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Quando La Padania accusava Berlusconi

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Cosa Nostra e la Fininvest: quando Bossi <strong>accusava</strong> B.<br />

Nel 1998 <strong>La</strong> <strong>Padania</strong> faceva domande al Cavaliere su mafia,<br />

camorra, politica e finanza. Oggi il senatur attacca Spatuzza<br />

(di Enrico Fierro)<br />

“Non credo che <strong>Berlusconi</strong> sia uno che vada in giro a mettere<br />

bombe”. È un Bossi rabbonito dall’età e dagli acciacchi, quello che<br />

ha parlato di mafia e politica, Spatuzza e <strong>Berlusconi</strong>, domenica sera<br />

a Milano. C’era il presepe da inaugurare a Palazzo Marino, ma<br />

soprattutto taccuini e telecamere da soddisfare sul tema del giorno:<br />

le rivelazioni torinesi del signor “Tignusu”, assassino e depositario di<br />

segreti-bomba sui rapporti tra il Cavaliere e i vertici di Cosa Nostra.<br />

“<strong>La</strong> verità è che la mafia si è arrabbiata perché noi abbiamo fatto<br />

leggi pesantissime”, spiega il senatur ai cronisti. E poi, questi pentiti<br />

parlano troppo. “Bisogna rivedere la legge”.<br />

Punto e tanta acqua passata sotto i ponti da quando Umberto Bossi<br />

agitava come una clava il sospetto dei rapporti tra le fortune<br />

imprenditoriali del Cavaliere e la Cosa Nostra siciliana.<br />

Perché è lo stesso Bossi a spiegarlo a un cronista dell’agenzia Ansa il<br />

21 luglio 1998. “Sono stato io a mettere fine al partito del mafioso.<br />

Lui comprava i nostri parlamentari e io l’ho abbattuto. In Italia ci


sono tre poli, quello palermitano è rappresentato da <strong>Berlusconi</strong>, lo<br />

hanno mandato per fregare il nord”.<br />

Ma è a <strong>La</strong> <strong>Padania</strong>, il giornale della Lega, che Bossi e i suoi (Bobo<br />

Maroni compreso), affidano l’attacco finale contro il Cavaliere. Roba<br />

forte, altro che bombe atomiche finiane.<br />

8 luglio 1998, il giornale inaugura, ancor prima di Repubblica, la serie<br />

delle dieci domande a <strong>Berlusconi</strong>. Per la verità sono 11. E toste.<br />

Prima pagina: “Mafia, camorra, politica e Finanza”.<br />

Foto di <strong>Berlusconi</strong> sull’orlo di una crisi di nervi. Imperativo:<br />

“Cavaliere risponda a undici domande e potrà scagionarsi”. Il<br />

giornale di Bossi vuole sapere l’impossibile. In sintesi: chi ha dato i<br />

soldi a <strong>Berlusconi</strong> per fondare le sue imprese, per aumentarne il<br />

capitale, i suoi rapporti con finanzieri in odore di...<br />

Le risposte non arrivano e il giornale attacca. Il 30 agosto insiste su<br />

“I dieci misteri di Silvio” con una intera paginata. Il titolo lascia poco<br />

spazio alla fantasia: “Le gesta di Lucky Berlusca”. Lucky, come<br />

Salvatore Lucania, alias Lucky Luciano, il boss dei due mondi che si<br />

mise a disposizione degli Alleati per lo sbarco in Sicilia.<br />

L’occhiello aiuta il lettore a capire: “Il curriculum del Cavaliere<br />

farebbe invidia a un boss della mala”. Sommario: “Per salvarlo un<br />

plotone di avvocati, parlamentari e giornalisti”.<br />

A completare la pagina un titolo, a seguire, sui misteri del “fido<br />

Dell’Utri”. È ampia la collezione dei titoli del giornale leghista<br />

sull’argomento mafia-<strong>Berlusconi</strong>, ma sopra tutti spicca la copertina<br />

dal titolo Baciamo le mani, con una ampia carrellata di foto.<br />

Da Buscetta a Brusca, da Totò Riina a Pippo Calò e Stefano<br />

Bontate. Tutti in compagnia di Giulio Andreotti, Silvio <strong>Berlusconi</strong><br />

e Marcello Dell’Utri.<br />

LE DOMANDE DE “LA PADANIA” A BERLUSCONI:<br />

Anno 1998, su <strong>La</strong> <strong>Padania</strong> una radiografia in 11 domande di<br />

ciò che già allora non tornava sull’impero di <strong>Berlusconi</strong>.<br />

Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi<br />

l’intera area dove lei edificherà Milano. Lei pagò il terreno tre miliardi<br />

di lire. Questa somma del '68, quando lei aveva 32 anni e nessun<br />

patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi<br />

equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l’acquisto, lei aprì<br />

un gigantesco cantiere edile, che in 4-5 anni edificherà l’area<br />

abitativa di Milano 2. Tutto questo denaro chi gliel’ha dato?<br />

Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas


compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire. Un<br />

anno dopo nuovo aumento fino a due miliardi (14 miliardi di oggi).<br />

Da dove e da chi le sono pervenuti tali capitali in contanti? Se lei non<br />

lo spiega, signor <strong>Berlusconi</strong>, si è autorizzati a ritenere che sia denaro<br />

dall’orribile odore.<br />

(Stesse domande anche la 3, 4 e 8 dedicate alla Italcantieri, al<br />

cambio di nome della Edilnord in Milano 2 e per la Romana Paltano)<br />

Nel marzo del ‘75 lei diede vita alla Fininvest Srl, 20 milioni di<br />

capitale, che l'11 novembre diventeranno 2 miliardi con il contestuale<br />

trasferimento della sede a Milano.<br />

L'8 giugno 1978, ancora a Roma, lei fondò la Finanziaria di<br />

Investimento Srl, soliti 20 milioni, amministrata da Umberto<br />

Previti, padre di Cesare.<br />

Il 30 giugno 1978, quei 20 milioni diventeranno 50, e il 7 dicembre<br />

18 miliardi (81 miliardi di oggi).<br />

Il 26 gennaio 1979 le due "Fininvest" si fonderanno. Questa massa di<br />

capitali da dove arrivò? (Idem la 6)<br />

Sul finire del 1979, lei diede incarico ad Adriano Galliani di<br />

acquistare frequenze tv. Galliani entrò in società con i fratelli<br />

Inzaranto nella loro rete Sicilia Srl. Soltanto che Giuseppe<br />

Inzaranto era anche marito della nipote di Buscetta che nel 1979<br />

non è un "pentito", è un boss. Lei lo sapeva?<br />

Lei fondò l'immobiliare Idra col capitale di 1 milione. Questa società,<br />

che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna, l'anno<br />

dopo - era il 1978 - aumentò il proprio capitale a 900 milioni. Come<br />

fu possibile?<br />

Perchè ha acquistato il giocatore Lentini attraverso la finanziaria<br />

Fimo che era sede operativa di Giuseppe Lottusi, riciclatore di soldi<br />

sporchi della cosca dei Madonia e Lottusi?

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