Come Facebook sta cercando di mettere una pezza al Russiagate

Dopo lo scandalo degli annunci per influenzare le presidenziali Usa, Facebook cerca di gestire la situazione con una serie di mosse politiche a Washington, dove il direttore operativo Sharyl Sandberg parlerà in pubblico e con diversi uomini del Congresso

Periodo delicato a casa Facebook, nel pieno ciclone Russiagate. Dopo che Mark Zuckerberg ha ammesso in video che oltre 3mila annunci apparsi su Facebook sono stati pagati da organizzazioni vicine alla Russia e dopo aver promesso nuove assunzioni per la revisione dei futuri annunci pubblicitari, l'azienda sta conducendo una serie di necessarie mosse politiche per gestire la situazione.

Ecco perché Sheryl Sandberg, il direttore operativo di Facebook che dovrà testimoniare davanti al Congresso, sta volando a Washington.

Sheryl Sandberg (Photo by Jerod Harris/Getty Images)

Per giovedì, hanno confermato due fonti, è atteso l'incontro con i membri del Congressional Black Caucus, che già in passato avevano sollevato domande sull'equilibrio di rappresentanza all'interno del personale di Facebook, prevalentemente costituito da forza lavoro bianca e di sesso maschile.

Ora, l'attenzione dei legislatori di colore appartenenti al Congresso degli Stati Uniti verte sulla questione Russiagate e cerca risposte sull'acquisto di pubblicità rivolte a movimenti come Black Lives Matter, al fine di acuire le tensioni razziali e spostare il voto negli Stati ballerini come Wisconsin e Michigan.

Facebook ha già rivelato di aver scovato 470 profili e pagine legate ai troll russi sostenuti dal Cremlino, che hanno acquistato circa 3.000 annunci prima e dopo il giorno dell'Election Day. Il social network ha già fornito le copie di questi annunci al Congresso, ma non la stesura completa degli altri contenuti pubblicati o condivisi sui profili e le pagine che sarebbero correlati alla Russia: si tratta di informazioni potenzialmente razziste, di incitamento all'odio o fuorvianti rispetto alla realtà, che potrebbero essere state visualizzate milioni di volte e aver inasprito il dibattito pubblico.

Mentre un portavoce di Facebook, spiega Recode, non ha rilasciato dettagli in merito all'agenda di Sheryl Sandberg, un portavoce del Congressional Black Caucus e il suo presidente, il repubblicano Cedric Richmond, hanno confermato l'appuntamento con Facebook, senza fornire dettagli sui suoi partecipanti.

Anche se Richmond ha commentato che gli annunci pubblicitari acquistati dalla Russia non necessariamente potrebbero aver spostato l'esito delle elezioni, ad ogni modo hanno creato "danno e risentimento aggiuntivo ai giovani che combattono altruisticamente per la giustizia e l'uguaglianza per gli afroamericani e le altre comunità emarginate".

La posta in gioco è alta, per tutti i giganti tech coinvolti: in ballo ci sono tutti gli attuali metodi di raccolta pubblicitaria e la sua gestione, per non parlare della raccolta dati utenti e algoritmi sotto l'occhio di bue. Muoversi con cautela è necessario, fare della politica (in senso stretto), anche.

Sandberg risponderà a domande pubblicamente giovedì, nel corso di un evento organizzato da Axios (l'azienda ha specificato di essere ospite e di non aver percepito alcun compenso per la partecipazione).