Parigi - Dopo settimane di campagna elettorale, una delle più tese dell’intera storia francese dato anche l’evidente e sempre più alto pericolo attentati, la Francia è finalmente arrivata al voto.

I quattro principali candidati alla presidenza della Repubblica francese, che secondo i sondaggi preelettorali erano separati da poco meno di 4 punti, sono andati a votare in mattinata: la leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, si è recata nel suo seggio di Hénin-Beaumont alle 11 di questa mattina e non ha rilasciato interviste o dichiarazioni ai giornalisti presenti; il giovane ex ministro dell’economia Emmanuel Macron, leader del movimento “En marche!”, si è presentato anch’egli in mattina al seggio elettorale di Toquet, nel nord della Francia, e dopo aver votato si è prestato al pubblico di sostenitori presenti, concedendosi qualche selfie e stretta di mano.

Gli altri due principali avversari nella corsa all’Eliseo, Francois Fillon e Jean-Luc Mechellon, hanno votato invece entrambi a Parigi e lo hanno fatto all’apertura dei seggi.

I due fanalini di coda nella corsa dei “Big” non hanno rilasciato dichiarazioni e si sono allontanati dai seggi dopo pochi minuti, mostrando un atteggiamento figlio degli ultimi sondaggi che li vedono praticamente già esclusi dal ballottaggio del prossimo 7 maggio.

Le prime indiscrezioni

Per avere le prime notizie sul voto francese bisognerà ancora attendere le 20:00 di questa sera, visto che gli exit poll sono vietati dalla costituzione francese; dal Belgio e dalla Svizzera però giungono già le prime previsioni sull’andamento del primo turno delle presidenziali: sono dati non ufficiali e quindi da prendere con la dovuta cautela.

La radio belga Rtbf, a metà della giornata di oggi, ha diffuso un primo sondaggio ottenuto intervistando i francesi che uscivano dai seggi.

In testa ci sarebbe il giovanissimo Macron, con il 24% dei voti, seconda e quindi di diritto al ballottaggio, Marine Le Pen con il 22% dei voti; a seguire Francois Fillon sempre a due punti di distacco e ultimo Mechellon che avrebbe raggranellato il 18% degli oltre 45 milioni di voti.

Astensione in crescita e paura attentati

L’unico dato certo del primo turno dell’elezioni presidenziali francesi sarebbe la crescita dell’astensione: oltre il 30% dei francesi non si è ancora recato alle urne e l’affluenza, attestato alle 17 di oggi, è al 69,42%.

Alle precedenti elezioni del 2012 l’affluenza alle 17 era del 70,59% e nonostante gli appelli di Christine Lagarde, leader del Fondo Monetario Internazionale, e di molti altri illustre figure pubbliche francesi, come la cantante italiana Carla Bruni, lo scrittore Jean d'Ormesson e l’ex presidente del Medef, Laurence Parisot, l’astensione continua a preoccupare.

Ulteriori preoccupazioni vengono dal fronte interno e dal terrorismo: ieri alle Gare du Nord di Parigi, un uomo è stato bloccato dai gendarmi dopo che aveva seminato il panico estraendo un coltello tra la folla; il ritrovamento di un’auto rubata con all’interno un fucile da caccia abbandonato nella città di Besançon, ha messo in agitazione le già provate forze di sicurezza francesi.

I seggi, oltre 66mila in tutto il paese, sono stati più volte definiti obiettivi “vulnerabili” dagli 007 transalpini e attualmente sono presidiati da più di 50mila soldati e poliziotti.