YouTube chiede più informazioni in anticipo ai creatori dei video

Per evitare che la monetizzazione dei video venga limitata ingiustamente, la piattaforma sperimenta una nuova formula: i creatori potrebbero fornire più informazioni sulle loro clip

Se i creatori di video vogliono ridurre il rischio di veder bloccate le pubblicità alle loro clip, possono dare una mano a YouTube. La Ceo Susan Wojcicki ha annunciato in un post la sperimentazione di un nuovo sistema di upload che dà la possibilità ai produttori di fornire "informazioni specifiche" in riferimento alle linee guida dedicate alla pubblicità. Facendo sapere in anticipo al servizio se il video contiene, per esempio, scene osé, ridurrebbe il pericolo di perdere gli annunci promozionali.

YouTube ha vissuto periodi difficili, tra gli inserzionisti in rivolta per aver trovato le loro pubblicità affibbiati a video impropri, e i creatori preoccupati di essere ingiustamente penalizzati dai controlli, anche automatici, approntati dalla piattaforma per evitare usi malevoli della piattaforma. Lo scorso anno, un nuovo sistema di apprendimento automatico affidava un'icona verde ai video che erano completamente adatti alla monetizzazioni e una gialla a quelli con restrizioni, in modo che i proprietari dei canali potessero anche prevedere dei ricorsi se avessero pensato che i loro contenuti fossero stati ingiustamente sacrificati.

Per evitare ulteriori sorprese, ora YouTube propone ai creatori di fare un passo in più. In un video pubblicato prima della comunicazione ufficiale, si spiega che le informazioni da allegare in fase di caricamento non riguardano solo la tipologia di contenuto presente, ma anche una valutazione sulla misura in cui viene proposto: ci sono scene di sesso, violenza, droga, armi? Con che tipo di linguaggio vengono rappresentati? Severo? Leggero? Se ci sono contenuti violenti, sono per caso documenti storici?

Nel questionario del progetto pilota – il dettaglio tra le info del video qui sotto – anche un paio di domande riguardanti il pubblico di riferimento delle clip (se adatte a tutti o no), ed eventuali connessioni con "eventi attuali sensibili".

La Ceo Wojcicki però, sa che l'obiezione è dietro l'angolo  – ci affidiamo alla buona fede degli utenti? – e specifica che questo ben lungi dall'essere l'unico metodo nella revisione dei video, poiché gli algoritmi e i revisori umani continueranno a svolgere un ruolo fondamentale nel processo di controllo.