E' ripartita poche ore fa da Suez la nave C-Star, affittata dall'organizzazione Defend Europe per dare vita a una missione di contrasto al trasporto di immigrati irregolari e Rifugiati verso l'Italia da parte delle Ong.

I controlli delle autorità egiziane

Nelle scorse ore si era diffusa la notizia, suffragata da alcuni media britannici, che la nave C-Star fosse stata bloccata al porto di Suez per mancanza di documenti per la navigazione internazionale: l'equipaggio di Defend Europe, tramite una conferenza stampa trasmessa "live" su Facebook, ha invece confermato che i controlli da parte delle autorità egiziane sono stati superati e che la nave è salpata verso il porto di Catania, dove è attesa per il prossimo 27 luglio.

Secondo Defend Europe, le autorità egiziane hanno sottoposto la C-Star a controlli più severi del consueto dopo una segnalazione pervenuta da una Ong francese, rivelatasi priva di fondamento.

La conferma dal sito MarineTraffic

Anche il sito specializzato MarineTraffic.com, che permette di monitorare la posizione delle navi a livello globale, conferma che alle ore 21.01 - ora italiana - del 22 luglio, la nave C-Star era in navigazione alla velocità di 6,2 nodi al largo di Porto Said, diretta a Nord (13 gradi). Il porto di destinazione dovrebbe essere quello di Catania, per il rifornimento di carburante prima di iniziare l'attività di pattugliamento.

Oltre 100mila dollari di fondi grazie al crowdfunding online

Defend Europe è una missione realizzata grazie a una sottoscrizione pubblica su Internet, il cosiddetto crowdfunding: nonostante diverse difficoltà (compreso il blocco del conto utilizzato per la sottoscrizione da parte di Paypal), i fondi raccolti hanno raggiunto i 100mila euro, permettendo di affittare a condizioni di favore la nave C-Star, battente bandiera mongola, salpata il 7 luglio scorso dal porto di Gibuti e ora attesa nel Mediterraneo.

A bordo, secondo il Lorenzo Fiato, portavoce per l'Italia, un equipaggio che ha il compito di "monitorare l'attività delle navi Ong che operano davanti alle coste libiche: abbiamo anche attrezzature per verificare se queste navi spengono i loro transponder, contravvenendo a tutte le disposizioni loro imposte".

L'obiettivo è quindi quello di capire come operano le navi Ong ed eventualmente segnalare attività irregolari alla guardia costiera libica: "La C-Star non respingerà nessuno: se noteremo irregolarità le segnaleremo alla Libia, spetterà a loro valutare eventuali interventi". La nave è comunque dotata anche di attrezzature di soccorso in caso si rendesse necessario salvare naufraghi o persone in difficoltà.

I fondi raccolti sino a oggi permettono una missione di 10 giorni: il crowdfunding prosegue con l'obiettivo sia di prolungare l'attuale missione sia di pianificarne di future. Nel pomeriggio di oggi al porto di Catania si è svolta una manifestazione di protesta: alcuni dimostranti hanno chiesto che alla C-Star sia impedito l'attracco al porto siciliano.