In passerella

Intervista con la modella Nicole Atieno

Ha lavorato per Gucci, Valentino e molti altri. Sogna di posare per Tim Walker e Steven Meisel
Intervista con la modella Nicole Atieno

Nicole Atieno, modella keniota, naturalizzata tedesca, classe 1997, dal 2016 è uno dei volti di Gucci e negli ultimi due anni ha calcato le passerelle più prestigiose, arrivando lo scorso luglio a sfilare per Valentino, alla corte di Pierpaolo Piccioli, durante le collezioni Haute Couture Fall 2018 a Parigi. Vogue l'ha incontrata e intervistata.

Nicole Atieno per Valentino Haute Couture autunno inverno 2018

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Nicole Atieno in Gucci

Sei nata in Kenya: parlaci dei tuoi ricordi d’infanzia a Kisumu.
Vivere in Kenya è stato fantastico, passavo molto tempo con i miei nonni che abitavano a Kisumu. Ci prendevamo cura degli animali e vivevamo nei pressi del lago Vittoria dove andavamo a prendere l’acqua e nuotavamo con i bambini che abitavano vicino a noi.

A 11 anni sei andata a vivere a Dresda: tuo padre è tedesco e hai passato l’adolescenza con i nonni. Com’è stato crescere in Europa? Ti manca la tua città natale in Africa?
Andare a vivere in un altro continente quando si è piccoli è molto difficile, entri a contatto con una cultura e con un modo di vivere completamente diversi da quelli della tua infanzia. Da una parte mi è piaciuto il cambiamento, per le opportunità che ho avuto, dall’altra ero sempre triste perché non potevo vedere i parenti e gli amici. Il Kenya mi manca sempre moltissimo.

Quando hai capito che volevi fare la modella? E come hai cominciato?
L’idea di diventare modella mi era venuta tempo fa, ma ho cominciato a lavorare a 16 anni. Ho mandato le mie foto a quella che è ancora l’ agenzia che mi rappresenta, la SMC Model Management. Dopo aver firmato con loro, ho iniziato a viaggiare e lavorare molto.

Nicole Atieno in Gucci

Il punto di svolta della tua carriera?
Il punto di svolta della mia carriera è stato quando ho sfilato per la prima volta per Gucci, avevo 17 anni. Prima della sfilata ero un fascio di nervi, ma non appena ho messo piede in passerella è cambiato tutto. Ho imparato molto sull’industria della moda e amo questo lavoro.

I tuoi ricordi più belli da modella fino ad ora?
Ho tanti bei ricordi delle fashion week, lavoriamo con tanti designer e stylist. E rivederli ogni volta è sempre molto divertente. Ho bei ricordi anche dei miei viaggi in Sudafrica e in Marocco, sono posti che ho sempre desiderato vedere, e ci sono stata proprio quest’anno.

Sei stata mai discriminata o scartata ai casting?
Discriminata e scartata non sono le parole giuste. Chi lavora ai casting vede centinaia di bellissime modelle ogni giorno, e ci possono essere molte ragioni se non vieni scelta per un certo lavoro. È un settore enorme con tanta gente diversa, ho imparato a non prendere nulla sul personale. Ogni cosa a suo tempo.

Che cosa pensi della situazione della tua professione oggi?
Continua a crescere ed è una buona cosa per l’inclusività.

E parlando proprio di inclusività, credi che siano stati fatti dei passi avanti nei confronti dell’enorme carenza di diversità nella moda, oppure no?
Secondo me sì, la moda continua a espandersi, e questo permette di rappresentare tutte le etnie. In confronto a qualche tempo fa, la fashion industry è sicuramente molto più inclusiva. La moda è per tutti, per questo dovrebbe rappresentare tutti.

Chi sono le tue icone di stile?
Grace Jones, Manfred Thierry Mugler, Anna Dello Russo e Iris Apfel.

Le tue modelle preferite di tutti i tempi?
Iman, Christy, Naomi, Debra Shaw

Il tuo stilista preferito?
Ce ne sono così tanti! Da McQueen a Valentino, da Kane a Gucci fino a Marc Jacobs. È una lista infinita.

Il tuo sogno più grande nella moda?
Uno shooting con Tim Walker e Steven Meisel per Vogue Italia.

Che cosa c’è nella tua playlist in questo momento?
In questo momento ascolto Moses Sumney, Nai Palm, Jorja Smith, Fela e un po’ di podcast di meditazione.

Se non facessi la modella, che lavoro sceglieresti?
Credo che cercherei di lavorare comunque nella moda, magari come stylist.

Dove ti vedi fra dieci anni?
Preferisco vivere il momento, non possiamo sapere cosa accadrà domani, ma se potessi scegliere mi vedo comunque nella fashion industry.