Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 00.52

L'ipocrisia del M5s sul 25 aprile

Il pensiero di Gabriele Beccari

| Scritto da Redazione
L'ipocrisia del M5s sul 25 aprile

"Egr. Direttore,

nel M5s non esistono valori, ma solo il marketing, che significa sostanzialmente manipolazione delle coscienze per vendere al meglio un prodotto, in questo caso un partito antidemocratico e verticistico che si cerca di spacciare per movimento dal basso. Il marketing è entrato in azione con la solita evidente ipocrisia anche in occasione del 25 aprile, nel maldestro tentativo di differenziarsi dall'alleato di governo, la Lega di Matteo Salvini, per cercare di recuperare almeno in parte quei voti costantemente in fuga dopo l'exploit elettorale del 4 marzo 2018.

Con le sue note arti di venditore d'assalto, Di Maio ha cercato per l'ennesima volta di gettare un po' di fumo negli occhi degli elettori, ignorando che il suo padre fondatore, Beppe Grillo, nel 2013 invitava a evitare di parlare del 25 aprile e di celebrarlo, restando in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti, perché il 25 aprile era morto e citava tra le cause la "dittatura dei partiti". Solo un vero democratico come lui poteva partorire una definizione del genere, dato che preferisce a quel concetto comunque plurale la dittatura di un solo partito (spacciato per movimento) e di pochi uomini ai vertici di quel partito.

Ecco una domanda che Di Maio evita accuratamente di farsi: cosa c’entra il M5s con il 25 aprile? Come può Di Maio, che qualche tempo fa ha detto nel suo partito coesistono i valori di destra e sinistra e che al suo interno "c’è chi si rifà ai valori di Enrico Berlinguer, chi a quelli di Giorgio Almirante e chi invece a quelli dei leader della Dc", dire che il M5S è sinceramente antifascista? Non può, neppure appellandosi alle note contorsioni verbali sue e dei suoi fedelissimi dimaioisti.

Beppe Grillo ha anche dichiarato che "l’antifascismo è un problema che non mi compete", ma il suo apice l'ha raggiunto nel 2014, quando pubblicò sul "sacro" blog un lungo post in cui cercava di dimostrare che Mussolini ha ucciso Matteotti a sua insaputa, superando persino i camerati più incalliti che mai si erano spinti a tanto. Intanto, seguendo l'esempio del proprio profeta, il M5s votò "per principio" contro l'istituzione della casa-museo di Antonio Gramsci, mentre la grillina Roberta Lombardi parlava di un "fascismo buono", che purtroppo è degenerato, mancando di ravvisare la stessa dinamica all'interno del gruppo di cui fa parte.

Dinamica che invitiamo tutti gli elettori dotati di raziocinio a valutare con attenzione, per onorare al meglio il 25 aprile ed evitare di ricadere nella stessa spirale che distrusse l'Italia con anni di guerra e odio".

Gabriele Beccari

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