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Conferenza 'Urbanistica e architettura a Cremona negli anni del regime' giovedì 7 marzo

Ne parlerà l’architetto Massimo Terzi in Sala Puerari in occasione della conferenza legata alla mostra Il Regime dell’Arte

| Scritto da Redazione
Conferenza 'Urbanistica e architettura a Cremona negli anni del regime' giovedì 7 marzo

Cremona, 5 marzo 2019 - Urbanistica e architettura a Cremona negli anni del regime è l’argomento del prossimo appuntamento del ciclo di conferenze legate alla mostra Il Regime dell’Arte, curata da Vittorio Sgarbi e Rodolfo Bona, conclusasi domenica 3 marzo. A parlarne, giovedì 7 marzo, alle ore 17, nella Sala Puerari (via Ugolani Dati, 4), sarà l’architetto Massimo Terzi.

La peculiarità delle trasformazioni avvenute tra le due guerre nei centri urbani italiani è riconosciuta soprattutto nei tanti sventramenti promossi più o meno direttamente dal regime fascista. Nel ventennio fu tale la quantità di interventi di demolizione, ristrutturazione e rifacimento realizzati dall’opera del “piccone demolitore” che sventramenti e fascismo in urbanistica sono quasi diventati sinonimi

In nome dell’igiene, della viabilità e del progresso furono demoliti senza scrupoli interi isolati o addirittura quartieri antichi e ricchi di storia, per realizzare al loro posto una nuova rete stradale e soprattutto la massima quantità possibile di fabbricati nuovi. La prassi e sequenza era ovunque la stessa: centinaia di famiglie venivano trasferite dalle zone centrali delle città, che occupavano da sempre, e le loro case demolite. Le aree edificabili così ricavate erano valorizzate da un nuovo impianto urbano, realizzato di solito dalle amministrazioni pubbliche.

I mutamenti strutturali accennati si tradurranno in vistose modificazioni urbanistiche ed edilizie anche nella configurazione spaziale della nostra città: nel centro storico porteranno in genere un aumento dei volumi di traffico e di edificazione. Il profilo del centro storico verrà alterato dall'emergere dei nuovi massicci volumi.

L'ideologia accentratrice e classista del fascismo impose così un suo stile all'immagine urbana, anche e soprattutto a Cremona, residenza e sede dell’influente gerarca fascista Roberto Farinacci che fu adeguata, soprattutto per suo volere, ad un ruolo di rappresentanza. Il piano regolatore Gamba (nel 1928) e la successiva variante (nel 1936) ne guidarono le trasformazioni. Cremona, come altre e forse proporzionalmente molto più di altre, porta con evidenza i segni di quella che fu chiamata l’architettura di regime soprattutto nelle aree centrali, in quelle intermedie semi periferiche come piazza Castello o oltre le mura e in quelle fluviali per le attrezzature del tempo libero.

 

Massimo Terzi, architetto dal 1969, è stato docente di ruolo presso l'I.T.G. "P. Vacchelli" di Cremona dal 1973 al 1995. La sua attività di progettazione si articola in vari settori tra i quali si segnalano il Museo della Civiltà Contadina (Cremona), il Museo del Lino (Pescarolo), il Centro Civico (Scandolara Ravara), la Scuola materna (Crotta d'Adda), il Centro Geriatrico "F. Soldi" (Cremona), la Biblioteca (Pieve d'Olmi), i giardini e le piazze (Paderno Ponchielli e Castelponzone), interventi di edilizia di riqualificazione e recupero pubblici e privati. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra le quali La situazione urbanistica di Cremona, con Michele De Crecchio, il volume Cremona com'era, con Antonio Bergonzi ed altri (1974), il saggio dedicato all’urbanistica e all’edilizia a Cremona nell’ottavo volume, Il Novecento, curato da Elisa Signori, della Storia di Cremona, (2014). Si segnalano, inoltre, gli allestimenti di mostre come Cremona com'era (1974), Il mondo degli ultimi (1976), Il Battistero di Cremona (1979) e la Mostra artigianato cremonese ARCRE (1982).

Ha svolto attività professionale nel settore urbanistico e dell'edilizia, maturando una conoscenza approfondita del territorio. Accanto alla stesura di alcuni Piani Regolatori e Piani Attuativi è stato incaricato di redigere con altri professionisti il "Piano del Circondario Cremonese" (1974), il "Piano socio-economico della Provincia di Cremona" (1982), il "Piano di utilizzo delle aree industriali lungo il Canale Navigabile" (1984) ed il "Piano Paesistico provinciale" (1987).

Dal 1995 al 1999 è stato Assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Cremona. Negli anni successivi, dal 1999 al 2001, è stato Assessore alla Promozione, Sviluppo, Gestione Territorio e Qualità Urbana e nel corso di questi mandati ha coordinato e condotto all'adozione la stesura della Variante Generale del P.R.G.

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