l'archeologo siciliano Santino Alessandro CugnoContinuano le attività dell'archeogruppo "E.Jacovelli" di Massafra, che il 2 marzo ospita l'archeologo siciliano Santino Alessandro Cugno per discutere di architettura rupestre di epoca tardoantica e medievale nella Sicilia sud-orientale. L'appuntamento è nella sede dell'archeogruppo, nelle vicinanze del duomo, alle 18:30.
Cugno è stato insignito dall'acheogruppo e dall'acheoclub del premio "Orazio Santoro” per gli studi storici sul Mezzogiorno d'Italia lo scorso 15 febbraio e viene a Massafra per ritirare il premio e parlare di architettura rupestre iblea.
Due sono i filoni di ricerca che Cugno sta sviluppando per una sua prossimo pubblicazione dedicato all'archeologia rupestre nel territorio siracusano: i rapporti comunità ebraiche e altri gruppi religiosi in Sicilia e i confronti tra le architetture rupestri nel meridione.
Cugno partendo da uno degli ultimi scritti pubblicati in vita da Roperto Caprara, dedicato all'architettura rupestre pugliese dell'Alto Medioevo (2016), analizza alcune peculiari tipologie di escavazioni in grotta siciliane con nicchioni ciechi di carattere cultuale, funerario, domestico e produttivo (Cugno Case Vecchie, Cavagrande del Cassibile, la Cripta dello Spirito Santo di Militello, la presunta "moschea" di Rometta, la cd. Tomba di Archimede di Siracusa, ecc), facendo una serie di confronti con i contesti calabresi (ad esempio la Timpa dei Santi di Caccuri), materani (San Vito La Murgia) e pugliesi (S. Marco di Massafra,la Cripta delle Petrose a Statte, ecc).
Lo scopo è mettere in risalto alcuni elementi comuni (ma anche notevoli differenze) nella realizzazione e diffusione delle architetture in negativo di epoca medievale, i fenomeni di reimpiego e le differenze con le (poche) escavazioni documentate di sicura datazione antica.
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