La nuova legge russa che limita la libertà di espressione online

La Duma ha approvato due leggi che puniscono anche con l'arresto i cittadini che insultano le istituzioni, e impongono ai media di cancellare gli articoli irrispettosi

Il presidente russo Vladimir Putin (foto: Mikhail Svetlov/Getty Images)

Mikhail Svetlov

Il parlamento russo ha approvato un insieme di leggi che limitano la libertà di espressione. Chi critica il governo, insulta le istituzioni online e diffonde fake news che le riguardano, rischia una multa fino a seimila euro o quindici giorni di carcere. Il provvedimento punisce sia i singoli cittadini che i giornali. Le misure passano ora al Consiglio federale, la Camera alta del Parlamento, e a Vladimir Putin per la firma finale. Il presidente si è detto favorevole alle restrizioni previste dalla nuova legge.

Le leggi appena approvate sono state viste dagli analisti come l'ultimo tentativo da parte delle istituzioni russe di soffocare il dissenso all'interno del paese. Secondo il New York Times, negli ultimi vent'anni il presidente Putin ha cercato in ogni modo di ricondurre l'informazione sotto il controllo dello stato russo. Questa iniziativa è un nuovo passo in questa direzione, peraltro in un momento delicato. Il tasso di approvazione del presidente è passato dall'86% nel 2015, dopo l'annessione della Crimea, al 66% odierno. La perdita dei consensi è dovuta soprattutto alla stagnazione economica che ha abbassato il tenore di vita nel paese.

Il contenuto delle leggiLa prima legge punisce i singoli cittadini. Si va da una multa di tremila euro fino ad un massimo di seimila per la diffusione di fake news. Il provvedimento non stabilisce con chiarezza cosa si intende per fake news. Il Times spiega che i legislatori hanno dichiarato a questo proposito che i magistrati e gli organi di stampa statali valuteranno caso per caso: il timore degli osservatori internazionali è che nella categoria finiscano anche post critici nei confronti del governo o che danno una visione diversa rispetto a quella ufficiale del Cremlino.

L'altra legge invece riguarda i media. La misura stabilisce che i giornali online, i siti web e i provider cancellino, su richiesta, qualsiasi informazione che “manchi di rispetto” allo stato, ai suoi simboli, alla costituzione, alla società e al governo o che non corrisponda alla verità e possa causare una minaccia per la sicurezza pubblica. Pena l'oscuramento del sito.

Le reazioniNicolai F.Uskov, direttore di Forbes Russia, ha detto in un intervento all'emittente radiofonica Ekho Moskvy che le misure sono “armi contro i media”. E ha aggiunto: “Il governo si sta chiaramente preparando a un aumento delle proteste e questo avrà un riflesso nei giornali e nei social network. Non penso che questa misura salverà lo stato, perché il dissenso spazzerà via tutte queste restrizioni”.

Il progetto dell'internet sovranistaNei mesi scorsi la Russia ha bandito l'utilizzo dell'app di messaggistica Telegram e ha condotto dei test per scollegarsi dalla rete globale. La sperimentazione è parte di una legge che creerà la cosiddetta sovranità del web russo. Se il provvedimento verrà approvato, la Russia creerà un hub centralizzato che permetterà ai funzionari di gestire il flusso di informazioni e un sistema di domini per formare una rete intranet locale: una garanzia che la rete continuerà a funzionare anche se, per qualche motivo, il paese dovesse essere escluso dalla rete globale.