Alba Iulia. Piazza Armerina: badanti romeni sottraevano denaro e gioielli a ultraottantenne, due arresti, diverse persone indagate, un obbligo di firma a rumena che ha appena partorito – foto e video

Nella giornata di venerdì 9 novembre u.s., la Polizia di Stato, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa – coordinata brillantemente dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna – nelle persone del Procuratore Massimo Palmeri e del Sostituto Procuratore Domenico Cattano – ha proceduto ad arrestare due soggetti di nazionalità romena, nonché sottoporre all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria una donna, anch’ella romena, in esecuzione di Ordinanza di custodia cautelare.
Tutti risultano indagati a vario titolo per reati contro il patrimonio ed in particolare per aver sottratto ed utilizzato indebitamente delle carte di pagamento ad un anziano signore – che accudivano come badanti – derubandolo di oltre 14.000 euro; nonché due di loro, un uomo ed una donna, coniugi, per la ricettazione di un anello in oro e brillanti di ingente valore di una nota casa di preziosi, nonché di un paio di orecchini in oro.
Guarda il video:
https://youtu.be/FGEpUrYzOWA
L’attività investigativa in argomento svolta da questa Squadra Mobile e della Squadra di P.G. del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, corroborata anche da attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, trae origine dall’indagine avviata nel mese dicembre 2017 a carico di LASZLO Miklos, diretta dalla Procura della Repubblica di Enna, per porre fine ad una serie di reati predatori che, a far data dal mese di novembre 2017, stava interessando il territorio del comune di Piazza Armerina, anche con gravissime quanto inconsuete rapine in abitazioni, consumate in pregiudizio di persone anziane e quindi molto vulnerabili. I reati venivano commessi da un gruppo di soggetti, tutti di nazionalità romena, collegati tra loro da rapporti di amicizia e/o di parentela, dediti al compimento di reati contro il patrimonio, dai quali gli stessi traevano la propria esclusiva o principale fonte di sostentamento.
Successivamente all’avvio delle attività tecniche autorizzate dalla Procura della Repubblica di Enna, nella giornata del 3 gennaio 2018, si apprendeva dall’intercettazione di alcune conversazioni tra presenti che il cittadino romeno LASZLO Miklos, unitamente ai complici interlocutori GHIDU Vasile e NICA Teodor Natanael , si stavano attivando per consumare una grave azione criminosa in danno di un’anziana signora, nella sua abitazione ubicata in agro di Piazza Armerina. Pertanto, si interveniva con personale dipendente traendo in arresto i predetti nella flagranza dei reato di tentata rapina e furto consumato.

Le indagini proseguivano nell’ambito del medesimo procedimento penale allo scopo di raccogliere elementi probatori in ordine ad altri episodi delittuosi di cui erano indiziati i tre soggetti, come furti in abitazione e rapine commesse nei mesi precedenti nel centro armerino ed allo scopo di recuperare almeno parte della refurtiva. Tale attività culminava con una corposa comunicazione di notizia di reato, cui seguiva, nell’ottobre 2018, la notifica dell’avviso di conclusione indagini a carico di LASZLO Miklos e GHIDU Vasile, ritenuti responsabili di numerosi reati predatori, commessi nel territorio di Piazza Armerina nel corso del 2017 , fra cui una precedente violenta rapina agli stessi coniugi oggetto della rapina sventata, messa in atto la sera del 30 novembre 2017.
Lo sviluppo delle indagini, anche tecniche, proseguite nei confronti di altri soggetti, prevalentemente di cittadinanza romena, consentiva di acquisire importanti elementi in ordine alla commissione di altri reati contro il patrimonio e la persona, direttamente e/o indirettamente riconducibili alla “banda” cui erano organici gli indagati LASZLO Miklos, GHIDU Vasile e NICA Teodor Natanael, già tratti in arresto. Detta attività proseguiva nell’ambito di un nuovo procedimento penale, anch’esso coordinato dalla Procura della Repubblica di Enna.

Sintesi dell’attività investigativa
In particolare, sfruttando la fonte informativa del social network Facebook, veniva appurato che il LASZLO Miklos, fra le sue innumerevoli amicizie, annoverava quella con il pluripregiudicato SURUGIU Pavel Bogdan.
Focalizzando ogni utile informazione che derivava da altre attività investigative in atto attinenti il contrasto ai reati predatori, emergeva il fatto che proprio il citato SURUGIU Pavel Bogdan veniva identificato quale uno dei “potenziali” autori del furto pluriaggravato consumato nel mese di agosto del 2016 a Piazza Armerina ai danni di due coniugi in occasione del quale venivano rubati gioielli in oro e pietre preziose per un valore di circa 25.000 euro, di cui si dirà appresso.
Ancora, al fine di delineare al meglio il gruppo di persone sospettate della consumazione di reati contro il patrimonio, le frequentazioni di SURUGIU Pavel Bogdan consentivano di verificare che il predetto “orbitava” in un contesto riconducibile ad alcuni suoi connazionali, quest’ ultimi noti alle Forze dell’Ordine per averli tratti in arresto, negli anni scorsi, in flagranza di reato, ovvero deferiti in stato di libertà, per estorsione, sfruttamento della prostituzione, ricettazione ed altro.
In tale ambito emergeva in particolare HANGHIUC Silviu Iulian (cognato del predetto SURUGIU). Avviate le prime intercettazioni telefoniche nei confronti del predetto si appurava che quest’ultimo manteneva contatti con il cognato e già in tale fase si apprendeva che quest’ultimo, unitamente alla propria moglie A. M. R., di fatto viveva presso l’abitazione di persone anziane residenti a Piazza Armerina, entrambi in qualità di badanti.

Elementi indiziari raccolti in ordine ai reati di furto ed utilizzo indebito di carte di pagamento in pregiudizio di un anziano.
In relazione agli episodi delittuosi menzionati, si premette che le indagini hanno permesso di accertare che il SURUGIU Pavel Bogdan e la moglie A.M.R. prestavano assistenza domiciliare nei confronti di un anziano, ultraottantenne, classe 1933, dove entrambi peraltro abitavano stabilmente. Avendo avuto la disponibilità dell’abitazione in ragione dell’attività lavorativa svolta, il SURUGIU, con la certa complicità della moglie e dell’HANGHIUC, si è impossessato delle carte bancomat appartenenti al citato anziano, relative ai conti correnti accesi presso le filiali di alcune banche ubicate in Piazza Armerina. In particolare, dal conto corrente acceso su uno dei due istituti bancari, in più occasioni i correi hanno prelevato illecitamente somme di danaro comprese tra poche centinaia di euro per volta e prelievi unitari di euro 1.500, per un totale di 14.650 euro.
Avendo intuito che erano in corso di consumazione le citate azioni delittuose, si ricostruiva che gli indagati HANGHIUC Silviu Iulian e SURUGIU Pavel Bogdan, impossessatisi della carta bancomat appartenente all’anziano (cui l’attività di assistenza era stata prestata dal mese di agosto del 2017 al mese di febbraio del 2018, rimpiazzati da una familiare convivente del predetto HANGHIUC), avevano tentato di prelevare una somma di danaro da uno sportello bancomat in Piazza Armerina.
Definitiva conferma delle responsabilità penali ascrivibili al SURUGIU Pavel Bogdan venivano acquisite agli atti tramite la visione e l’acquisizione delle immagini estrapolate dall’impianto di video-sorveglianza collocato presso una banca.

Elementi gravemente indiziari assunti in ordine alla ricettazione di un anello in oro e brillante ed un paio di orecchini in oro, oggetto di furto.
Nel febbraio 2018, venivano eseguite alcune perquisizioni locali a carico degli indagati, e nel corso della perquisizione a carico di SURUGIU Pavel Bogdan e della di lui moglie A. M. R. venivano sequestrati degli oggetti in oro, due dei quali riconducibili ad un furto in abitazione consumato in Piazza Armerina nell’estate del 2016, in pregiudizio di due coniugi.
Il marito di tale coppia, infatti, nel mese di agosto 2016 aveva formalizzato presso il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina una denuncia di furto di diversi preziosi, tra cui “un anello in oro bianco con riporti in oro giallo, recante una pietra incastonata tipo brillante, riportante all’interno e nella parte circolare la scritta di un noto marchio di preziosi, nonché la caratura di 0,33 del valore di alcune migliaia di euro, prezioso che la citata parte offesa aveva regalato alla moglie in occasione dell’anniversario del loro matrimonio. Lo stesso, fra l’altro, nel successivo dicembre 2017, integrava la denuncia riferendo che mentre si trovava in coda alle casse del supermercato, osservando una giovane donna che gli era davanti notava che la stessa indossava un anello le cui caratteristiche gli apparivano del tutto perfettamente corrispondenti al gioiello, appartenente alla moglie, fatto oggetto di furto l’anno precedente. Resosi conto che potesse trattarsi dell’anello appartenente alla moglie, lo stesso si attivava per assumere delle informazioni sulla donna, apprendendo che la stessa era di nazionalità romena, residente a Piazza Armerina e coniugata con tale Pavel Bogdan. Il denunciante riusciva quindi a rintracciare il profilo della donna sul noto social network Facebook, dove la stessa, peraltro, aveva pubblicato diverse sue fotografie che la immortalavano anche in occasione del suo matrimonio in compagnia del marito (entrambi successivamente identificati negli odierni indagati). In quelle fotografie, che ritraevano la donna indossare gioielli, la persona offesa riconosceva proprio quell’anello che 20 anni prima aveva regalato alla propria moglie.

Ebbene nel corso della perquisizione locale dello scorso febbraio, si procedeva al sequestro di detto anello con pietra tipo “brillante”, nonché di altri oggetti preziosi, tra cui un paio di orecchini da donna di forma circolare, in oro giallo che nelle foto pubblicate su Facebook erano indossati dalla piccola figlia dei citati coniugi SURUGIU indagati. Esperiti i dovuti accertamenti, si appurava che l’anello e gli orecchini rinvenuti nella disponibilità dei coniugi SURUGIU erano proprio i preziosi sottratti alla coppia di coniugi che ne aveva denunciato il furto.

Sotto le direttive del Magistrato che ha coordinato l’indagine, i poliziotti esperivano l’attività parallelamente supportata anche da riscontri emersi dall’attività di intercettazione telefonica.
Il Pubblico Ministero titolare delle indagini, valutati gli esiti dell’attività investigativa, avanzava al G.I.P. presso il Tribunale di Enna richiesta di Ordinanza applicativa della custodia cautelare, che veniva accolta, con conseguente emissione di misure cautelari a carico dei sottonotati soggetti, tutti dimoranti a Piazza Armerina:
a) Custodia Cautelare in Carcere:
1. HANGHIUC Silviu Iulian, nazionalità romena, classe 1991;
2. SURUGIU Pavel Bogdan, nazionalità romena, classe 1987;

b) Obbligo di Presentazione alla Polizia Giudiziaria:
3. S. A. M. R., nazionalità romena, classe 1996.

Indagati:

SURUGIU Pavel Bogdan

SURUGIU Pavel Bogdan e S. A. M. R.
A. per il reato p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 624 e 61 nn. 2, 5 e 11 c.p. poiché in concorso tra loro, al fine di trarne profitto per sé o per altri, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, si impossessavano:
1. della carta bancomat, intestata ad un anziano, classe 1933, nato a Piazza Armerina;
2. di un’altra carta bancomat intestata alla medesima persona offesa;
Nello specifico si impossessavano delle suddette carte sottraendole all’anziano che le custodiva nella camera da letto presente all’interno della propria abitazione, sita a Piazza Armerina.
Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguire quello di cui ai capi B), C), D) ed E) dell’imputazione.
Con l’aggravante di aver approfitto di circostanze personali tali da ostacolare la pubblica e privata difesa, sia in relazione all’età della persona offesa, di anni 84, sia relativamente al suo stato di salute, essendo quest’ultima costretta quasi perennemente a stare a letto poiché affetta da diverse patologie, fra le quali un grave ictus celebrale.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di relazioni domestiche e di coabitazione, in quanto i coniugi SURUGIU, all’epoca dei fatti, svolgevano l’attività di collaboratori domestici della persona offesa, con la quale convivevano.
In Piazza Armerina dall’agosto 2017 al febbraio 2018.

SURUGIU Pavel Bogdan e HANGHIUC Silviu Iulian

HANGHIUC Silviu Iulian

B. per il reato p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv c.p. e 55, comma 5, della Legge n. 231 del 21.09.2007, poiché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di trarne profitto per sé o per altri, indebitamente utilizzavano, non essendone titolari la carta bancomat, intestata all’anziano cui al capo A) dell’imputazione, effettuando quindici prelievi.
In Piazza Armerina dall’agosto 2017 al febbraio 2018.

SURUGIU Pavel Bogdan, S. A. M. R. e HANGHIUC Silviu Iulian
C. per il reato p. e p. dagli artt. 110, 81 cpv, 624 e 625 n. 3 c.p., poiché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di trarne profitto per sé o per altri, si impossessavano della somma di euro 14.650,00 sottraendola dal conto corrente bancario, intestato all’anziano.
Con l’aggravante di aver commesso il reato in tre persone.
In Piazza Armerina dall’agosto 2017 al febbraio 2018

SURUGIU Pavel Bogdan
D. per il reato p. e p. dagli art. 55, comma 5, della Legge n. 231 del 21.09.2007, poiché, al fine di trarne profitto per sé o per altri, indebitamente utilizzava, non essendone titolare la carta bancomat, intestata all’anziano, di cui al capo A) dell’imputazione, tentando di effettuare un prelievo dallo sportello della filiale di una banca di Piazza Armerina.
In Piazza Armerina nel febbraio 2018

SURUGIU Pavel Bogdan, S. A. M. R. e HANGHIUC Silviu Iulian
E. per il reato p. e p. dagli artt. 110, 56, 624 e 625 n. 3 c.p., poiché, in concorso tra loro, al fine di trarne profitto per sé o per altri, ponevano in essere atti idonei diretti in modo non equivoco ad impossessarsi delle somme di denaro depositate conto corrente, acceso presso la filiale di una Banca ubicata in Piazza Armerina, intestato all’anziano, attraverso un prelievo dallo sportello di una Banca, filiale di Piazza Armerina; evento non verificatosi per cause indipendenti dalla loro volontà e precisamente perché la carta bancomat veniva trattenuta dallo sportello.
In Piazza Armerina nel febbraio 2018

SURUGIU Pavel Bogdan e S. A. M. R.

F. per il reato p. e p. dagli artt. 110 e 648 c.p. poiché in concorso tra loro, fuori dai casi di concorso nel reato, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquistavano, ricevevano od occultavano un anello in oro giallo, recante una pietra incastonata tipo brillante, 0,33 carati, nonché degli orecchini in oro giallo, di forma circolare, a torciglione, provento di furto in danno di una coppia di coniugi, all’interno della loro abitazione nell’ agosto 2017.
In Piazza Armerina nel febbraio 2018;

Con la recidiva semplice per HANGHIUC Silviu Iulian.

Aggiornamento:
Sentiti durante l’interrogatorio di garanzia avvenuto lo stesso giorno del loro arresto gli indagati hanno risposto alle domande del Gip Luisa Bruno
Hanghiuc si è dichiarato estraneo ai fatti spiegando che nell’unica occasione in cui era in auto (la propria) insieme al coindagato e ad un altro soggetto, non sapeva del prelievo effettuato dal Surugiu. Questi ha ammesso ogni addebito specificando che l’altro coindagato non aveva responsabilità nei fatti contestati. Entrambi gli indagati, difesi dall’avvocato Sinuhe Curcuraci, hanno già depositato ricorso avanti al Tribunale della Libertà di Caltanissetta.