I-Pace, la prova su strada della Jaguar elettrica

Buona la prima per la casa inglese, la sua auto a batterie è potente e ben costruita, ha il "carattere di famiglia", anche se forse è ancora in cerca di un'identità

Che piaccia o no, il nuovo trend della mobilità su quattro ruote è l’elettrico, a testimoniarlo un aumento dai 400.000 esemplari dal 2013 ai 3 milioni del 2017 (dati Center for Advanced Studies e l’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research), questo nonostante le innegabili attuali problematiche: scarsa disponibilità di colonnine di ricarica, autonomia limitata, ma anche impatto ambientale, una volta che la richiesta di questo tipo d’energia aumenterà per far fronte a tutte le auto a batteria in circolazione.

Sono 3,1 milioni i veicoli elettrici immatricolati nel 2017 e a livello internazionale è la Cina a fare da protagonista con il 40% del mercato. Tra i paesi europei il gradino più alto del podio spetta alla Norvegia (39,2% sul nuovo), in Italia lo scenario cambia completamente con una quota di mercato elettrica del 0,25%, un quinto di quella degli altri grandi paesi europei. Le regioni più attive sono: Lombardia, Lazio e Trentino Alto Adige con il 52% dei veicoli.

In questo settore sin dall’inizio non mancano proposte anche tra i brand Premium, da poco anche Jaguar con il suv I-Pace, già ordinabile (prezzo a partire da 80.000 euro) e in arrivo ad agosto 2018.Il suv ha un’originale linea che ricorda le coupé, influenzata da tutte le accortezze necessarie per aumentare al massimo in termini d'aerodinamica: cofano corto e ribassato, tetto con una linea slanciata e lunotto posteriore ricurvo.

Tra le novità con cui prova a distinguersi la casa inglese in questo ambito anche un network collegato per chi sceglie il suo modello: un wallbox gratuito di Alperia destinato alla ricarica, un E-Angel per aiutare l’automobilista in tutti i passaggi tecnico-burocratici al motore elettrico e l’app Evway per trovare la colonnina più vicina.

La nuova Jaguar vanta un doppio motore elettrico con una potenza di 400 CV, la trazione è integrale, il telaio in alluminio, la batteria agli ioni di litio da 90 kWh offre un’autonomia dichiarata 480 km, in base alla nostra prova reale di circa 350 km. Gli spazi non mancano soprattutto per i posti a sedere, ma anche nel bagagliaio, buona la dotazione multimediale, esiste anche un hot spot wi-fi incluso nella vettura con la possibilità di aggiornare il firmware dell’auto. Con una strana inclinazione, ma efficace, lo schermo principale da 10” dell’infotainment Touch Pro Duo.

Con la I-Pace la sensazione è almeno in parte quella di essere al volante di una Jaguar, la guida è divertente, non è presente un cambio, ma l'accelerazione non ne risente. Il baricentro è molto basso e la vettura ben piantata a terra, l’auto è potente, forse anche troppo perché la coppia è quasi immediata. A questo proposito: è necessario affinare il piede riguardo alla frenata rigenerativa, disponibile in due versioni, una più soft e una veramente efficace.

Queste auto sono infatti destinate ad essere utilizzate principalmente con un solo pedale, una volta che si molla il piede sull’acceleratore, entra subito in funzione la frenata, un aspetto (tra gli altri) dell'elettrico a cui dovremo abituarci e che all’inizio per tanti automobilisti non sarà immediato.

Resta da capire il posizionamento della I-Pace, da un lato un suv di dimensioni non esagerate è perfetto per la famiglia nel contesto urbano, ma il costo e la troppa potenza potrebbero non orientare ad una scelta di questo tipo. Dall’altro la potenza disponibile e i costi di marcia contenuti sono le caratteristiche ideali per i lunghi viaggi, ma considerato il panorama italiano delle colonnine di ricarica un impiego su questo fronte può diventare impegnativo. Questo senza contare l'anima offroad del suv Jaguar grazie alle sospensioni pneumatiche disponibili a richiesta.

Da considerare anche un altro aspetto, i diretti concorrenti californiani di questo modello dispongono di una propria rete capillare di ricarica in Italia e non, gratuita e accessibile solo ai possessori di una Tesla. Nonostante i pregevoli sforzi fatti da Jaguar per costruire un network di partner, invece al momento non c’è ancora in Italia una rete di ricarica alternativa, simile a quella di Elon Musk, quindi il proprietario di un modello elettrico rischia al momento di doversi procurare un’app con relativo abbonamento o tessera di ricarica per ogni zona del nostro Belpaese in cui viaggia.

Buona la prima per Jaguar quindi, potente e ben costruita la I-Pace, anche se ancora in cerca di un'identità. L'auto nello scenario italiano è forse prematura, ma sul fronte batterie e dell'autonomia l'evoluzione sarà molto rapida come testimonia la ricerca Eurac presentata dalla casa, crediamo ci voglia invece più tempo per le infrastrutture.