Dalla fine di novembre gli influencer potranno associarsi direttamente all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) per migliorare la trasparenza del loro operato e distinguere i messaggi pubblicitari dagli altri post. Il marketing degli influencer punta a indirizzare le scelte di acquisto degli utenti tramite persone che in qualche modo hanno un ascendente positivo. Sono i testimonial del web: youtuber, fashion blogger, web star, calciatori o gente del mondo dello spettacolo diventano un veicolo per portare i prodotti all’attenzione del loro fandom.
Gli influencer sono, quindi, sempre di più una realtà associata al mercato pubblicitario ma, troppo spesso, alcuni di loro sono ignari o restii a seguire le regole di correttezza di tale mercato. Per questo l’Iap già nel 2016 ha varato la Digital chart, un documento contenente le indicazioni per regolamentare e autodisciplinare la comunicazione commerciali online. Per esempio distinguendo i post pubblicitari con hashtag come #ad o #sponsored, come ha suggerito l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm) nel 2017.
Con l’avvento dei social network, gli influencer giocano sempre di più un ruolo decisivo nel marketing online. Social network come Instagram hanno avviato una battaglia contro l’acquisizione di fake follower per aumentare il grado di influenza nelle tendenze del social.
Ora si aggiunge l'iniziativa di Iap. L'istituto è l'ente privato che regolamenta la comunicazione per una corretta informazione commerciale. Opera dal 1966 e ne fanno parte le associazioni dei concessionari di pubblicità, delle agenzie di comunicazione e degli editori. Associandosi allo Iap, gli influencer potranno beneficiaredei vantaggi riservati ai soci dell’istituto, come accesso diretto al parere preventivo e tariffe agevolate per i servizi. Inoltre avranno la possibilità di perfezionare i loro metodi comunicativi in termini di trasparenza e correttezza.
Ci sono già i primi candidati. Dal primo gennaio 2019 entreranno in Iap Tbs Crew, la società dietro all'impero online di Chiara Ferragni, e Openinfluence, società di punta dell’influence marketing.
