La Cina vuole distruggere i detriti spaziali con laser potentissimi

Secondo una nuova simulazione dei ricercatori cinesi, il metodo migliore per rimuovere dall'orbita terrestre i rifiuti spaziali sarebbe quello di usare una stazione laser orbitale. Ma, anche questa volta, i dubbi e lo scetticismo non tardano ad arrivare

(Foto: Esa)

Ripulire l'orbita della Terra da vecchi satelliti e altri rifiuti spaziali. È questa l'idea di alcuni scienziati della Air Force Engineering University in Cina che in un nuovo documento spiegano di volersi servire di raggi laser giganti e potentissimi per, appunto, ridurre in piccoli pezzi (e rendere quindi meno pericolosi) i detriti spaziali.

I rifiuti spaziali sono un problema che preoccupa da anni le agenzie spaziali internazionali. Infatti, i detriti ad alta velocità in orbita attorno al nostro pianeta, che continuano ad aumentare di anno in anno, sono considerati una seria minaccia per le future missioni spaziali, tanto che gli esperti dell'Agenzia spaziale europea li hanno descritti come una *“cascata mortale”(secondo l'Esa ci sarebbero circa 7.500 tonnellate di spazzatura spaziale) *. Per questo ci si sta interrogando sempre di più su possibili soluzioni applicabili per ripulire l'orbita terrestre dalla spazzatura spaziale: la Nasa, per esempio, ha proposto una varietà di opzioni per rintracciare, rilevare e rimuovere i detriti spaziali su piccola scala prodotti dall'uomo, come per esempio reti giganti o magneti.

Ma ora, il team di scienziati cinesi è riuscito a simulare con successo l'uso di una stazione laser orbitale, che sarebbe in grado di distruggere i detriti di piccole dimensioni. Secondo i ricercatori cinesi, il sistema distruggerebbe bersagli con 20 raffiche di luce al secondo per 2 minuti e sarebbe quindi il metodo più efficace per mettere ordine nell'orbita della Terra. “La nostra simulazione fornisce la base teorica necessaria per l'attuazione di una stazione laser nello spazio e l'ulteriore applicazione della rimozione di detriti spaziali utilizzando laser potentissimi”, spiegano i ricercatori.

Va precisato che la Cina è uno dei peggiori trasgressori quando si tratta di produrre spazzatura spaziale: nel 2007, la superpotenza aveva ammesso di aver effettuato un lancio sperimentale di un missile anti-satellite diretto verso un vecchio satellite cinese ormai in disuso, generando migliaia di detriti pericolosi. “Ognuno di questi detriti ha il potenziale per interrompere seriamente o terminare la missione di veicoli spaziali operativi nella bassa orbita terrestre”, aveva riferito Nicholas Johnson, esperto a capo dell'Orbital Debris della Nasa. “La rottura dei satelliti rappresenta la frammentazione più prolifica e seria nel corso di 50 anni di operazioni spaziali”.

E anche questa volta i timori riguardo le intenzioni del governo cinese di distruggere i satelliti in orbita non tardano ad arrivare. L'anno scorso, infatti, secondo gli Stati Uniti, la superpotenza cinese stava costruendo armi spaziali per “sfidare l'equilibrio del potere nel mondo”. Il generale della United States Air Force John Hyten aveva infatti riferito alla Cnn: “Hanno costruito e testato armi, per operare dalla Terra nello Spazio e non l'hanno tenuto segreto. Stanno costruendo queste competenze per sfidare gli Stati Uniti d'America e i nostri alleati e non possiamo permettere che ciò accada”.

Precisiamo, comunque, che anche noi italiani stiamo facendo del nostro. Infatti, a marzo prossimo salirà a bordo della Stazione spaziale internazionale RemoveDebris, un dispositivo realizzato alla Surrey Satellite Technology e ideato dallo scienziato italiano Guglielmo Aglietti. Questo piccolo satellite decollerà a bordo di un cargo Dragon di SpaceX e sarà messo in orbita grazie al braccio meccanico della stazione, con il compito di testare differenti tecnologie e capire finalmente qual è il metodo migliore per rimuovere i detriti dall'orbita terrestre.