Il dispetto di una scimmietta, una parola di troppo ed è fatta. L'apparente quiete che regnava nella tesissima Sabha, importante centro della libia centro orientale e centro di smistamento di migranti e armi proveniente dal mercato nero, si spezza all'improvviso. L'animale, di proprietà di un negoziante della tribù Gaddadfa, avrebbe rubato il velo, morso e graffiato la ragazza sbagliata mentre si aggirava tra i souvenir presenti nel locale.

La giovane appartiene alla tribù rivale Awlad Suleiman. Stando ai racconti della popolazione locale, i famigliari della ragazza ferita ha subito imbracciato le armi e ucciso tre membri della collettività rivale.

La guerra della scimmia

Il clan dei discendenti e dei fedelissimi che hanno combattuto sino alla fine a difesa di Muhammar Ghedafi si scontra con il clan ribelle Awlad Suleiman e stranieri arrivati dalle zone sud sahariane per colpa di una scimmia dispettosa. La fragilità degli equilibri porta ad una immediata vendetta che con il passare delle ore degenera in tragedia. Dai fucili si passa ai kalashnikov, le ore passano, i giorni, arrivano mortai, carri armati e perfino i cacciabombardieri.

La guerra è totale, nessuna tregua. Le scuole sono chiuse e gli ospedali privi di medicinali, cadaveri e feriti si accumulano. -”La vita si è completamente spenta nelle zone di battaglia”- secondo alcuni testimoni oculari della agenzia Reuters.

Un paese senza controllo

È da ben prima della morte dell'ultimo “caudillo” che la Libia vive una guerra che sembra eterna. Da una parte la tribù amica e complice di quarantuno anni di dittatura, Gaddadfa. Dall'altra Awlad Suleiman e tutte le altre tribù che hanno subito in silenzio le atrocità in nome del raìs.

Nell 2011 Sabha diventa un importante crocevia del commercio illegale, traffico di armi, di droga, di essere umani. Insomma, terra di nessuno molto spesso dimenticata di fronte ai pesanti conflitti che esasperano il nord del paese controllato da gruppi dell'Isis o fazioni vicine ad Al Qaeda che combattono periodicamente contro le truppe governative di Tripoli.