Perché l'Italia ha tre europarlamentari in più del previsto?

C'entra la Brexit: guadagneremo tre seggi in più dopo l'uscita del Regno Unito dall'Ue. Le "riserve" però si insedieranno solo dopo che il recesso sarà diventato giuridicamente efficace

L'aula del Parlamento europeo a Strasburgo (foto: Paolo Giandotti - Ufficio per la stampa e la comunicazione della presidenza della Repubblica/LaPresse)

Dopo i risultati delle elezioni europee, un dato è passato quasi inosservato. L'Italia ha eletto in tutto 76 europarlamentari, tre più di quelli che le spettano di diritto. Perché? La risposta c'entra con la Brexit. Il Regno Unito oggi ha diritto ha 73 seggi. Quando uscirà dall'Unione europea, 50 di questi seggi verranno eliminati e gli eurodeputati passeranno da 751 a 701.Gli altri 23 seggi verranno invece redistribuiti tra gli altri paesi in proporzione alla popolosità. La Polonia, la Romania, la Svezia, l'Austria, la Danimarca, la Slovacchia, la Finlandia, la Croazia e l'Estonia ne guadagneranno uno a testa; l'Irlanda due; la Francia e la Spagna cinque; l'Olanda e l'Italia tre.

Dopo la Brexit, l'Italia verrà quindi rappresentata da 76 europarlamentari, 3 più degli attuali. Non c'è perciò nessuna irregolarità nel voto. Il nostro paese, così come tutti gli altri coinvolti dalla redistribuzione dei seggi, ha eletto anche le riserve semplicemente per arrivare preparato, almeno in questo settore, all'uscita del Regno Unito.

In base alla decisione 937/2018 del Consiglio europeo, i parlamentari in più si insedierieranno "solo dopo che il recesso del Regno Unito sarà divenuto giuridicamente efficace".

Il totonomi

Tra chi avrà un posto nell'Europarlamento ci sono Carlo Calenda, il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non si sa però ancora di preciso chi occuperà i tre seggi in più. Secondo Alberto Custodero e Alessio Sgherza di Repubblica, le poltrone vacanti potrebbero essere assegnate a Matteo Adinolfi (Lega), Fulvio Martusciello (Forza Italia) e Sergio Antonio Berlato (Fratelli d'Italia).

Tutti e tre non sono teoricamente riusciti a ricevere abbastanza voti per essere eletti ma hanno buone possibilità di andare a Bruxelles perché erano candidati in una circoscrizione nella quale figuravano anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni - che hanno già detto di voler rinunciare al seggio - e Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia è stato l'esponente più votato del suo partito in quattro circoscrizioni ma può occupare solo un seggio. Gli altri verranno assegnati agli altri candidati.

Matteo Adinolfi, classe 1963, è arrivato sesto per voti nella circoscrizione centro e rimarrebbe fuori dall'Europarlamento. Il primo della lista è però Matteo Salvini che è anche Ministro dell'Interno: una posizione incompatibile con quella di europarlamentare. Adinolfi ha quindi il via libera.

Fulvio Martusciello, classe 1968 e già eletto nell'europarlamento nel 2014, è arrivato terzo dopo Silvio Berlusconi e Aldo Patriciello, esponente della corrente di Forza Italia che fa capo a Mara Carfagna. In base a quanto scrive Repubblica, Martusciello ha ottime possibilità di tornare a Bruxelles. L'ex europarlamentare fa parte di Forza Italia dagli inizi e Silvio Berlusconi potrebbe decidere di premiarlo rinunciando proprio al suo seggio nella circoscrizione sud.

Sergio Antonio Berlato, invece, verrà eletto quasi sicuramente. Si è infatti candidato nella circoscrizione nord-est dove è stato eletto un solo politico di Fratelli d'Italia: Giorgia Meloni. La leader della formazione, però, non ha nessuna intenzione di andare a Bruxelles ed è pronta a cedergli il suo posto.