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Carpi, critica lo "scuola-lavoro" su Facebook: punito con sei in condotta

di Serena Arbizzi
Carpi, critica lo "scuola-lavoro" su Facebook: punito con sei in condotta

Studente minorenne che frequenta la quarta dell’Itis Da Vinci attacca il programma scuola-lavoro e l'azienda che non lo paga e scatta la punzione. Il preside: «Il messaggio offendeva la ditta e l’impegno degli insegnanti». Mascioli di Sisma.12: «Atteggiamento repressivo dell’istituto»

03 aprile 2018
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CARPI. Scoppia la polemica per un post scritto su Facebook da uno studente minorenne che frequenta la quarta dell’Itis Da Vinci. Lo scorso febbraio, il giovane, come gli altri studenti di quarta e di quinta, è stato protagonista di un progetto di alternanza scuola lavoro, previsto dal programma didattico. Il progetto prevede che venga trascorso un periodo all’interno di un’azienda, per “accorciare” le distanze tra scuola e mondo del lavoro.

Durante il primo giorno trascorso in una ditta metalmeccanica del territorio, lo studente ha pubblicato un post che secondo la scuola conteneva pesanti critiche all’azienda e al personale scolastico che ha organizzato il periodo in azienda. E per questo è stato punito dal consiglio di classe con il 6 in condotta.

«Nel post - spiega il preside dell’Itis, Paolo Pergreffi - lo studente faceva riferimento all’alternanza scuola lavoro come condizione di sfruttamento. Lamentava di non essere pagato per mansioni che considerava ripetitive. Questo proprio il primo giorno in azienda, quando le imprese, tra le prime caratteristiche che chiedono c’è la buona educazione, al di là delle competenze tecniche. Evidentemente la presa di posizione è dovuta a convinzioni ideologiche sull’alternanza scuola lavoro, probabilmente antecedenti rispetto all’inizio del periodo in azienda".

"E, del resto, non avrebbe potuto essere messo a svolgere mansioni particolarmente qualificanti il primo giorno che entrava in azienda. La decisione presa dal consiglio di classe del 6 in condotta è stata un segnale che si è voluto dare al giovane, che peraltro va bene a scuola, nell’ambito di una valutazione non definitiva. Gli scrutini, infatti, ci sono stati a gennaio, il periodo di alternanza scuola lavoro affrontato dallo studente si è svolto in febbraio. E la valutazione del 6 in condotta è stata espressa in marzo. Si tratta, dunque, di un giudizio intermedio. Non pregiudicherà la promozione del ragazzo, ma abbiamo voluto dare un segnale per un’inversione di rotta nel comportamento. Le affermazioni riportate in quel post sono state inappropriate sia verso l’azienda, sia verso gli insegnanti che si prodigano per portare avanti l’alternanza scuola lavoro, che richiede molto impegno e coinvolge 500 ragazzi, fra quarte e quinte. Mentre per le terze è previsto l’affiancamento, a scuola, di un tutor aziendale».

Agguerritissimi gli esponenti del comitato Sisma.12 nello schierarsi senza riserve dalla parte del ragazzo.

«Quello della scuola che sanziona con il 6 in condotta il ragazzo che ha espresso il suo pensiero è un atteggiamento repressivo e antidemocratico - attacca Aureliano Mascioli, del comitato Sisma.12 - Ci siamo già scontrati con questo tipo di atteggiamento che le istituzioni hanno sempre verso i terremotati. La scuola non deve prestarsi a questi metodi di intimidazione».