La qualità di vita in Italia resta al palo, siamo 22esimi al mondo

Un rapporto presentato al World Economic Forum mostra un’Italia stagnante per la qualità della vita. Bene invece l’influenza culturale

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(Immagine; pixabay/CC0 Creative Commons)[/caption]

Il rapporto U.S. News & World Report Best Countries presentato al World Economic Forum mostra che la qualità di vita in Italia resta ai livelli del 2017, al lettore il compito di vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto sapendo che, sempre secondo lo stesso rapporto, nel 2016 eravamo al 18esimo posto per crollare al 22esimo nel 2017 e restare fermi sul posto nella nuova edizione del report.

Tenendo conto di tutti gli indicatori scelti per creare la graduatoria, tra i quali l’influenza culturale e quella economica, l’affidabilità delle istituzioni, la politica fiscale, l’accesso alle scuole e alla sanità, il paese migliore in cui vivere è la Svizzera, seguita da Canada e Germania. Fanalini di coda sono invece la Serbia, l’Angola e l’Algeria.

Osservando i singoli indicatori, l’Italia non ha rivali per influenza culturale e patrimonio artistico e, escluso il Brasile che primeggia tra i paesi che vale la pena visitare, non temiamo concorrenza.

A pesare molto sul risultato finale, oltre alla qualità di vita, sono l’apertura al business (la zavorra sono il cuneo fiscale e la pressione dell’erario) e il credito di cui gode l’Italia istituzionale all'estero.

Tenendo conto di tutti i parametri di valutazione siamo 15esimi nella classifica generale, alle spalle della Finlandia e subito prima di Singapore. Nel 2017 eravamo messi un po’ peggio (16esimi) ma nel 2016 occupavamo il 13esimo gradino della graduatoria.