, che pensano di risolvere problemi complessi tornando ai confini nazionali. Bisogna costruire un blocco radicalmente alternativo con un nuovo vocabolario. La proposta di Calenda va in questa direzione”. Chiude la Bonafé: “Congresso subito. Non so, quindi non posso dire quando, ma abbiamo bisogno di confrontarci a congresso al più presto. Condivido l’analisi di Marattin: la società italiana, seguendo il solco di quella europea, è divisa in due, e noi dobbiamo mettere da parte le divergenze interne per prospettare un futuro al nostro Paese. In particolare, dobbiamo ripartire con una proposta capace di appassionare la gente”.

Nel pomeriggio, le due principali sigle sindacali, Cgil e Cisl, per bocca dei rispettivi segretari regionali Daniela Barbaresi e Sauro Rossi, hanno riflettuto, insieme al consigliere regionale PD Gino Traversini e al giornalista Luca Senesi, sulle politiche regionali e nazionali in materia di sociale e lavoro. “Nel Decreto Dignità di dignitoso c’è ben poco – esordisce la Barbaresi -. Non è utile, per le misure che propone, a contrastare la precarietà e per questo la Cgil si opporrà all’allargamento della platea dei voucher. È un decreto che non risponde ai problemi dei lavoratori”. Rossi sposta la riflessione sul blocco del Bando Periferie: “La Cisl sabato prossimo sarà al fianco dei sindaci danneggiati dal blocco dei fondi periferie. Sono investimenti importanti per lo sviluppo delle città e quei progetti devono essere realizzati”. Sulla flat tax e il reddito di cittadinanza interviene Traversini: “Siamo contrari alla flat tax, che serve a favorire i ricchi, e al tempo stesso al reddito di cittadinanza, che scoraggia le persone ad impegnarsi nella ricerca del lavoro. Bene, se ci guardiamo indietro, quanto fatto sulla lotta alla povertà con la misura del Reddito di inclusione”. Ancora il consigliere di Cantiano, questa volta sulla retorica del governo: “Stanno tenendo alta l'attenzione sui migranti per non parlare dei temi economici, ma tra qualche settimana si inizierà a parlare di Legge di Stabilità, e i nodi verranno al pettine. Non possono più, adesso, tergiversare con temi da campagna elettorale, è ora che si mettano alla prova con i fatti”. Gli fa eco la Barbaresi: “Ancora le forze politiche al Governo si comportano come se fossero all’opposizione. Continuando così emergeranno tutte le contraddizioni di questa maggioranza, penso molto presto. Le priorità per il bene dell’Italia sono la lotta alle disuguaglianze e l’impegno per la qualità del lavoro”. Sulle politiche del lavoro: “Nei limiti delle nostre competenze – spiega Traversini - la Regione ha fatto tanto per incentivare il lavoro. I risultati sono incoraggianti, ma ancora tanto va fatto. L’impegno per il sociale, soprattutto in questa provincia, è stato ed è enorme. Stiamo lavorando anche su Impresa 4.0 per innovare e rendere competitive le nostre imprese. E di sicuro, i sindacati e le associazioni di categoria resteranno i nostri interlocutori privilegiati”.

Intanto, per tutti i democrat, e per chi volesse liberamente partecipare, si avvicina l’appuntamento con il pranzo di chiusura di Festa Pesaro, fissato per domenica 2 settembre alle ore 12.30 in piazza del Popolo: menu fisso con bruschette, bis di primi, secondo, contorno, dolce, caffé e bevande a 20 euro. In caso di maltempo il pranzo avrà regolare svolgimento al Mercato delle Erbe con ingresso da via Branca. Prenotazioni entro venerdì 31 agosto ai seguenti recapiti: 366.6394834 - 333.2203926 - 349.0607760.

Per consultare il programma digitare www.festapesaro.it. Dirette social dai dibattiti e dai luoghi della festa tutti i giorni, su Facebook, Twitter ed Instagram.


   

da PD Pesaro Urbino




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-08-2018 alle 05:22 sul giornale del 01 settembre 2018 - 2039 letture

In questo articolo si parla di politica, PD Pesaro Urbino, Alessia Morani, festa pesaro

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