Se Il Tempo pretende solidarietà per Salvini imbavagliando la Boldrini

Il quotidiano riprende l'indegno fotomontaggio di cui è stato oggetto il leader della Lega Nord e lo replica con la presidente della Camera, rea di non aver solidarizzato. Che genere di contributo pensa di dare il direttore di quel quotidiano al dibattito pubblico?

La storia, come sempre quando bisogna raccontare le cose dei social media, è un po’ lunga. Mettetevi scomodi. Domenica sera Matteo Salvini ha pubblicato lo screenshot di un fotomontaggio, postato – a quanto parrebbe – dalla pagina Vento ribelle, poi bloccata e dunque ora irraggiungibile, che lo ritrae nei panni del povero Aldo Moro in mano alle Brigate Rosse. Sì, in uno degli scatti ormai entrati nel cuore e nelle menti di tutti gli italiani, quelli con il drappo e la stella Br alle spalle e il corpo affranto di uno statista nelle mani dei terroristi rossi. La differenza è che, in questo caso, il leghista è imbavagliato. “Incredibile. Questa è vera VIOLENZA. Non mi fanno paura, mi danno ancora più forza: andiamo a governare!!!” scrive Salvini.

Non c’è alcun dubbio: si tratta di un contenuto indegno che sfodera uno dei momenti più dolorosi della nostra storia per colpire e intimidire un leader politico che si muove nell’ambito democratico. Un fotomontaggio stomachevole contro il quale, come ha annunciato il giorno seguente, Salvini fa bene a prendere ogni provvedimento possibile. Fine. Non c'è appello alla satira che tenga, come pare abbiano fatto gli amministratori di quella pagine, legata a un blog.

Il giorno dopo Salvini è però tornato sul punto, raccontando anche di attendere “reazioni scandalizzate come quelle dei giorni scorsi dove è stato detto tutto e il suo contrario su episodi di presunta violenza”. Passando dalla ragione al torto, ha cioè proseguito con pervicacia a difendere l’indifendibile, vale a dire la violenta interruzione di un manipolo di naziskin la scorsa settimana a Como, nel corso di una riunione di alcune associazioni locali che si occupano di migranti. Come se la violenza si bilanciasse, un colpo a me e uno a te, e non andasse condannata sempre e in ogni caso con parole chiare. Quelle parole che Salvini stesso si è ben guardato dal pronunciare, minimizzando per giorni le azioni di “ragazzi con un volantino”.

In realtà una reazione chiara e forte è arrivata per bocca di Emanuele Fiano a nome di tutto il Pd, che ha rivolto “piena solidarietà a Matteo Salvini per il violento quanto indegno post che è apparso su Facebook. Bavagli e ricordi di un sanguinario passato terroristico sono da condannare con forza”. Chiedendo alle autorità di fare piena luce su quel contenuto. Non è bastato, perché il leader della Lega Nord è tornato alla carica: “Non ho ancora sentito una parola da Renzi, Boldrini, Grasso e Boschi – ha detto – sempre pronti a vedere l’allarme fascista, l’allarme nazista, l’allarme russo, ma quando ci sono immagini devastanti, più di tanto ai compagni fastidio non ne dà”.

La presidente della Camera Laura Boldrini, ormai parafulmine di tutti i possibili orrori che fioccano dalla testa dei peggiori italiani, era già stata citata ieri in un tweet di Francesco Storace, l’ex presidente della Regione Lazio che sta riorganizzando una serie di schieramenti di estrema destra (Movimento nazionale per la sovranità e Fronte identitario) in un’alleanza proprio con Salvini, recuperando un altro di quegli ex che hanno precipitato il Lazio nella crisi che vive oggi: Gianni Alemanno. Bene, Storace aveva twittato ieri che la loro “dirigente Monica Nassisi aveva segnalato ieri a Facebook la vergognosa foto che minaccia Matteo Salvini. La risposta del social network è allucinante: “Non viola gli standard della comunità”. Sembra scritta da Laura Boldrini, per la serie due pesi e due misure”.

La nostra dirigente Monica Nassisi, aveva segnalato ieri a Facebook la vergognosa foto che minaccia Matteo Salvini La risposta del social network e' allucinante: "Non viola gli standard della comunita'". Sembra scritta da Laura Boldrini, per la serie due pesi e due misure pic.twitter.com/xngPAHS6gd

— Francesco Storace (@Storace) 4 dicembre 2017

Donna, risoluta, severa, seria, orientata ai valori democratici e all’accoglienza, con un’esperienza esterna alla politica, netta sulle posizioni e instancabile lavoratrice: la presidente della Camera è il Diavolo, per questa gente.

Come volevasi dimostrare, la Boldrini è stata sottoposta oggi al medesimo fotomontaggio sulle pagine di un quotidiano nazionale, Il Tempo. Anche lei nei panni di un Aldo Moro rivisitato sotto a questo titolo: “Polemiche sul fotomontaggio brigatista su Salvini. Social e politici indignati. Tace solo la Boldrini”. Il punto è che “quando tocca alla sinistra parte la gara a chi s’indigna di più” dice il sommario del pezzo, pubblicato anche online.

Così, per dare una mano a questa elevata battaglia di civiltà, il direttore del quotidiano romano Gian Marco Chiocchi ha pensato bene di mandare in prima la stessa identica e violenta immagine per la quale si domanda un più ampio sdegno. Al solito, con Laura Boldrini - la "Madonna della Camera", così viene definita - protagonista.

Il direttore conferma la scelta? Davvero quella roba è stata pubblicata per "farsi beffe di chi non sa distinguere il serio dal ridicolo", come scrive nella nota di commento? Sarebbe utile che ci spiegasse che genere di valutazioni giornalistiche ha effettuato con i suoi collaboratori prima di proporre ai suoi lettori quel pastrocchio indegno di un quotidiano italiano. Se pensa, cioè, di contribuire così al dibattito pubblico, a un serio approfondimento giornalistico, a calmare gli animi e rilanciare riflessioni rispettabili sui toni della contesa politica, sempre più spietati. Di "doppia morale" non ne vedo alcuna, in quella prima pagina. A dire il vero faccio fatica a scorgerne anche un abbozzo lontano, di morale.