Giorgio Faletti è morto nelle prime ore della mattina del 4 luglio 2014 all'Ospedale delle Molinette di Torino dove era ricoverato per un tumore. E' scomparso a soli 63 anni compiuti nello scorso novembre, ma negli ultimi trent'anni, forse proprio a partire dai personaggi interpretati in Drive In da quel 1984, il pubblico italiano ha conosciuto un personaggio variegato che ben ha saputo destreggiarsi nella cultura.

Giorgio Faletti è stato semplicemente bravo in tutto ciò che ha fatto. Dalla palestra del cabaret al Derby di Milano insieme a personaggi come Abatantuono, Teocoli, Salvi, Boldi, all'acclamato Vito Catozzo di Drive In. Ma la musica l'ha portato assai lontano dalle sue origini di comico: serissimo in quel Signor Tenente, secondo posto a Sanremo 1994, fino a scoprire la fortuna della scrittura: 4 milioni di copie vendute nel 2002 per il suo primo thriller "Io uccido". E poi anche il Cinema, perché Faletti non si è fatto mancare niente.

E nel grande schermo lo abbiamo amato e allo stesso tempo odiato nel suo ruolo del Professor Antonio Martinelli, il "Carogna" dei maturandi del film che racconta quel che "resta degli anni '80", del 1989 per essere precisi.

Nei panni del Professor Carogna aveva dato a Nicolas Vaporidis uno dei più grandi insegnamenti che mai saranno oggetto di domanda agli esami di maturità: "L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è quello che provi mentre corri".

Salvo poi essere "tradito" dal ragazzo che, in gruppo e fuori pericolo di giudizio del professore, gli riserva un "Devi morire" che sa tanto di beffa, letta nell'espressione di Faletti. Ci piace pensare che quella stessa espressione sia quella che abbia fatto Faletti affrontando la sua malattia. Con tanta filosofia ed ironia, l'avrà presa come il colpo basso che la vita può riservare a chiunque. Ed avrà pensato bene di iniziare a correre, perché a fine corsa lo spettacolo potrebbe non essere così bello come il momento in cui si corre.