Comunali a Vibo, la commissione elettorale del Pd stoppa tutti: “Niente accordo con Luciano”

Avvertimento a Mirabello "Convinzioni e comportamenti diversi sono ovviamente rispettabili ma iniziative non conformi allo Statuto, ai deliberati e alla volontà di militanti ed elettori sono assunti a titolo personale"

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Colpo di scena nella marcia di avvicinamento alle comunali della prossima primavera. Il Partito democratico vibonese è sempre più nel caos. Mentre i maggiorenti provinciali del partito sembrano orientati a chiudere con Stefano Luciano (sostenuto anche da spezzoni del centrodestra e dai “sovranisti”) la commissione elettorale formata da  Giuseppe Ceravolo, Teresa Esposito, Antonio Iannello e  Enzo Romeo stoppa ogni ipotesi in tal senso e indica nel centrosinistra “classico” l’unica prospettiva di alleanza.

“La notizia relativa all’alleanza che il Pd – si legge in una nota dei componenti della commissione elettorale del circolo cittadino del Pd avrebbe stipulato con forze diverse da quelle progressiste e di centro sinistra è destituita di ogni fondamento. Il Pd, ha di recente riconfermato nella riunione della direzione provinciale ,la linea politica con le forze progressiste, di centrosinistra, con le associazioni e i movimenti che rifiutano il concetto di ‘ sovranismo ‘ e si ritrovano nell’impegno civico e solidale, nell’ evidenza del fallimento politico e amministrativo del centrodestra nella sue varie articolazioni. La commissione insediata dopo il commissariamento del partito regionale e a seguito delle dimissioni del segretario cittadino, ha il preciso compito di coordinarsi con le forze progressiste, di centrosinistra e le associazioni e i movimenti sollecitando incontri e dialoghi con tutte quelle disponibili alla redazione del più idoneo programma di rinascita della città per superare le macerie lasciate dalla destra”. E ancora: “Non ha discusso in nessuna occasione di candidati ma solo ed esclusivamente di alleanza di centrosinistra e di linee programmatiche appena accennate nell’ambito di un progetto che era e rimane progressista e di centrosinistra. E’ questo il perimetro dell’azione politica del Pd”.

Infine l’avvertimento a chi si sta muovendo in autonomia sponsorizzando una prospettiva diversa, a cominciare dal consigliere regionale Michele Mirabello: “Convinzioni e comportamenti diversi sono ovviamente rispettabili ma iniziative non conformi allo Statuto, ai deliberati e alla volontà di militanti ed elettori sono assunti a titolo personale e non impegnano il Partito in alcun modo e in alcun luogo”.

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