Il Tirreno

Versilia

E con le ferie torna a colpire il "rigatino"

Soggiornano in hotel e se la filano senza pagare. Ecco i profili

07 agosto 2010
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 VIAREGGIO. È elegante e affabile. Dice di essere originario di Camerota, una cittadina della provincia di Salerno, per la precisione dello splendido Cilento, e di essere un rappresentante di un'azienda, in giro per lavoro. Non a caso ha con sé una valigetta minuscola. E lì deve scattare il primo allarme nella testa dell'albergatore. Perché l'uomo con eloquio raffinato, appena viziato da un gradevole accento campano, sta per fargli il "rigatino". E cioè quello che il conte Mascetti, alias Ugo Tognazzi, ha reso celebre nel film "Amici miei - atto II": soggiornare in un hotel e dopo qualche giorno filarsela senza pagare. Lasciando il titolare della struttura con un palmo di naso.  Con l'estate questi personaggi, a metà tra i truffatori e i semplici perdigiorno, tornano a colpire con una certa frequenza. E in Versilia sono tornati a farlo in questi giorni, in diversi hotel. A questo proposito le associazioni degli albergatori hanno diffuso una sorta di promemoria con i "profili" degli autori dei rigatini. Si dà il caso, peraltro, che molti usino persino il loro documento di identità originale. Confidando nel fatto che per un conto di pochi giorni l'albergatore non si danni troppo l'anima per recuperare i quattrini, o per denunciare il reo.  Non sempre, però, il furbo se ne sta pochi giorni. E così si passa dal rappresentante di Camerota che dorme in zona non più di due notti alla famiglia di Roma (padre, madre e figlio) che ha già colpito l'anno scorso, e che è capace di rimanere in un hotel per 20 giorni, dormendo e mangiando, e lasciando da pagare un conto astronomico. A Fiumetto, invece, sono entrate in azione due donne: dicono di essere mamma e figlia, ma in realtà sono due ladre. M.T.
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