Entra in vigore il decreto che "abolisce" le bocciature alla Scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado. E' quanto stabilito dalla riforma Renzi/Giannini o Buona Scuola, che in queste ore sta facendo discutere docenti ed educatori.

Con il decreto legislativo 62 dello scorso Aprile, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 maggio 2017, il Ministero dell'Istruzione fa sapere che presso la scuola primaria, a partire dal 1 settembre 2017, sarà sostanzialmente impedita la non ammissione alle classi successive.

Il decreto assicura infatti che la promozione sarà assicurata "anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione".

Lo stesso sarà applicato anche alla scuola secondaria di primo grado, dove la promozione alla classe successiva e all'esame conclusivo saranno certi anche in caso "di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline", a meno che il consiglio dei docenti non deciderà all'unanimità di bocciare l'allievo. In tal caso, la scuola dovrà attivarsi per permettere un'agevole e proficua frequentazione di uno o più corsi di recupero.

La Bocciatura dell'alunno è comunque contemplata in caso di prematuro ritiro dalla scuola o per ripetuti giorni di assenza.

Superiori: cosa cambia

I cambiamenti introdotti dal decreto non si arrestano qui. A partire dall'anno scolastico 2017-2018, infatti, presso la scuola secondaria di secondo grado il credito scolastico che lo studente potrà maturare nel corso del triennio salirà dai 25 punti massimi previsti attualmente fino a 40 punti: dodici per il terzo anno, tredici per il quarto e quindici per il quinto anno, come stabilito dall'art. 15, c.1.

Esame di Stato: via il "quizzone"

Sarà semplificato anche l'esame di stato: sono infatti previste due sole prove scritte e una prova orale; a sparire sarà il cosiddetto "quizzone", vale a dire la terza e ultima delle prove scritte previste fino ad oggi.

Reazioni

Si tratta senz'altro di un cambiamento importante nel mondo della scuola, ma non tutti si sono dimostrati favorevoli alle novità introdotte dal Ministero. Agli studenti che esultano per la semplificazione dell'esame di stato o per l'improbabile possibilità di incappare in una bocciatura anche se non si frequenterà con profitto il primo ciclo di istruzione previsto dalla scuola italiana, si affiancano i genitori "conservatori", che non sminuiscono il valore educativo di una bocciatura in caso di mancato raggiungimento di risultati adeguati.