Trump ha ammesso di essere diventato presidente grazie alla Russia?

“Non c'entro niente col fatto che la Russia mi ha aiutato a venire eletto”, ha scritto il presidente americano su Twitter, per poi ritrattare. Forse è stato un lapsus freudiano, forse un'ammissione a cuor leggero

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump va spesso di fretta, è impulsivo e non rilegge ciò che pubblica su Twitter, dice chi lo conosce o ci ha a che fare quotidianamente. Di solito tutto questo si traduce solo in post pieni di refusi, con due o tre spazi tra le parole, errori di ortografia e di punteggiatura. Ieri, invece, ha portato l'ex magnate ad ammettere – inconsapevolmente? – ciò che negli ultimi due anni e mezzo aveva sempre negato: che sarebbe arrivato alla Casa Bianca grazie alle interferenze russe nelle presidenziali del 2016.

Russia, Russia, Russia!”, ha scritto in un thread sul social network fondato da Jack Dorsey. “Non si sente parlare d' altro dall'inizio di questa Caccia alle Streghe. E ora è sparita, perché io non c'entro niente col fatto che la Russia mi ha aiutato a venire eletto. Era un crimine che non è mai esistito”.

Russia, Russia, Russia! That’s all you heard at the beginning of this Witch Hunt Hoax...And now Russia has disappeared because I had nothing to do with Russia helping me to get elected. It was a crime that didn’t exist. So now the Dems and their partner, the Fake News Media,.....

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 30 maggio 2019

L'interferenza di Mosca nella campagna elettorale, di per sé, è un fatto noto ormai da tempo. Il procuratore speciale Robert Mueller, che negli ultimi anni ha indagato a questo proposito nell'ambito del Russiagate, ha scritto nel rapporto finale che il Cremlino ha hackerato l'email di Hillary Clinton e diffuso in modo volontario e sistematico fake news in rete contro i democratici. Trump però aveva sempre screditato l'inchiesta e parlato – come ha fatto anche in questo caso, d'altronde – di una caccia alle streghe e di “fake news”.

Il passo indietro

Il post è stato ripreso da tutti i principali quotidiani americani, ma Trump non si è accorto subito di quanto aveva scritto ed è intervenuto di nuovo sull'argomento solo qualche ora dopo, negando l'evidenza e le sue stesse affermazioni.

La Russia non mi ha aiutato ad essere eletto. Sapere chi mi ha aiutato? Io stesso ho fatto in modo di essere eletto. La Russia non mi ha aiutato per niente”, ha detto durante una conferenza stampa alla Casa Bianca il magnate newyorkese.

Cosa sappiamo oggi delle interferenze russe

Il procuratore speciale Mueller ha provato a fare chiarezza sull'indagine riguardante le interferenze russe nella campagna elettorale nel corso di una conferenza stampa al Dipartimento americano di Giustizia. Mueller ha confermato che la Russia ha interferito con le elezioni, che persone vicine al presidente hanno incontrato funzionari di Mosca e che Trump ha cercato di bloccare l'inchiesta almeno in 11 occasioni.

Tutti questi elementi, ha specificato, non sono sufficienti a ipotizzare una collusione – a cui in ogni caso Mueller non sarebbe stato utile, dato che poteva solo scagionare o non scagionare Trump – ma sono più che abbastanza per non sollevarlo dalle accuse. “Se fossimo stati sicuri che il presidente non aveva commesso crimini, lo avremmo detto”, ha dichiarato Mueller davanti ai giornalisti spiegando la sua scelta.