27 Settembre 2018 - 14:07

Decreto Genova, Beppe Grillo telefona a Di Maio

reddito di cittadinanza Beppe Grillo

Il testo del decreto è ancora fermo in Ragioneria. Ma nel frattempo il fondatore del M5S Beppe Grillo chiede ragguagli sulla situazione

Genova incomincia a stancarsi della faccenda. E se ad intervenire è il genovese doc dell’alleanza di Governo, il mondo si ferma. Beppe Grillo ha telefonato Luigi Di Maio, chiedendo spiegazioni e ragguagli su quanto sta accadendo a Genova e sul perché i lavori per il decreto siano fermi.

Luigi, dimmi, che sta succedendo?” avrebbe chiesto Beppe Grillo. Sotto pressione, il fondatore del partito è preoccupato per la fine del decreto, che era stato promesso tredici giorni fa da Giuseppe Conte, ma che tutt’oggi non è ancora stato rinvenuto. Il ministro Toninelli, durante il question time alla Camera, è costretto quasi a invitare alla pazienza.

I lavori per la ricostruzione del ponte, pur volendo, non potrebbero partire oggi, se non pregiudicando gli esiti dell’indagine penale. Serve il dissequestro dell’area.” ha dichiarato. In serata, però, il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, toglie alibi ai politici.

Non avrebbe senso dire che la nostra indagine è vincolante. Ho visto addirittura indicare in due mesi il tempo minimo da attendere per le prime fasi di abbattimento del ponte, solo perché 60 giorni è il tempo concesso ai periti per lo svolgimento dei rilievi nell’ambito dell’incidente probatorio. Si tratta di consulenti incaricati dal tribunale, ma soprattutto non è assolutamente detto che non si possa cominciare prima a smantellare il Morandi. Bisognerebbe ricordare che al momento non sono state presentate né istanze di dissequestro e men che meno piani di demolizione.” ha dichiarato Cozzi.

Genova è impantanata nelle questioni di Governo, e in tanto il decreto ancora non è ufficiale. Grillo è preoccupato, e a ragion veduta.

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