Il Tirreno

Livorno

C’è anche un’altra Verona « Noi, amici dei livornesi»

di Dario Serpan
C’è anche un’altra Verona « Noi, amici dei livornesi»

I tifosi della Virtus Vecomp, presenti nella Nord, ci raccontano la loro rabbia «L’Hellas e i suoi tifosi non ci rappresentano. Quei cori a Morosini sono infami»

23 ottobre 2012
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LIVORNO. «Noi Virtus Fans, tifoseria della Virtus Vecomp Verona (terza squadra di calcio veronese - serie D), presenti anche sabato con una delegazione nella Curva Nord amaranto, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia Morosini, al Livorno calcio e alla sua tifoseria in seguito ai beceri insulti mirati ad offendere la memoria di Piermario». Comunicato firmato Virtus Fans - Verona Rossoblu e giunto a prender posizione circa il “coro” fatto dai tifosi dell’Hellas Verona nel settore ospiti del Picchi sabato, in occasione di Livorno - Verona. Se fossimo in un paese normale, si andrebbe oltre le sanzioni ad personam della giustizia amministrativa e penale, per riflettersi anche su quella sportiva, sul campo.

Perché se si può fermare una partita in caso di cori razzisti, c’è da chiedersi perché non si faccia altrettanto quando pseudo-ultras se la prendono con chi non può difendersi, e soprattutto non c’entra niente con la rivalità tra due tifoserie. Per fortuna c’è un’altra Verona, che non si fa bendare dalla fascia dell’odio sconsiderato e ingiustificabile. “Tutto il vecchio moralismo è di sinistra, la mancanza di morale è a destra”, scrisse Giorgio Gaber in “Destra-Sinistra”. Abbiamo incontrato i supporter della Virtus Verona, dentro una curva Nord tornata piena come ai tempi d’oro, ma soprattutto libera, più matura e meno irregimentata dentro lo schema anche ideologico della guerriglia urbana, come per esempio fu quando il Verona scese a Livorno nel 2003.

«Non è la prima volta che veniamo qui per sostenere il Livorno - dicono due tifosi rossoblù, una ragazzo e una ragazza - e portiamo il nostro credo di tifoseria antifascista e antirazzista. Siamo gemellati con i tifosi del Livorno, come di altre squadre: il Lanciotto sempre in Toscana, poi Ternana e Bubi Merano calcio a 5; all’estero, invece, abbiamo rapporti con gli ultras di Celtic Glasgow, Rayo Vallecano, Marsiglia, St. Pauli e Babelsberg».

È una piccola brigata internazionale, creata nel 2006 per sostenere una squadra, la Virtus Verona, nata nel 1921 e con una storia anch’essa particolare: si pensi che da 31 anni consecutivi Luigi Fresco è sia presidente che allenatore della squadra che milita in serie D girone C, torneo che al momento comanda con 20 punti in classifica. «Andiamo sempre a seguire la squadra, con il sostegno di chi viene da fuori e anche di gruppi musicali come i Los Fastidios o gli AshPipe. Durante gli allenamenti, i giocatori della Virtus, indossano una maglietta con scritto “Hasta la victoria siempre”. Domenica, la Vecomp ha vinto 5-1 in casa contro il Montebelluna, e i dagli spalti i Virtus Fans hanno esposto due striscioni con scritto: “Moro uno di noi” e “Solo gli infami offendono i morti… Vergogna”.

Insomma a Verona, dal quartiere di Borgo Venezia, c’è un cuore che batte verso valori che più ci assomigliano e dopo sabato può capire chi allarga le braccia e, per dirla ancora con Gaber, pensa: “Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono”.

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