Roma città eterna sappiamo tutti che è un museo a cielo aperto e racchiude per le sue vie veri e propri gioielli artistici. La cosa più affascinante per chi ama Caravaggio, è trovare alcune delle sue opere più famose all’interno di tre chiese romane e in modo totalmente gratuito.

Ti racconto di Caravaggio

Parliamo un pochino prima di Caravaggio. Il suo vero nome è Michelangelo Merisi nato a Milano nel 1571. Lascia la città natale per venire a Roma e dove inizierà a lavorare per committenti davvero importanti. La sua scalata al successo in realtà non è stata così semplice, una vita difficile e soprattutto un carattere ribelle hanno influenzato il suo destino. Diventare famoso non era semplice perchè non era figlio dell’arte. Aveva interrotto i legami con la famiglia e il suo nome è stato addirittura segnato da una condanna per omicidio. Viene denunciato più volte pe rissa e violenze ha trascorso anche un periodo in carcere tra il 1600 e il 1606.

Fu l’artista più richiesto e più rifiutato del suo tempo per via della sua pittura anticlassica. I committenti ecclesiastici a quel tempo rimangono letteralmente sconvolti davanti alle sue opere poichè Caravaggio cercò modelli e modelle tra la gente comune del popolo diventando in questo modo Madonne popolane e contadini travestiti da Santi. Caravaggio il genio dell’arte morirà a Porto d’Ercole nel 1610 in seguito ad una malattia.

Non tutti sanno che a Roma puoi ammirare le sue opere di inestimabile valore in modo gratuito o, meglio, inserendo circa due euro nella cappella per illuminare i quadri.

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La Madonna dei Pellegrini

La prima tappa che facciamo è nella Basilica di Sant’Agostino, situata in Piazza di S. Agostino nei dintorni di Piazza Navona. È stata una delle prime chiese del Rinascimento e le origini di questa chiesa risalgono al 1300. Piccola chicca per voi: si dice che i blocchi di travertino per costruire la chiesa provengano dal Colosseo!

Una chiesa dagli interni davvero suggestivi e colorati, dove troverai diverse opere d’arte tra cui la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio. Questo dipinto è collocato nella Cappella della Madonna di Loreto ed è stato realizzato tra il 1604 e il 1606. Questo quadro – come la maggior parte delle opere dell’artista – fece molto scalpore all’epoca poiché la madonna per la prima volta non venne rappresentata in modo etereo, né circondata da angeli, né compare su una nuvola. La sua rappresentazione è in abiti contadini, con i piedi nudi e gonfi dalla stanchezza e i volti segnati dalle rughe. Dettagli che rendono suggestivo e reale, e testimoniano una vera e propria trasgressione per il periodo della Controriforma dove la Chiesa condannava fortemente le prostitute.

La Madonna dei Pellegrini

La ragazza che fece da modella a questo quadro era Maddalena Antognetti, nota come prostituta e amante di Caravaggio. Si racconta che questa ragazza avesse posato per il pittore contro il volere di un ricco notaio anche lui spasimante della donna. Caravaggio aggredì il notaio a Piazza Navona e, successivamente, donò il quadro della Madonna dei Pellegrini alla Basilica di Sant’Agostino, come ringraziamento per l’asilo che gli era stato concesso in quel periodo.

Il Martirio di San Matteo

Dalla Basilica di Sant’Agostino ti consiglio di dirigerti verso la suggestiva Chiesa di San Luigi dei Francesi, nei pressi di Piazza Navona. Dal 1589 è la chiesa nazionale dei francesi. Amanti di Caravaggio alla riscossa perchè qui troverete ben tre opere dell’artista da vedere gratis.

La prima è il Martirio di San Matteo, il quadro fa parte del ciclo pittorico dedicato a San Matteo e comprende la Vocazione di San Matteo e San Matteo e l’Angelo. Queste tre suggestive opere sono state realizzate per la Cappella Contarelli che si trova nella stessa Chiesa di San Luigi dei Francesi. Nel 1565, La Cappella era stata acquistata dal cardinale francese Mathieu Cointrel che voleva decorarla con dipinti dedicati alla vita di San Matteo. All’inizio il lavoro fu commissionato ad altri artisti che però non riuscirono a portare a termine. In seguito alla morte del cardinale i suoi eredi decisero di incaricare Michelangelo Merisi per la realizzazione di queste opere.

Cappella Contarelli a Roma

È doveroso fare una piccola premessa: siamo nel 1599 e avviene la prima commissione pubblica dell’artista, a cui era stato richiesto di eseguire i due quadri al lato della Cappella Contarelli che sono la Vocazione e il Martirio di San Matteo. Dopo neanche un anno gli furono commissionati altri due dipinti: la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo per la Cappella di Santa Maria del Popolo. Successivamente un’altra commissione: realizzare un terzo quadro per la Cappella Contarelli della Chiesa di San Luigi dei Francesi. Ci troviamo agli inizi del Seicento e Caravaggio è il più noto fra i pittori sacri di Roma.

Nel Martirio di San Matteo abbiamo al centro il santo sdraiato con una tunica bianca e sopra di lui l’uomo che sta per ucciderlo, tutta la scena è incentrata sul sicario pronto a compiere il terribile atto. Il santo guarda in alto verso l’angelo che gli porge una palma. In questa opera l’artista mette in primo piano il carnefice e racconta una vicenda religiosa come fosse una scena di violenza in strada. Quando sarete davanti al quadro, guardate in alto a sinistra per notare il volto di Caravaggio, l’autore stesso si è raffigurato nell’opera diventando uno degli osservatori della scena del martirio. 

Vocazione di San Matteo

La Vocazione di San Matteo si trova al lato della Cappella Contarelli e rappresenta il momento in cui Gesù incontra Matteo e lo invita a seguirlo. Gesù e San Pietro sono facilmente riconoscibili: perché primo è rappresentato con un aureola e perché sono gli unici ad indossare una tunica. Matteo, invece, incarna un esattore delle tasse quindi un uomo avido e razionale. L’opera è rappresentata in modo rivoluzionario poiché le personalità religiose sono raffigurate come uomini del popolo e, ancora oggi, non si riesce a capire chi nell’opera sia Matteo. 

Vocazione di San Matteo

San Matteo e l’angelo

Questa opera è collocata al centro della Cappella Contarelli. Realizzato nel 1602, è stata eseguita dopo la realizzazione dei due quadri destinati alla Basilica di Santa Maria del Popolo. Nella scena è rappresentato San Matteo vicino ad uno scrittoio e dietro di lui l’angelo arrivato per suggerirgli cosa scrivere nel vangelo. La piccola curiosità riguardante quest’opera è che Caravaggio presentò una prima versione, rifiutata dai committenti infastiditi dal modo in cui era stato dipinto San Matteo. Il santo sarebbe stato rappresentato come un uomo anziano con la barba incolta, le gambe nude e una posizione non degna di lui. La prima versione fu acquistata dal Marchese Vincenzo Giustiniani e venne collocata nel Museo di Berlino nel 1815. Sfortunatamente, verso la fine della Seconda guerra mondiale un incendio distrusse l’opera.

Crocifissione di San Pietro

Altri due dipinti del grande artista Caravaggio si possono ammirare nella Basilica di Santa Maria del Popolo, sita in Piazza del Popolo 12. Quì nella Cappella Cerasi troverai i due quadri che sono la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo. Tiberio Cerasi, tesoriere del papa,   all’epoca acquistò la Cappella per farne la propria tomba e, per abbellirla, ingaggiò i due più influenti artisti dell’epoca: Michelangelo Merisi e Annibale Carracci.

Tutt’oggi, ai lati della Cappella Cerasi troviamo i due quadri di Caravaggio e al centro l’Assunzione della Vergine del Carracci. Concentriamoci sul suggestivo quadro della crocifissione di San Pietro, un vero e proprio capolavoro realizzato tra il 1600 e il 1601. Nell’opera è rappresentato San Pietro disteso sulla croce, i carnefici di questa esecuzione mortale stanno per issare la croce aiutandosi con una fune. Il santo ha solamente un panno bianco annodato sui fianchi e, anche qui, l’artista non tralascia i dettagli come le rughe sul volto del santo, i piedi sporchi dei vari soggetti, le pieghe realistiche dei vestiti. Michelangelo Merisi utilizzava il colore ad olio nei suoi dipinti importanti per la creazione di velature, era davvero veritiero nelle sue rappresentazioni e lo scuro serviva a dare quel tocco di drammaticità.

Cappella Cerasi a Roma

Conversione di San Paolo

Passiamo al successivo quadro Conversione di San Paolo realizzato sempre tra il 1600 e il 1601. Nel quadro abbiamo San Paolo caduto da cavallo, l’uomo è nudo e indossa solamente degli accessori della divisa militare romana. Il focus dell’opera è il cavallo, grande e imponente al centro del dipinto e non l’uomo. Anche di questa opera sono state eseguite due versioni: la prima è di proprietà della famiglia Odescalchi ed è chiamata Caravaggio Odescalchi, per distinguerla dal dipinto che si trova attualmente nella Basilica di Santa Maria del Popolo. Nel 2005 la prima versione del quadro fu restaurata e nel 2006 collocata insieme alla seconda versione nella Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo, dando modo al pubblico di vederla per la prima volta.

Conversione di San Paolo

Deposizione di Caravaggio

Un’altra opera che merita attenzione è la Deposizione realizzata tra il 1602 e il 1604. Questo quadro fu collocato nel 1604 nella Cappella della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, ubicata in Via del governo Vecchio 134.

L’artista si ispirò alla celebre deposizione di Raffaello. Il dipinto rimase nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella fino al 1797, momento in cui i francesi sotto Napoleone Bonaparte lo sequestrarono insieme a un ingente numero di opere d’arte, per esporlo nel Museé Napoleon di Parigi. Restituito alla città di Roma nel 1816, fu consegnato prima alla Pinanoteca Vaticana, oggi nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella troverai una copia del 1800 eseguita dall’austriaco Michele Koeck.

Deposizione

Roma città eterna ci stupisce sempre per le sue meraviglie, da buon visitatore impara a perderti nelle sue chiese e troverai veri scrigni di arte, tra cui l’inestimabile patrimonio di uno degli artisti più noti di tutti i tempi: Caravaggio. La cosa stupefacente è che tutte queste opere sono visibili gratuitamente senza pagare il biglietto, una vera testimonianza di come l’arte sia sempre a disposizione di tutti. 

Katia

Nata e cresciuta a Roma, lavora nel mondo del commercio per tanti anni fino alla decisione di mollare tutto, studiare digital marketing e lavorare sul web. Travel blogger mostra le bellezze della Capitale attraverso passeggiate, alla scoperta di luoghi fantastici unici, ricchi di storia, sapori e profumi. L’intento è quello di mostrare le meraviglie nascoste di Roma a chiunque, rendendo noti anche i percorsi meno turistici.

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