Facebook ha facilitato inserzioni razziste?

Il social network avrebbe aiutato a ottimizzare inserzioni xenofobe in America e in Europa. Da Facebook Italia nessun dato a riguardo

Un conto è se delle inserzioni xenofobe compaiono su Facebook. Altro conto è se Facebook ne facilita attivamente la pubblicazione. È quanto risulta da una rivelazione di Bloomberg, secondo cui il social network e Google si sono adoperati per aiutare nel migliore dei modi un cliente. Peccato che l’obiettivo del cliente fosse quello di veicolare messaggi anti-islamici.

Facebook ha recentemente fatto emergere che account russi hanno cercato di influenzare segretamente le ultime elezioni americane. Ma in questo caso è diverso: è stato fatto tutto alla luce del sole. O quasi.

Harris Media è un’agenzia creativa statunitense che ha lavorato per Secure America Now. Si tratta di un gruppo conservatore piuttosto radicale. Per conto loro, l’agenzia avrebbe pubblicato milioni di dollari di inserzioni su Facebook. Tra i video a pagamento c’era per esempio uno che presentava scenari europei tragici. Germania e Francia sotto la legge della Sharia, con scolari kamikaze e jihadisti con l’Arco di trionfo come sfondo. Per non parlare della Gioconda con il burqa. Il messaggio era che il pericolo dell’islamizzazione radicale è vicino. Sembra tutto grottesco e infantile, ma è proprio questa propaganda basica a fare più proseliti nella destra estremista. Oltre l’Islam, Secure America Now ha preso di mira anche Hillary Clinton durante la campagna elettorale del 2016.

Il fatto più grave, però, è il rapporto che ci sarebbe stato tra Harris Media e Facebook. Tra i clienti dell’agenzia risultava infatti anche Alternative für Deutschland (AfD). Il partito di estrema destra tedesco. All’inizio dell’anno negli uffici berlinesi di Facebook, un loro responsabile avrebbe incoraggiato AfD e Harris Media a usare Facebook Live in aggiunta alle pubblicità, per meglio incontrare il target degli elettori tedeschi. Lo stesso tipo di consulenza l’avrebbero data a Secure America Now, spingendosi anche un po’ più in là. La campagna video, infatti, sarebbe stata l’occasione anche per testare il nuovo formato verticale.

A rivelare questi e altri particolari, è stato un ex dipendente di Harris Media e altre quattro persone coinvolte. Nonché un report interno con la descrizione delle strategie di comunicazione.

L’islamofobia e la paura dello straniero sono temi molto forti anche da noi. Abbiamo chiesto a Facebook Italia se sono in grado di identificare quanti gruppi anti-immigrazione nel nostro paese utilizzano le inserzioni. Sarebbe interessante conoscere anche il peso percentuale degli annunci di questo tipo rispetto al totale delle inserzioni. Purtroppo ci hanno detto di non aver alcun dato a disposizione.

“Sui parametri facciamo riferimento a quelli che sono gli standard della comunità di Facebook”, ci fanno sapere, “dove viene espressamente detto che i contenuti xenofobi non sono ammessi sulla nostra piattaforma e che valgono anche per le inserzioni a pagamento”.

Tuttavia in merito all’intera faccenda, questo è il commento che arriva dalla sede centrale:  "Forniamo consigli di best practice e informazioni sui nostri prodotti a organizzazioni che comprendono l'intero spettro politico".

Facebook è un’azienda. Se un cliente vuole spendere milioni di euro in inserzioni è chiaro che beneficerà di un trattamento di favore. Esperti di ottimizzazione e di individuazione del target e così via. “Comprendendo l’intero spettro politico”.

Facebook però non è solo un’azienda. Ha infatti riconosciuto il ruolo di canale informativo primario nella società. E si sta attivamente adoperando in azioni per ridurre i messaggi violenti e le fake news. Tuttavia qui non stiamo parlando di semplici utenti. Bensì di lobby e partiti pieni di soldi che intendono far pesare il proprio ruolo politico.

La differenza tra propaganda organizzata ed espressione politica ha un peso diverso nell’esercizio democratico. Anche in termini di risorse e competenze investite. Facebook ovviamente non fa eccezione, ma ha un potere che altri canali non hanno.