"I gruppi sanguigni determinano la personalità": non è proprio una bufala, ma quasi

A, B, AB e 0: gli antigeni dei nostri globuli rossi sono davvero correlati a psiche e personalità? Le prove scientifiche a sostegno sono quasi del tutto assenti

(Foto: Bsip/Getty Images)

La si potrebbe definire ematoastrologia, e in giapponese si chiama ketsuekigata. È quella branca a metà strada tra la psicologia spiccia tipica delle chiacchiere da bar e un oroscopo mezzo razzista, a cui si aggiunge una millantata base scientifica legata agli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi. Ossia, per farla breve, al gruppo sanguigno.

Senza entrare nel merito di tutto il processo storico che ha portato alla diffusione di questa credenza nella cultura giapponese da novant'anni a questa parte, e che ancora oggi ne influenza la società (inizialmente per ragioni politiche e adesso soprattutto per marketing), qual è la tesi alla base di questa presunta correlazione tra sangue e psiche? E, soprattutto, quali sono i fondamenti scientifici su cui poggia?

Il punto di partenza generale, di per sé ragionevole, è la certezza scientifica che il nostro gruppo sanguigno deriva dalle caratteristiche scritte nel dna, e dunque concorre (insieme a una enorme moltitudine di fattori) a determinare le nostre peculiarità individuali. Un po' più vaga, ma pur sempre comprensibile, è poi l'argomentazione che il sangue - dato che entra in contatto con tutti i nostri tessuti corporei - abbia un ruolo particolarmente significativo nel determinare chi e come siamo, influendo tanto sul nostro apparato digerente quanto sulla personalità.

Liquidare questa teoria come una sonora bufala sarebbe un errore, poiché esistono evidenze scientifiche che dimostrano un effettivo legame tra il gruppo sanguigno (o meglio, alcune proprietà ematiche) e specifiche funzioni biologiche. Lo raccontiamo con due esempi specifici, a cui si potrebbero aggiungere altre questioni strettamente legate alla malattie cardiovascolari.

Il primo riguarda uno studio scientifico del 2015 pubblicato su PlosOne, nelle cui conclusioni è scritto che il gruppo sanguigno potrebbe essere correlato al gene che regola un enzima noto come dopamina beta-monoossigenasi, il quale a sua volta agisce sulla trasformazione della dopamina in noradrenalina. Dato che queste ultime sono sostanze che agiscono da neurotrasmettitori, gli autori del paper hanno ritenuto "plausibile" che possa esistere qualche forma di relazione tra gruppo sanguigno e funzioni cerebrali e cognitive, ovviamente non meglio specificate. L'altro caso, che tra l'altro avevamo già raccontato qui su Wired, risale a quasi trent'anni fa, quando si è scoperto che in base al gruppo sanguigno ci sono delle differenze anche nelle cellule che rivestono le pareti intestinali, e che l'attività di alcuni enzimi digestivi varia a seconda del gruppo di appartenenza.

Studi di questo genere indicano che si tratta di un campo di ricerca scientifica affascinante e su cui vale la pena insistere, come dimostra anche un'altra ricerca preliminare del 2015 che avanza l'ipotesi di una correlazione tra il gruppo sanguigno e la probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. Tuttavia, questi studi non possono - da soli - giustificare la teorizzazione (e l'applicazione) di criteri generali che vanno ben oltre la portata delle conclusioni a cui si è giunti. Sul fronte alimentare viene subito alla mente la dieta dei gruppi sanguigni, che nella sua formulazione più comune è sostanzialmente una bufala. Sul versante del carattere e della personalità, invece, grazie a questi appigli scientifici ha trovato nuova linfa una teoria delle personalità simile a quella dei segni zodiacali, ma basata sul gruppo sanguigno anziché sulle costellazioni.

(Foto: Bsip/Getty Images)

Pur nella discordanza tra le varie formulazioni di questa pseudo-astrologia, le persone del gruppo A sarebbero calme, leali e sincere, mentre quelle del B sarebbero dinamiche, intraprendenti ed egocentriche. Il gruppo 0 sarebbe composto da generosi, pacifici e ottimisti, mentre per il gruppo AB le caratteristiche salienti sarebbero sensibilità, malinconia e intransigenza.

Tuttavia le falle logiche e scientifiche di queste formulazioni sono innumerevoli. Eccone alcune.

1. I tratti della personalità sono generici e discordantiProprio come accade in astrologia, le caratteristiche indicate per gli individui sono così vaghe da non dire alcunché, così che risulta frequente identificarsi un po' in qualsiasi sottogruppo. Inoltre i presunti tratti della personalità, soprattutto quando tradotti in italiano, sono diversi a seconda della fonte a cui si fa riferimento, al punto che fonti diverse danno versioni tra loro incompatibili e contraddittorie. Sul libro di Peter D'Adamo ripreso in questi giorni da Sylvie Coyaud, ad esempio, si dà una versione piuttosto diversa rispetto a quella riassunta qui sopra.

2.Abbondano i passaggi logici oscuriAnche ammesso di dare per certo il legame tra gruppo sanguigno e alcuni specifici processi organici, come si passerebbe dalla dopamina beta-monoossigenasi a caratteristiche come loquacità, puntualità, discrezione e generosità? Il salto logico è così ampio che nessuno ha mai nemmeno provato a darne una giustificazione scientifica.

3.La classificazione dei gruppi sanguigni è ben più vastaRidurre la suddivisione delle personalità in base a soli 4 gruppi sanguigni è una iper-semplificazione. Includendo almeno il fattore Rhesus (Rh), i gruppi diventano già 8, ma la Società internazionale delle trasfusioni di sangue ne individua 30, che diventano alcune centinaia includendo anche i casi rari.

4.Lo sviluppo della personalità è una cosa seria......che non si può certo ridurre a "di che gruppo sanguigno sei?". Come ormai abbondantemente riconosciuto, la personalità di un individuo è un concetto dinamico ed è determinata da un enorme insieme di fattori che includono (oltre alla componente genetica) il contesto in cui si vive, l'ambiente, le cure durante l'infanzia, i conflitti, la socializzazione, e molti altri fra cui probabilmente il clima. Se la teoria dell'ematoastrologia fosse vera, per esempio, due gemelli omozigoti dovrebbero avere sempre una personalità identica.

5.Se mal interpretata, si potrebbero alimentare forme di razzismoLa teoria dei gruppi sanguigni è stata sfruttata, nella prima metà del secolo scorso, come "prova scientifica" della supremazia di alcune razze rispetto ad altre. Anche se oggi si tratta prevalentemente un di un fenomeno pop e goliardico, alimentato più dalla necessità di vendere gadget che da motivazioni culturali, quando a questa forma di astrologia si associano argomentazioni scientifiche è facile che qualcuno ne resti ingannato. Così come sono state create le diete dei gruppi sanguigni, potrebbero un giorno essere proposte delle sedute di psicologia o dei corsi di auto-miglioramento differenziati in base al gruppo sanguigno. Che è un po' come se un consulente a cui vi rivolgete iniziasse con il chiedervi di che segno siete.