È in edicola il nuovo numero di Wired dedicato al futuro

Il tema del numero estivo di Wired è il futuro: la tecnologia e il digitale stanno cambiando la nostra vita, e ponendo nuovi principi etici di sostenibilità economica e sociale

Come ogni tre mesi arriva in edicola il nuovo numero di Wired cartaceo, nel consueto formato bookazine a metà strada tra un libro e una rivista. Il numero estivo del 2019 è dedicato, come il Wired Next Fest, al futuro e alle sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni. Nel suo editoriale, il direttore Federico Ferrazza spiega che stiamo vivendo un momento di grande cambiamento, accelerato dal digitale. Ma in che modo le tecnologie potranno darci una mano a vivere in un mondo migliore? Questo numero raccoglie allora idee, proposte e linee guida per determinare i principi etici (in termini di sostenibilità economica e sociale) con cui dobbiamo affrontare i prossimi anni.

Cinque i capitoli: il futuro delle macchine, della religione, del pianeta, della scienza e della società. Per Kevin Kelly, studioso di cultura digitale e cofondatore di Wired, presto vivremo in un mondo specchio, dove ogni cosa avrà un gemello virtuale e il concetto di verità sarà sempre più relativo. Ma dietro al progresso continuerà a esserci l’uomo con la sua coscienza e il suo libero arbitrio. La religione giocherà sempre un ruolo fondamentale perché, come sostiene l’antropologa Sara Hejazi, Dio è tutt’altro che morto e Friedrich Nietzsche dovrà farsene una ragione. La fede continua a essere pervasiva a ogni livello della società, anche se c’è chi pensa che l’apocalisse non sia poi così lontana… Per il velista Giovanni Soldini è solo sensibilizzando davvero l’opinione pubblica che potremo salvarci dall’estinzione, mentre la scienza pensa a robot che si comportano alla stregua di piante per ridurre l’inquinamento e a reattori nucleari per produrre energia pulita, come racconta Barbara Mazzolai, direttrice del Centro di micro-biorobotica dell’Istituto italiano di tecnologia.

Attenzione, però: questa tecnologia, soprattutto in ambito medico-sanitario, genera in noi meraviglia e può farci spiccare il volo, ma può anche bruciarci. È la tesi di John Nosta, pensatore americano prestato al mondo della scienza e dell'innovazione. Interessante, infine, anche il punto di vista sociologico di Paul Dolan, capo del dipartimento di scienze comportamentali alla London School of Economics and Political Science: secondo il professore oggi i luoghi comuni non tengono più conto dei cambiamenti del nostro modo di vivere. Per affrontare le nuove sfide del futuro, dunque, è necessaria una rifondazione culturale più che un’operazione nostalgia.

P.s. Anche in questo numero trovate l’**allegato business **di Wired, in formato tabloid, dedicato ai cambiamenti apportati dalla tecnologia al mondo del commercio (digitale e non).