Davvero Greta Thunberg è passata dalla lotta per il clima all'antifascismo?

La risposta breve è sì, e la sua presenza a una manifestazione antifascista è stata confermata dalla stampa locale e dai suoi canali social. Sui giornali italiani la vicenda è stata arricchita da qualche complottismo di troppo

(foto: Greta Thunberg/Facebook)

Al di là di tutte le possibili considerazioni politiche e ideologiche, in questo caso la notizia di fondo è veraGreta Thunberg, l'ormai celebre attivista svedese sedicenne che da mesi è al centro dell'attenzione per la sua battaglia contro il cambiamento climatico, ha partecipato a una protesta contro la manifestazione organizzata da un movimento di estrema destra (che si auto-definisce nazionalsocialista). In particolare, lo scorso mercoledì primo maggio si è recata a Ludvika, una cittadina della Svezia centrale di 15mila abitanti, per "difendere la parità dei diritti umani e la democrazia, contro il nazismo".

Sulla veridicità della notizia non ci sono grossi dubbi. La citazione appena riportata, tra l'altro corredata dalla fotografia in apertura di questo articolo, è stata pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale di Thunberg, e almeno tre testate giornalistiche locali (scovate da Bufale.net) hanno riportato i dettagli di quanto accaduto: Svt, Expressen e SverigesRadio. Come ulteriore dettaglio, sullo sfondo dell'immagine in cui compare Thunberg si vedono delle bandiere bianche e verdi con una freccia nera, che sono quelle del movimento Nordiska motståndsrörelsen, ossia il Movimento di resistenza nordica. Si è trattato dunque di una decisa presa di posizione di Thunberg contro le istanze del gruppo.

Un vecchio corteo del Nordiska motståndsrörelsen (foto: Fredrik Sandberg/Getty Images)

In Italia la notizia è stata prontamente ripresa da diverse testate che già nei mesi scorsi si erano distinte come contrarie alle rimostranze di Thunberg, e ne hanno immediatamente approfittato per rincarare la dose. Tra queste ci sono Secolo d'Italia, secondo cui "Greta diventa l'icona della lotta contro i sovranisti", Il primato nazionale, che titola "Non solo clima, Greta l'antifascista manifesta contro gli identitari svedesi" e Affari italiani, che in un articolo a firma di Diego Fusaro definisce Thunberg come la "Scontata icona della lotta ai sovranismi".

Il confine tra scienza e politica

Già quando si tratta in generale di clima, di gestione delle emissioni e di strategie contro il riscaldamento globale, sappiamo che la separazione tra argomentazioni scientifiche e indirizzi politici tende a farsi assai più sfumata. In questo caso, partecipando a un evento che ha in effetti ben pochi collegamenti con la questione ambientalista, Thunberg ha certamente sconfinato dal perimetro d'azione in cui siamo stati abituati a conoscerla. Se questo sia un bene o un male non è facile da stabilire, ma di certo la presa di posizione contro un ben preciso indirizzo ideologico e partitico rischia di incrinare l'immagine apolitica dell'attivista, caricando di nuove possibili interpretazioni qualunque sua iniziativa. Tutto ciò ha naturalmente offerto il fianco a chi da sempre sostiene che l'azione di Thunberg abbia una forte connotazione politica, e non ha perso tempo per ribadire le proprie tesi.

Che cos'è il Movimento di resistenza nordica

Per capire che cosa sia il Nordiska Motståndsrörelsen, il modo migliore è probabilmente fare riferimento ai 9 princìpi politici che lo identificano. Qualcuno lo definisce un gruppo identitario, qualcuno sovranista, qualcun altro nazionalsocialista.

Tra gli elementi chiave ci sono senz'altro il blocco dell'immigrazione (con una linea al limite della discriminazione razziale), la lotta all'élite globalista e "sionista", l'indipendenza economica e militare anche dal resto d'Europa, la censura di tutti i media nazionali e internazionali ostili ai cittadini nordici, la leva obbligatoria e l'istituzione di un tribunale del popolo.

Nonostante alcuni di questi punti siano parecchio discutibili e a tratti agghiaccianti – e dunque la netta presa di posizione è quantomeno comprensibile – va detto che però nel programma non c'è alcun riferimento critico ai temi solitamente più cari a Thunberg, almeno per quanto ne sappiamo dalla sua dimensione pubblica e mediatica. Anzi, nel manifesto del Movimento si legge di "armonia con le leggi della natura", di "norme per la tutela degli animali" e di "etica in opposizione al profitto". "La natura e le sue risorse saranno utilizzate usando il buon senso, con alla mente le generazioni future", si legge nel sesto dei nove punti.

Dalla critica al complottismo

In alcuni passaggi, soprattutto sui giornali italiani, le critiche alla presenza di Thunberg a Ludvika sono diventate il pretesto per rispolverare alcune delle tante bufale circolate nelle ultime settimane, con particolare riferimento a chi ci sarebbe dietro la giovane attivista. Così Il primato nazionale ha scritto che "Le istanze di Greta (o meglio quelle di chi la manovra) sono accolte e sponsorizzate da centri di potere come l'Unione europea, Davos o il Vaticano", a cui va aggiunto anche l'immancabile Soros, citato in un titoletto intermedio.

Secondo Secolo d'Italia invece *"Greta fa la sua parte a pochi giorni dal voto per rinnovare il Parlamento di Strasburgo", *e per Affari Italiani tutto ciò dimostra ancora una volta come Thunberg sarebbe ancora "escogitata ad hoc, con grande réclame pubblicitaria, per generare consenso presso le masse manipolate". Insomma, se "Dallo sciopero per il clima all’antifascismo militante il passo è breve" (come scrive Il primato nazionale), dev'essere altrettanto breve il passo da una critica su un fatto specifico alle speculazioni degne delle migliori teorie del complotto.