Pare che le ignobili vicende riguardanti gli abusi sessuali praticati sui minori da parte del clero che hanno invaso le testate giornalistiche di tutto il mondo nell'ultimo periodo, abbiano radici ben più vecchie. A raccontarci questo sono le ultime vicende venute a galla presso il Duomo di Ratisbona in Germania.

Il Duomo di San Pietro in Ratisbona o Regensburger Dom è la più grande cattedrale della città nonché sede dell'omonima diocesi.

La cattedrale è famosa soprattutto per il suo Regensburger Domspatzen, il coro giovanile che si è esibito durante i più grandi eventi avvenuti in città. Uno su tutti è la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1980. Sono proprio loro i bambini del coro giovanile ad essere stati vittime di abusi e soverchierie.

Il calvario di 500 bambini

Sembrerebbero essere circa 547 i bambini che fra il '45 e i primi anni '90 hanno subito violenze corporali e sessuali presso il coro del Duomo di Ratisbona. Secondo il rapporto ultimato dall'avvocato Ulrich Weber sarebbero già stati identificati 49 dei presunti colpevoli.

Secondo quanto divulgato dalla stampa tedesca, si sarebbe creato un sistema della paura caratterizzato da percosse, vessazioni e abusi sessuali. Parlando con le vittime di quanto accaduto, ne emerge un quadro grottesco e criminale. I bambini ormai divenuti adulti ricordano quel periodo come il più brutto della loro vita, definendolo un inferno, una prigione e un campo di concentramento. Dopo le svariate denunce effettuate in questi anni la diocesi non ha più potuto far finta di nulla e ha dovuto aprire un'inchiesta, comminando a ciascun responsabile la pena pecuniaria di €20000 per ciascuna vittima.

La famiglia Ratzinger e i suoi misteri

Fra il 1960 e il 1990 Georg Ratzinger, fratello del Papa emerito Benedetto XVI, fu il direttore del coro di Ratisbona: la sua dichiarazione mette in evidenza la sua totale estraneità ai fatti, nonostante come da lui riferito qualche schiaffo sia volato anche da mano sua.

L'avvocato Weber dal canto suo ritiene che Ratzinger abbia quantomeno la responsabilità di aver chiuso gli occhi per troppo tempo avendo incrementato una cultura del silenzio atta a proteggere il buon nome dell'istituzione e che già era troppo ramificata all'interno delle più alte sfere ecclesiastiche. Nonostante tutto la magistratura vede tra i principali responsabili il direttore e il vice direttore della Scuola.

Un fiume color porpora

Il dito viene puntato anche contro il cardinale Gerard Ludwig Müller, il porporato occupante la poltrona di Ratisbona nel 2010 il quale non avrebbe preso sul serio le denunce che iniziarono ad arrivare. Ciò che maggiormente gli viene criticato è il non aver cercato un rapporto con le vittime degli abusi.