La Turchia rilascia attivisti di Amnesty International arrestati a luglio

Si allenta la morsa di Istanbul sui vertici dell’organizzazione non governativa Amnesty. Rilasciati 10 degli 11 attivisti fermati ma per loro la situazione resta tesa

Si sono dichiarati innocenti gli 11 attivisti di Amnesty International chiamati il 25 ottobre, a rispondere dell’accusa di terrorismo. Arrestati durante lo scorso mese di luglio, rischiano fino a 15 anni di prigione. Per 10 di loro il tribunale ha accettato la richiesta di scarcerazione mentre per il presidente della sezione turca di Amnesty International Taner Kilic il tribunale di Istanbul non ha ammesso eccezione e apparirà oggi alla sbarra a Smirne per rispondere di un’altra accusa, quella di essere vicino alla rete dell’imam **Fethullah Gulen **il quale, per le autorità turche, è stato autore del tentato golpe del luglio 2016.

THANK YOU! This couldn't have happened without you. All 10 of the #Istanbul10 have been released #FreeRightsDefenders pic.twitter.com/oDLgbwUuIo

— AmnestyInternational (@amnesty) 25 ottobre 2017

La posizione dell’uomo potrebbe alleggerirsi nelle prossime ore, secondo Amnesty International dovrebbe essere scagionato. Sulle accuse, in generale, il direttore europeo dell’ong John Dalhuisen non ha dubbi: “è stato chiaro sin dal momento dell’arresto che siamo di fronte a procedimenti di natura politica con l’obiettivo di ridurre al silenzio le voci critiche della Turchia”.

Tra gli undici attivisti ce ne sono due stranieri, il tedesco Peter Steudtner e lo svedese Ali Gharavi, affiancati durante il processo da autorità inviate in Turchia dai rispettivi dipartimenti degli Esteri. Secondo la procura, gli imputati avrebbero premeditato violenze durante la marcia da Ankara ad Istanbul, organizzata tra il mese di giugno e il mese di luglio scorsi dalle opposizioni turche.

Dal fallito golpe a oggi, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha disposto perquisizioni a tappeto e arresti di massa, l’ultimo dei quali il 19 ottobre quando, con una massiccia operazione di polizia in 24 province, sono state arrestati 110 dipendenti di un’azienda che avrebbero finanziato l’organizzazione di Gulen. Si calcola che, in tutto, sono circa 51mila le persone arrestate.