12 Novembre 2017 - 11:58

Il Pd tra strategie e nuove alleanze in vista della direzione nazionale

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Il Pd, dopo la debacle alle regionali siciliane, studia le mosse per costruire la nuova coalizione in vista delle politiche 2018

Le elezioni regionali in Sicilia si sono rivelate una vera e propria catastrofe per il Pd sotto diversi punti di vista.

Infatti, se da un lato la sconfitta era quasi annunciata, lo stesso si può dire solo in parte per quanto riguarda le strategie da adottare in vista delle elezioni politiche 2018.

Da questa prospettiva, il partito di Renzi – ormai leader dimezzato e con scarsa attrattiva verso i possibili alleati – si ritrova non solo a dover inseguire praticamente chiunque, valutando seriamente la carta della disponibilità totale verso il futuro partner, ma anche a prospettare differenti scenari a cui adattarsi.

Per quanto riguarda il primo punto, si può dire che la batosta in Sicilia ha messo il Pd in condizione di adottare una strategia che guarda a sinistra ma non lascia libero il centro.

In pratica, se da un lato si cerca disperatamente l’alleanza con Pisapia ed Mdp – che qualora fosse costituita farebbe decadere l’intero impianto politico costruito dai due in questi mesi fondato sull’anzichenò –  accettando in parte le condizioni poste dalla minoranza interna, dall’altro deve valutare attentamente il da farsi con Ap di Alfano.

Proprio il partito del Ministro degli Esteri, uscito piuttosto malconcio dall’ultima tornata elettorale dove non ha raggiunto lo sbarramento del 5%, rappresenta l’ago della bilancia per la proposta politica da presentare alle prossime elezioni.

La presenza o meno dei centristi (ex centro-destra) avrebbe serie ricadute sulla nuova coalizione da presentare agli italiani ma, grazie al colpo di mano portato avanti con il Rosatellum 2.0, la soluzione potrebbe essere anche a portata di mano.

Difatti, la possibilità di chiudere accordi a livello territoriale più facilmente – sfruttando anche l’uninominale in alcuni casi – permetterebbe di inglobare entrambi gli schieramenti in base ad opportunità geografiche ed accontentare praticamente tutti.

Domani ci sarà il grande annuncio di coalizione larga in direzione nazionale ma solamente i prossimi mesi saranno in grado di far comprendere il vero gioco di questa nuova politica creativa.

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