Cronaca

Sette chili di esplosivo nel garage di un calabrese, l’ombra della ‘ndrangheta anche nel Varesotto

I carabinieri indagano per stabilire se via sia un nesso fra questo sequestro e quindici arresti per droga e 'ndrangheta eseguiti nella zona di Busto Arsizio recentemente

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Sette chili di esplosivo ad alto potenziale, un fucile a canne mozze calibro 12 e una pistola calibro 6.35 con matricola abrasa, oltre a un centinaio di cartucce. L’intero arsenale è stato sequestrato a Ferno, nel Varesotto, dai Carabinieri della Stazione di Lonate Pozzolo.

Armi e munizioni erano nascoste nel garage di un settantenne originario di Cirò (Crotone), deceduto nel mese di dicembre scorso mentre si trovava agli arresti domiciliari. L’uomo era stato arrestato nel settembre del 2018 per estorsione ai danni dei titolari egiziani di una pizzeria. L’esplosivo, risultato prodotto da un’azienda toscana per essere utilizzato nelle cave, è stato fatto brillare dagli artificieri antisabotaggio del Nucleo Investigativo di Milano. Gli investigatori, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia di Milano, stanno ora accertando se il sequestro possa essere collegato ad una serie di arresti eseguiti lo scorso ottobre, sempre a Lonate Pozzolo (Varese). A finire in manette 15 persone ritenute gestori di un traffico e di una rete di spaccio di sostanze stupefacenti.

 

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