5 cose che ci aspettiamo dalla serie tv di Watchmen

Lo sceneggiatore Damon Lindelof scrive una lettera di scuse preventive ai fan: la serie tv dedicata all'opera più famosa di Alan Moore non seguirà fedelmente il fumetto, ma racconterà una storia originale. Ecco quello che sappiamo e cosa ci possiamo attendere
5 cose che ci aspettiamo dalla serie tv di Watchmen

Lindelof ha dichiarato che la serie non sarà ambientata negli anni '80, ma sarà una sorta di "sequel" alternativo di Watchmen, basato ai giorni nostri, a decenni di distanza dalle vicende della graphic novel. Alcuni dei vecchi personaggi del fumetto saranno già morti; altri saranno cambiati in modo profondo. Potrebbe essere l'occasione perfetta per vedere una nuova generazione di eroi e vigilante, magari in un mondo che è tornato ad accettarne l'operato o forse ancora in contrasto con l'operato delle forze dell'ordine, in quella che sarebbe una nuova versione dei Minutemen - l'equivalente della Justice League nel distopico mondo di Watchmen. In fondo, uno dei perni centrali del fumetto era la distanza fra gli eroi passati, vecchie leve ormai defunte o in pensione, e i pochi ancora disposti a tornare in attività per indagare sulla morte del comico.

2.Un sacco di flashback

Anche i muri sanno che al buon vecchio Lindelof piacciono molto i flashback. Una serie tv di Watchmen ambientata dopo gli eventi del fumetto si presterebbe perfettamente a una struttura simile a quella di Lost. D'altro canto, come far appassionare gli spettatori - o semplicemente, come spiegare a chi non ha letto il fumetto che cosa hanno combinato Alexander Voidt, il Dr. Manhattan, Rorschach e compagnia bella per risollevare il mondo dal baratro della guerra nucleare? Saremmo sorpresi se la narrazione della serie tv fosse anche solo in parte lineare.

3.Un approccio piantato con i piedi per terra

Watchmen è solo sulla carta un fumetto di supereroi. Non ci sono sfoggi di superpoteri, mutanti artigliati o alieni che sfrecciano in cielo (beh, più o meno). L'unico, vero superessere era il Dr. Manhattan, e la sua presenza è stata sufficiente ad alterare il corso della storia. Ci aspettiamo quindi una serie tv piantata con i piedi per terra, che faccia saggio uso dei personaggi e dell'ambientazione (apparentemente, una terra parallela post-distopica) per avvincere gli spettatori, più che sulla prospettiva di combattimenti a colpi di raggi laser ed esplosioni.

4.Un giallo condito da elementi politici

La graphic novel di Alan Moore inizia come il più classico dei "whodunnit?", i gialli in cui un protagonista indaga su un omicidio per cercare di scoprire il colpevole, solo per scoprire trame molto più ampie. Questo approccio simil-giallo potrebbe essere l'inizio ideale per permettere a Lindelof di costruire una trama originale, pur omaggiando le origini del fumetto. Il tutto però andrebbe condito necessariamente con gli elementi politici e le riflessioni sulle tendenze autodistruttive dell'umanità tipici delle opere di Moore, da Watchmen a V per Vendetta.

5.Un bel cesto di uova di Pasqua

I cultori di Watchmen lo sanno bene: ogni pagina del capolavoro di Alan Moore è infarcita di riferimenti nascosti, anticipazioni a ciò che accadrà in futuro, simbologie occulte e strane simmetrie tra presente e passato. Questo fa sì che chiunque rilegga l'opera di Moore più e più volte continuerà, sempre, a trovarci qualcosa di nuovo, a scoprire dei dettagli che dapprima parevano insignificanti. E questa è la sfida principale per Lindelof, che dovrà inserire altrettanti dettagli nascosti nella serie tv. Dal creatore di Lost, inoltre, non ci aspettiamo nulla di meno che una bella quantità di easter egg, con riferimenti interni o esterni alla graphic novel: da una copia del fumetto del ***Vascello Nero ***nella libreria di qualche personaggio a una quantità incredibile di smile insanguinati e orologi che segnano -5 a mezzanotte; dalla combinazione 4-8-15-16-23-42 (nota ai fan di Lost) a, chissà, qualche riferimento scherzoso a Star Trek (del cui recente film *Into the Darkness *Lindelof è stato co-sceneggiatore).