Un miliardo di utenti su WeChat, perché funziona l'app cinese

La piattaforma varca i confini cinesi e amplia i suoi orizzonti all'estero, introducendo il concetto di aggregatore di app

Una pubblicità di WeChat a Hong Kong (Foto: RICHARD A. BROOKS/AFP/Getty Images)

Un miliardo di account in tutto il mondo. È il numero raggiunto da WeChat, la piattaforma cinese che, secondo i secondo dati dalla società proprietaria Tencent, nel giro di un anno ha registrato una crescita del 15,8%, con ben 38 miliardi di messaggi quotidiani scambiati tra gli utenti.

L'app gratuita si espande ben oltre i confini della Repubblica Popolare Cinese. Il picco di incremento nel numero di iscrizioni proviene da Sud-est asiatico, Europa e Stati Uniti d'America, sebbene la grande maggioranza degli utenti si trovi in Cina.

Nata nel 2011 come un'app di messaggistica istantanea, oggi sarebbe riduttivo definirla tale. Disponibile per Android, iPhone, Windows Phone, BlackBerry, Symbian e Java, WeChat (nota in Cina come Weixin) ha introdotto nuove funzioni oltre alle consuete che offrono i competitor: chat vocale di gruppo in modalità walkie-talkie; incontri online; sincronizzazione con Facebook per la condivisione di immagini; photo editing degli scatti.

Con il blocco di Whatsapp da parte del governo cinese e la censura dei vari social media, la piattaforma è sì una delle poche alternative, ma con notevoli potenzialità. Additarla come semplice rivale dell'app di instant messaging di proprietà di Facebook risulterebbe limitante.

L'aggregatore di appWeChat introduce un concetto nuovo per noi occidentali, quello di aggregatore di app. Siamo abituati a scorrere tra le icone sugli schermi dei nostri telefoni intelligenti e a selezionare quella del servizio di cui abbiamo bisogno. WeChat trascende i concetti di social network e di app di messaggistica. Si tratta di una vera e propria piattaforma, la cui struttura potrebbe rivoluzionare l'utilizzo che facciamo delle applicazioni e dello stesso smartphone. Solo con le sue funzioni base potrebbe sostituire WhatsApp, Skype, Facebook, Paypal e Uber, ma anche Tinder e Chatroulette.

Il logo di WeChat

Tencent ha saputo ampliarne il business includendo tutta una serie di servizi che rendono WeChat indispensabile per gli utenti cinesi. Dopo aver creato un account è possibile, tra le altre cose, comprare biglietti aerei o di treni, prenotare una camera d'albergo, chiamare un taxi, noleggiare una bicicletta, acquistare biglietti del cinema, pagare le bollette, ricaricare il credito del cellulare, fissare un appuntamento dal medico, ordinare del cibo, consultare il calendario, controllare il conto in banca, trasferire denaro ed effettuare pagamenti.

Quest'ultima funzione potrebbe essere una delle carte vincenti nel futuro della Tencent. L'azienda ha saggiamente preso in considerazione la crescita del volume dei pagamenti digitali in Cina. Secondo le stime riportate da BCG Analysis, entro il 2020 gli acquisti online via smartphone costituiranno il 74% di tutto l'ecommerce cinese.

Per non parlare delle nuove generazioni, che usufruiranno in maniera del tutto automatica questo metodo, rendendo obsoleto, in un futuro più o meno lontano, l'utilizzo delle carte di credito. Se, dunque, WeChat dovesse applicare una commissione, seppur minima, per ogni acquisto, il guadagno ricavato sarebbe enorme.

Altra grande fonte di profitto è rappresentata dalle aziende, con cui WeChat instaura una relazione di reciproco interesse. Le compagnie, attirate dal considerevole traffico di utenti, guardano alla piattaforma come uno strumento dall'enorme potenziale. Così come i normali fruitori, anche le aziende possono registrarsi creando un account, guadagnandosi la possibilità di interagire con dei potenziali consumatori. L'app, dal canto suo, mette in vendita degli spazi pubblicitari, convenienti perché destinati a una fetta di pubblico selezionato in base agli interessi.

WeChat ha investito anche il mondo dell'informazione. Le notizie fornite dai media cinesi, prima della loro diffusione, vengono sottoposte al severo filtro dei censori. Le linee guida del partito dominante sono atte a dirigere e manipolare il giornalismo, incanalandolo in una direzione specifica e impedendo la libera circolazione delle notizie. I media, dunque, non godono della fiducia del popolo.

La piattaforma WeChat, che consente agli account di pubblicare contenuti, è teatro di un fenomeno che appare come un sistema di informazione alternativa fatto di pubblicazioni underground fornite dagli utenti stessi, alcuni dei quali considerati come "influencer della libera informazione". Di fatto dei martiri, in quanto la censura ha fatto irruzione cancellando gli account ritenuti "pericolosi". Non parliamo di un paradiso digitale in cui le notizie possono fluire senza filtro, ma di un prototipo che potrebbe dare inizio a una rivoluzione del settore dell'informazione in Cina.

Nel contesto della società cinese influenzata da una rigida politica, WeChat si prospetta come la risorsa di quest'era tecnologica, una bomba a orologeria le cui innovazioni potrebbero far saltare gli equilibri delle comunicazioni, dei media e dei pagamenti online. A questo punto viene da chiedersi se l'app continuerà la sua emigrazione verso gli altri continenti e quali saranno le conseguenze dirette in altri contesti socio-politici.