Il Brasile revoca lo status di rifugiato a Battisti: può essere estradato?

L'ex terrorista dei PAC verso l’estradizione in Italia, dove deve scontare una condanna a due ergastoli. Solo il tribunale supremo brasiliano può impedire che questo accada

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(Foto: Luiz Claudio Cunha Souza / flickr.com)[/caption]

Secondo il quotidiano brasiliano Jornal do Brasil il presidente brasiliano Michel Temer ha definitivamente deciso di revocare a Cesare Battisti lo status di rifugiato di cui godeva dal 2010 per decisione dell’ex premier Luiz Inácio Lula. Ora l’estradizione, almeno sulla carta, diventa possibile e la decisione deve essere presa dal giudice Luiz Fux, a capo del Tribunale supremo federale, che può accettare la richiesta di habeas corpus presentata dai legali del latitante italiano.

L’habeas corpus, nel suo senso più esteso, è un insieme di norme costituzionali che garantiscono le libertà personali di ogni cittadino. Nel caso specifico di Battisti, ora si sta verificando l’iter inverso rispetto al 2009, quando il Tribunale supremo ha deciso di concederne l’estradizione, lasciando l’ultima parola al premier Lula che ha posto il suo veto.

Quindi, stando almeno alla stampa brasiliana, non ha retto l’impianto di difesa allestito dall’avvocato Igor Sant'Anna Tamasauskas, che riteneva fosse impossibile revocare a Battisti lo status di rifugiato. Le prime indiscrezioni raccolta da Il Messaggero, indicano che il giudice Luiz Fux sia intenzionato a concedere l’estradizione.

Si profila anche un’altra ipotesi, Luiz Fux potrebbe subordinare l’estradizione di Battisti alla volontà dell’Italia di commutare la condanna di Battisti a 30 anni di reclusione, ossia la medesima inflitta dal diritto brasiliano. Di questa possibilità si era già parlato nel 2007 ed era stata accettata dall’allora ministro di Giustizia Clemente Mastella che poi era ritornato sulla sua decisione, cambiandola.