19 Aprile 2019 - 10:15

Pasqua, tutti i significati e i riti del Venerdì Santo

Pasqua

La Pasqua si avvicina ed oggi 19 aprile è Venerdì Santo. Un giorno importante per i Cristiani che celebrano la Passione, Crocifissione e Morte di Cristo. Vediamo insieme tutte le ritualità di tradizione e i loro significati.

Oggi è Venerdì Santo. Per molti è il venerdì che precede la Pasqua e come tale dedito agli ultimi preparativi e acquisti, per il Cristianesimo ha un significato molto più profondo. È in questo giorno che Gesù infatti patí la Passione, fu condotto al Calvario dove venne Crocifisso e lì in quel luogo di morte e di dolore spiró.

Il digiuno

Come nel mercoledì delle Ceneri, è consigliato il digiuno a chi abbia più di 14 anni. Ma l’astinenza non è totale, esclusa soltanto la carne, mentre sono ammesse uova e latticini. Gli adulti dai 18 ai 60 anni sono invitati a praticare il cosiddetto digiuno ecclesiastico che consiste nel saltare un pasto (Il pranzo o la cena). Queste pratiche vengono celebrate in segno di penitenza.

Non si celebra l’Eucarestia e le campane non suonano

In questo giorno non si celebra l’Eucarestia, ma viene distribuita quella che viene consacrata nella messa vespertina del giovedì Santo, in quella che viene chiamata la “Coena Domini“. In segno di lutto non suonano le campane, ad eccezione di quelle di Milano dove alle 15 risuonano per annunciare la morte di Cristo.

L’adorazione della Croce

È tra i simboli più forti del venerdì Santo e di tutta la Pasqua. In tutte le chiese è possibile raccogliersi in preghiera piedi della Croce che rappresenta la testimonianza della sofferenza reale e umana patita dal Signore. La stessa Crocifissione è avvenuta affinché venissero ispiati i peccati di tutto il mondo.

Pasqua in Italia, i principali festeggiamenti

In tutta Italia vengono osservate come ogni anno in procinto della Pasqua, riti, processioni e rievocazioni della Passione di Cristo. Tra i più suggestivi spiccano la Settimana Santa col pellegrinaggio dei Perdoni a Taranto e Il Rito del Fuoco Sacro di San Marco in Lamis.

La Campania è nota per la “Via Crucis” percorso a tappe che ricorda tutti i misteri della Passione di Cristo. Anche in Basilicata è molto praticata, tra tutte molto conosciuta è la Via Crucis di Barile. In Calabria sono in auge i cosiddetti “Vattienti“, coloro che si torturato pubblicamente con il cardo. In Sicilia ricordiamo gli Incappucciati di Enna, mentre in Sardegna davvero emozionante è la Processione del Cristo morto di Cagliari.

Anche nel centro Italia si celebra in occasione della Pasqua,  la Processione del tronco di Sulmona, in Umbria davvero toccante è la Processione del Cristo morto di Assisi noto per il rito della scavigliazione. Belli da vedere sono anche i quadri viventi di Pieve e la Processione del Cristo morto di Gubbio.

Spostandosi in Piemonte troviamo la Sacra Rappresentazione di Romagnano Sesia, in Lombardia la Via Crucis notturna di Germignana, mentre in Friuli la Sacra Rappresentazione di Erto. In Liguria suggestivo è il rito della Croce al contrario. Anche in Emilia Romagna personaggi vestiti come ai tempi di Gesù sfilano di notte in memoria delle tappe della Passione di Cristo.

E nel resto del mondo

In diverse zone del pianeta il venerdì Santo rappresenta il culmine dell’anno liturgico, in altri ha gli stessi significati comuni al Cristianesimo. A Valencia il Cristo viene portato in spiaggia, a Gerusalemme è possibile recarsi in adorazione presso la Chiesa del Santo Sepolcro. Nelle Filippine addirittura la Passione viene riprodotta conficcando chiodi veri nelle mani. Poi ancora, in India e in Inghilterra, anche qui si ricorda e si commemora la morte del Cristo.