Valguarnera: fuga dal PD del presidente Consiglio e di un consigliere, sindachessa pronta a fare le valigie

Enrico Scozzarella e Matteo Renzi

Valguarnera. Nel giorno in cui il PD siciliano, “incorona” Davide Faraone segretario regionale, senza neanche giocare la partita delle primarie, a Valguarnera autorevoli esponenti fuggono dal partito. Oggi è stato il turno del presidente del Consiglio comunale Enrico Scozzarella che approda all’UDC, nei giorni scorsi quello del consigliere comunale Filippo Roccazzella, mentre sullo sfondo c’è la sindachessa Francesca Draià che si pone parecchi interrogativi se vale la pena stare ancora all’interno del partito.
Scozzarella (nella foto con Renzi), già MpA, come detto, approda all’UDC, mentre Roccazzella per il momento si dichiara indipendente. Un PD quello valguarnerese alla deriva e che non esiste più da tempo, con tanti iscritti e simpatizzanti che si sono volatilizzati e con un segretario, Fabio Arena, che fa da stampella all’opposizione, divenuta da mesi, anche grazie al suo apporto, maggioranza consiliare. Le dimissioni sia di Scozzarella che di Roccazzella sono motivate in una lunga lettera, così come il malcontento della sindachessa. Pubblichiamo alcuni stralci. Enrico Scozzarella non spiega le ragioni per le quali ha lasciato il PD ma afferma: “Dopo tre anni senza una vera collocazione politica e un lungo periodo di riflessione durante il quale non ho mai cessato di impegnarmi in attività sociali e culturali ho deciso di aderire all’Udc, un partito che rispecchia la mia persona moderata con i valori della famiglia cristiana. Rimango a svolgere il mio ruolo di presidente del consiglio e a portare a termine il periodo restante di mandato in ossequio al programma elettorale e all’impegno assunto con la cittadinanza. Sosterrò la sindaca Francesca Draià a portare a termine il progetto attuale e quello futuro”. Nei giorni scorsi, come accennato è stato il turno del consigliere Filippo Scozzarella che è stato molto più esplicito: “Le interferenze di personaggi e gruppi politici, legittimati anziché respinti da esponenti di partito che ne hanno fatto un paradigma delle alleanze politiche, ma soprattutto i brogli che hanno sporcato i valori del PD, hanno rappresentato per me un punto di non ritorno. Ho dovuto assistere pure ad un segretario di partito PD (il riferimento è ad Arena) che vota contro il sindaco PD Francesca Draià, appoggiando pienamente l’opposizione, nell’indifferenza del partito. La mia decisione è sofferta e dolorosa, ma mi rende pienamente in pace con me stesso. Rimarrò sempre a disposizione della sindaca Draià, da indipendente”. La stessa sindaca poco prima aveva manifestato molte perplessità sullo stato del partito e sulla sua permanenza: “Da quando ho iniziato il percorso all’interno del Pd ho riscontrato solo tanto caos, lotte interne per ottenere o mantenere poltrone, oggi occupate da altre forze politiche magari. Non ricordo si sia mai parlato di problemi, di temi, strategie o linee di indirizzo anche solo per prendere posizione comune per risolvere i problemi o condivisione di un tema. Si dice che i Sindaci del PD nel territorio Ennese siamo diversi ma di fatto ad oggi non so realmente chi siamo e siamo talmente diversi da essere quasi isolati. Ciò lo dimostra il fatto che su tematiche come i rifiuti, l’acqua, servizi per i disabili ecc. abbiamo sempre fatto ognuno a modo nostro … se questa è l’idea di gruppo politico io non mi sento di continuare in questa direzione… all’interno del Pd” . E poi continua: “al momento mi sento di affermare che non esiste il partito se non il suo nome. È questa una delle considerazioni che a livello nazionale deve essere affrontata.
In un partito nazionale con tradizioni storiche non si può assistere ad un Segretario che va contro il Sindaco del suo stesso partito, perché non ha deciso di autosospendersi. I problemi, quelli veri, si affrontano nei circoli e questo non è stato fatto… allora mi chiedo che senso ha stare all’interno di un gruppo dove non ci sono regole??? E dove l’interesse è la poltrona???” Interrogativi che faranno riflettere nei prossimi giorni il sindaco se rimanere o meno all’interno del partito.

Rino Caltagirone